Un dialogo tra spazi no profit, istituzioni e artisti promotori di progetti indipendenti, scandito in quattro appuntamenti: inizierà il 13 ottobre “Mai visto a Roma”, ciclo di incontri a cura di Sabrina Vedovotto e Raffaele Gavarro che si terranno dalle 17.30 alle 19, presso la Biblioteca Marconi dell’Istituzione Biblioteche di Roma Capitale, in via Cardano 135. Patrocinati da Roma Culture, gli incontri sono presentati da Roma Arte In Nuvola, la nuova e attesissima fiera d’arte moderna e contemporanea, che aprirà il 18 novembre negli spazi del Nuovo Centro Congressi La Nuvola, progettato dallo Studio Fuksas.
«È ormai oltre un anno che sto lavorando sul tessuto connettivo romano – ho un progetto di mappatura degli studi romani d’artista ancora in corso – e mi sono resa conto di quanto gli artisti, spesso molto giovani, si stiano muovendo e dando da fare. Organizzano mostre, eventi, condividono spazi, partecipano a bandi europei, spesso in barba anche alle istituzioni», ci ha raccontato Vedovotto. «Lavorano moltissimo, anche in condizioni non ottimali, ma hanno molta voglia di fare. Mi sembra una delle espressioni migliori che questa città, che questo paese, possa dare come risposta ad un momento storico fatto invece di tante difficoltà, di facili abbandoni. Mi piacerebbe che le loro storie, le loro passioni, fossero conosciute e condivise. Andare nei loro spazi, visitare i loro studi, è un toccasana».
Con la direzione generale di Alessandro Nicosia e la direzione artistica di Adriana Polveroni in collaborazione con Valentina Ciarallo, Arte in Nuvola “parlerà” tutti i linguaggi, dalla pittura alle installazioni, dalla scultura alle performance, dalla videoarte alla digital art, fino alla street art, radunando le più importanti e rinomate gallerie italiane e internazionali. L’obiettivo della manifestazione è infatti quello di raccontare lo stato dell’arte, dal punto di vista del mercato, certo, ma tenendo in debito conto anche altri parametri determinanti ma non sempre visibili – soprattutto in un ambito come quello fieristico – come la vitalità dei progetti indipendenti (ai quali exibart ha dedicato una rubrica specifica, “Hybrida Tales”, in collaborazione con Untitled Association), che rappresentano una sorta di cartografia parallela e, in certi casi, intersecata a quella del sistema dell’arte “ufficiale”.
«Oggi Roma è sotto i riflettori dell’arte contemporanea», ha commentato Adriana Polveroni. «Ci si aspetta molto da questa città che sembrava essere stata definitivamente scavalcata da Milano e che invece, negli ultimissimi anni, ha ritrovato nuove energie, forti entusiasmi, voglia di fare e di esserci. In una parola, Roma è viva. Lo dimostra la sua ricca programmazione culturale promossa dalle Istituzioni e dalle Accademie straniere, ma anche la nascita di tanti nuovi spazi di sperimentazione artistica: collettivi curatoriali, artist run spaces, associazioni no profit. E sono questi che spesso costituiscono dei veri e propri laboratori di innovazione e di crescita culturale il cui patrimonio, non sempre conosciuto e apprezzato nella giusta misura, non deve andare disperso».
Eterogenea la composizione del primo tavolo di “Mai visto a Roma”, con Alessandro Calizza, che racconterà di Sa.L.A.D – San Lorenzo Art District, portale e progetto diffuso per promuovere e valorizzare la vivace comunità culturale e artistica dell’iconico quartiere di Roma, Paolo Assenza, dello Spazio Y, progetto indipendente dedicato alla ricerca e alla sperimentazione in ambito contemporaneo nato nel 2014, l’artista Iginio De Luca e Cecilia Casorati, direttrice della Accademia di Belle Arti di Roma.
«Cosa c’entra una fiera con una simile realtà: da un lato, cioè, il mercato, le gallerie che spesso attingono proprio da quegli spazi appena citati e, dall’altro, situazioni indipendenti, che spesso hanno poca voglia di dialogare con le Istituzioni e che poco e niente hanno a che fare con il mercato? Da tempo sono convinta che il mercato possa essere anche un’occasione di crescita culturale e che è un errore separarlo da quello che si propone come un mondo alternativo: il sistema dell’arte è fatto da attori diversi, con specifiche caratteristiche, ognuno dei quali svolge un ruolo insostituibile».
Gli incontri proseguiranno il 20 ottobre, con l’artista H. H. Lim, i no profit Spazio mensa e Post ex ex, e il direttore del MACRO Luca Lo Pinto. Il 27 ottobre sarà la volta di Julia Draganovic, direttrice dell’Accademia Tedesca Villa Massimo, gli spazi no profit Numero cromatico, AlbumArte e Paese Fortuna. Si chiude il 3 novembre, con la curatrice indipendente Cecilia Canziani, gli spazi no profit Ombrelloni, In Situ e Castro project, e Silvia Simoncelli, direttrice della NABA.
«Lo sforzo anzi, pur mantenendo tali reciproche e preziose identità, deve mirare – ha concluso Polveroni – a un confronto tra realtà diverse e complesse, quali sono le energie più giovani e più naturalmente vocate alla sperimentazione, le Istituzioni con il loro bagaglio di esperienze consolidate e quello sfaccettato caleidoscopio che è il mercato. Perché solo dal dialogo tra questi attori, spesso purtroppo poco inclini ad incontrarsi, può nascere una prospettiva di lavoro dotata di senso».
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