Spazio Martín è il frutto della collaborazione tra Fulvia Monguzzi (Miss Goffetown), pittrice, Roberto Aponte, designer, Francesco Pizzorusso, architetto ed Eugenio Crifò, producer ed autore. Martín è uno spazio di lavoro, un luogo di scambio di idee, dialogo, incontro e condivisione di esperienze multidisciplinari. Nonostante il forte legame con il territorio, lo spazio è sempre pronto ad allargare i suoi confini, dando visibilità ad ogni forma di arte e di espressione, mostrandosi al suo pubblico nell’ affascinante e duplice natura di atelier e spazio espositivo. Nato in piena pandemia, nei 15mq che accolgono i progetti di mostra, Spazio Martìn riesce a valorizzare diverse e disparate forme espressive, stabilendo un approccio spontaneo con il suo pubblico e dimostrando splendidamente i risultati ottenuti dalla pratica della condivisione degli spazi e soprattutto del pensiero. Dopo il successo di Body Heat, la terza mostra di Spazio Martín dalla sua apertura a meno di un anno fa, venerdì 17 dicembre presenta Lunario, una performance dell’artista GianMarco Porru, realizzata in collaborazione con Lessico familiare ed il musicista Elia Pastori. La performance si colloca come il risultato dell’indagine artistica di Porru che investiga la ritualità come legante tra comunità e territorio. Lo spazio della galleria, fa da cornice alla performance in tensione tra rappresentazione e nuova celebrazione di un rituale sconosciuto. Nell’incontro tra la pratica artistica di GianMarco Porru, la ricerca di abbigliamento domestico di Lessico familiare e quella musicale di Elia Pastori, si manifesta una riflessione profonda sul ruolo dell’incidenza dell’immaginazione nello spazio del reale. In occasione della sua performance abbiamo intervistato GianMarco Porru.
In che modo si inserisce Lunario all’interno del tuo processo di ricerca e in che modo si sviluppa come pratica?
Lunario arriva dopo un lavoro fotografico (Sweet fritters ballad) iniziato nel 2020 per il quale, da subito, avevo immaginato sviluppi successivi attraverso altri linguaggi. Adesso mi rendo conto che il lavoro fotografico è stato per me e per la mia ricerca un primo approccio alla costruzione di un gruppo di personaggi con delle specifiche drammaturgiche nebulose, ma che col tempo si chiariscono e che poi si potranno sviluppare in altri racconti. Parte tutto dal carnevale in Sardegna, tematica che mi ha sempre molto affascinato e allo stesso tempo respinto.
Perché Lunario?
Mi incuriosisce sempre molto chi fa riferimento al cielo, per orientarsi, vivere o navigare. Mi interessa chi conosce la luna o una ipotetica organizzazione celeste e attraverso questa sa orientarsi, sembrerebbe una visione molto poetica, invece per me è un tentativo molto concreto e terreno. E questo è Lunario, un tentativo buffo, e anche fallimentare di avvicinare quello che sta sopra per capire in che modo orientarsi su diversi aspetti.
La performance è anche il risultato della collaborazione con Spazio Martín, Lessico familiare ed Elia Pastori. Come nasce questo incontro?
Non so dire come è nato l’incontro ma so che spontaneamente si è instaurata una bella dinamica di collaborazione, sulla base di una stima reciproca. Di sicuro la colpa è tutta di Spazio Martín al quale devo l’incontro con la ricerca e i diversi immaginari di Lessico familiare ed Elia Pastori, che in questo lavoro si incontrano in un modo che mi sembra funzioni. Conoscevo lessico familiare per una collaborazione precedente, e sono stato felice di ritrovarli. Nel caso di Elia si aggiunge una componente legata al caso e alla fortuna di aver intercettato una sua ricerca già avviata; questo in maniera inaspettata ha chiaramente arricchito di altri significati e narrazioni il lavoro. Più in generale questa modalità di incontro e dialogo per me è preziosa, ed è una cosa che io cerco spesso nel mio lavoro.
Quali sono i tuoi prossimi impegni, o se preferisci buoni propositi?
Per i buoni propositi rispondo sempre allo stesso modo: Medea, al mare. Poi per gli impegni partirò a febbraio per Buenos Aires per un nuovo progetto ancora in fase di costruzione.
A Vienna sono numerosissime le esposizioni da visitare tra dicembre e gennaio. Ne abbiamo selezionate cinque da non perdere, tra…
Il 2024 ha rivelato che nel design i progetti più sorprendenti sono quelli in grado di rendere la creatività un…
Una nuova Digital Fellowship del programma di arte contemporanea di Pompeii Commitment: Marianna Simnett reinterpreta il mito di Leda dalla…
Manufatti della cultura materiale, opere d’arte, documenti fotografici e materiali editoriali, poesia, progetti di design e di architettura: il "disponibile…
La città tedesca di Chemnitz sarà capitale europea della cultura del 2025, insieme a Gorizia e Nova Gorica: il programma…
Cabinet de curiosités: nella sede romana di Tornabuoni Arte, un progetto inedito che mostra l’intimo del mondo di Alighiero Boetti.…