Adagiata tra le colline di Vorno, a pochi chilometri da Lucca, la Tenuta dello Scompiglio occupa un’area di duecento ettari in cui si trovano un parco secolare con una villa, aree agricole con alcune case coloniche, boschi che sconfinano antichi terrazzamenti. Alcuni anni fa l’artista Cecilia Bertoni ha rilevato l’intero complesso, ridotto in uno stato d’abbandono, con l’intento di «ripristinare un dialogo sia con l’ambiente attuale in tutti i suoi elementi naturali e architettonici, che con la sua storia, cercando forme contemporanee d’interazione e di responsabilità». Bertoni ha così fondato la Tenuta dello Scompiglio, creando un’oasi con vigneti e campi coltivati secondo i principi dell’agricoltura biodinamica, una cantina, il ristorante Cucina dello Scompiglio e un grande complesso per la realizzazione di mostre, concerti e spettacoli, incorniciato da un grande parco in cui sono collocate sculture e gli edifici per le residenze degli artisti.
Le attività artistiche sono promosse dall’associazione culturale della Tenuta dello Scompiglio e sono rivolte in particolare alle arti visive, performative e alla musica, e trovano il loro perno nello SPE, lo Spazio Performatico ed Espositivo, che comprende un teatro e alcune sale espositive. Negli anni hanno esposto qui artisti del calibro di, per citarne solo alcuni, Teresa Margolles, Regina José Galindo e Alfredo Pirri (con un’installazione permanente nella chiesa del parco),
Tutta la programmazione delle attività artistiche della Tenuta Dello Scompiglio è diretta da Cecilia Bertoni, con la co-direzione di Angel Moya Garcia per quanto riguarda le Arti Visive. La programmazione è basata su opere pensate in modo specifico per gli spazi della Tenuta o realizzate al loro interno, sia nello SPE che nel parco, grazie a un fitto programma di residenza in cui si alternano artisti selezionati attraverso open call e inviti.
La programmazione da settembre 2018 a dicembre 2019 è interamente dedicata ad esplorare il tema della memoria e della morte: «La stagione Della morte e del morire, incentrata sull’individualità in relazione alla morte e più specificamente alle sue tre dimensioni. La dimensione socio-politica (l’eutanasia, l’aborto, il suicidio, la pena di morte o le morti accidentali come conseguenza di conflitti o disastri naturali), la dimensione ideologica (l’ateismo, l’agnosticismo e i credi religiosi, esoterici e mistici sulle possibilità di vita dopo la morte) e la dimensione celebrativa (gli aspetti relativi ai diversi rituali funerari e all’elaborazione del lutto). La rassegna comprende i vincitori del Bando internazionale rivolto ad artisti in ogni declinazione delle arti – che ha visto la partecipazione di oltre cinquecento progetti – accanto alle creazioni e produzioni della Compagnia Dello Scompiglio, gli incontri, le mostre e gli spettacoli ospiti», ha spiegato l’associazione culturale.
L’intero progetto si sostiene grazie a fondi privati e, in alcune occasioni, grazie anche a collaborazioni con enti nazionali e stranieri, come ad esempio la collaborazione con la Mondriaan Fund per la mostra di Levi van Veluw.
A fronte di uno sforzo curatoriale e di produzione di grandissime proporzioni, la Tenuta dello Scompiglio non collezione le opere prodotte, ma vengono lasciate ciascuna al proprio percorso indipendente, con il solo obbligo dell’indicazione della courtesy nel momento in cui vengono esposte altrove.
La fitta e varia programmazione alla Tenuta dello Scompiglio non si ferma mai. Ultimo giorno oggi per due delle tre mostre dell’estate Sanctum di Levi van Veluw e Riderless Horse di Avelino Sala. Levi van Veluw ha realizzato una gigantesca installazione site specific che attraverso strutture in legno ha completamente trasformato il grande spazio espositivo sotterraneo strutturandolo in ambienti progressivi, che il visitatore attraversa avvolto da una luce blu, immerso in una sorta di dimensione spirituale che evoca una sacralità il cui l’apice il grande Tabernacolo, al centro dell’ultima sala. L’opera di Avelino Sala è, invece, un intenso video, girato nella parte esterna della Tenuta, in cui una ragazza in uniforme – l’artista stessa – conduce a piedi un cavallo sellato. Nelle staffe della sella un paio di stivali posti al contrario, indice che si tratta di una cerimonia funebre, di cui però non ci sono altri indizi, se non le note di una marcia militare.
Trait d’union tra la stagione estiva e la programmazione dei prossimi mesi è l’installazione di Cecilia Bertoni Camera #5 (fino al 22 dicembre), che riflette sull’atto del testamento e sul momento della transizione tra la vita e la morte.
Sabato prossimo, 28 settembre, saranno presentati tre nuovi progetti vincitori del bando “della morte e del morire”: la performance di Francesco Lauretta In hora mortis (alle 16.00), il documentario non-fiction di Miriam Gili, Diamanti (fino al 22 dicembre) e lo spettacolo di Opera retablO, Kőszeg (sabato 28 settembre alle 21.00 e domenica 29 settembre alle 18.00).
Il 12 ottobre la Tenuta dello Scompiglio prenderà parte alla XV Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI con un nuovo appuntamento con il progetto Effetto Larsen, ideato e diretto da Matteo Lanfranchi (fino al 27 ottobre) e la pièce teatrale FM [featuring mortuum] di Cristina Planas Leitão (sabato 12 ottobre alle 19.30 e domenica 13 ottobre alle 18.00).
Il grande parco delle Tenuta dello Scompiglio è sempre visitabile, tra le piante “germinano” installazioni e sculture che nascono dal dialogo con gli artisti, la collocazione di nuovi lavori non prevede una programmazione precisa e una volta posizionate le opere rimangono per un tempo non definito a priori. L’evoluzione del parco delle sculture della Tanuta, come ogni cosa qui, segue il “ritmo naturale” di incontri, ispirazione e creazione, che questo luogo ha nel proprio DNA.
Qui la programmazione fino a dicembre.
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