Todi torna al centro dell’arte contemporanea, ancora una volta nel nome di Beverly Pepper: attraverso la fondazione a lei dedicata, che porta avanti il suo messaggio nonché la vocazione artistica, ospitando autori di fama globale nel piccolo comune umbro, divenuto dimora della scultrice americana recentemente scomparsa. Oltre a conservarne alcune opere, divenute di dominio pubblico, attraverso una serie di pubbliche installazioni. Questa volta a onorare il piccolo borgo umbro è l’artista Mark di Suvero (1933), tra i più importanti scultori viventi legati alla generazione dell’espressionismo astratto e punto di riferimento per l’arte ambientale e pubblica a livello internazionale, con una mostra a cura di Marco Tonelli che rimarrà visibile fino al 6 ottobre 2024. Promossa dalla Fondazione Progetti Beverly Pepper, in collaborazione con il Comune di Todi, l’esposizione si svolge nell’ambito della quarta edizione del Festival delle Arti, proponendo una personale dell’artista statunitense di origini italiane, la prima in Italia dopo il 1995, diffusa nel centro della cittadina umbra.
La mostra, intitolata Spacetime, intende sottolineare l’interesse di Suvero verso i concetti di materia e antimateria, relatività , spazio a quattro dimensioni, gravità e fisica quantistica. Il percorso espositivo si apre (idealmente) da piazza del Popolo, che accoglie la grande scultura Neruda’s Gate (2005), dedicata al poeta cileno, deceduto pochi giorni dopo il colpo di stato di Augusto Pinochet dell’11 settembre 1973. Si tratta di un enorme portale, alto circa 8 metri, verniciato di rosso, colore tipico di molte delle sculture in acciaio dell’artista americano. La struttura, leggermente inclinata, è attraversata da una lunga trave di acciaio per creare un effetto dinamico che ne accentui la forza espressiva e drammatica.
Il percorso prosegue all’interno della Sala delle Pietre di Palazzo del Popolo, dove vengono presentati alcuni dipinti di grandi dimensioni, provenienti dalla sua collezione personale e dal suo studio a New York, realizzati in acrilico e pittura fosforescente, tra 2014 e 2022. Tali dipinti esprimono il senso ludico e partecipativo – il pubblico può illuminarli con delle piccole torce facendo apparire colori inattesi – che la poetica di Mark di Suvero ha sviluppato fin dagli anni ’60, oltre che manifestare il significato di “drawing in space” che la storica dell’arte Rosalind Krauss ha dato a tanta scultura in ferro prodotta nel XX secolo.
E se i dipinti rimarranno a Todi soltanto fino al prossimo 6 ottobre, per quanto riguarda l’opera monumentale collocata in Piazza del Popolo, questa rimarrà nel borgo grazie a un contratto di comodato d’uso promosso dalla Fondazione.
Neruda’s Gate rappresenta uno dei tanti omaggi a personaggi famosi che di Suvero ha realizzato nel corso della sua lunga carriera, come a scienziati e matematici quali Galileo, Keplero o Lobotchevsky, compositori quali Schubert, Scarlatti o Mozart o ad altri poeti come Baudelaire, Rilke, Marianna Moore, Gerard Manley Hopkins o Yeats. La scultura sottolinea inoltre l’impegno politico che di Suvero ha spesso esplicitato nei suoi lavori che, seppur astratti e geometrici, non possono dirsi estranei a un coinvolgimento emotivo ed esistenziale verso i fatti della realtà e delle vicende storiche.
«La scelta di Mark di Suvero – afferma Marco Tonelli – come artista e testimonial del Festival delle Arti di Todi, è motivata non solo dall’importanza che ricopre lo scultore nella storia dell’arte moderna e contemporanea e in particolare per la scultura cosiddetta “tardoindustriale” (di cui è praticamente l’ultimo esponente), ma anche da un legame di continuità con l’opera della scultrice americana Beverly Pepper, che aveva scelto Todi e l’Italia come sua seconda patria e luogo di vita e lavoro. Beverly Pepper, infatti, a partire da una intervista rilasciata nel 1998 a Heidi Landecker, non ha mai nascosto la sua ammirazione per Mark di Suvero, da lei inserito in un pantheon ideale a fianco di scultori come Brancusi, David Smith e Richard Serra».
Mark di Suvero è dunque l’autore del manifesto che accompagnerà la 38ma edizione di Todi Festival: uno dei principali appuntamenti culturali italiani e umbri che spazia dal teatro alla musica, alle arti visive, che aprirà in concomitanza con il Festival delle Arti, con la direzione artistica di Eugenio Guarducci. La rassegna sottolinea il legame che si era instaurato tra questo artista e Beverly Pepper; i due esposero insieme in numerose collettive, tra il 1968 ed il 1995, allestite in musei pubblici statunitensi (tra cui l’Albright Knox Art Gallery di Buffalo e il William College Museum of Art di Williamstown), in prestigiose gallerie private (come la Paula Cooper Gallery) o in spazi pubblici dedicati alla scultura come il Socrates Sculpture Park di Long Island a New York. Senza dimenticare la loro presenza congiunta in importanti collezioni di scultura come quella dell’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington o dello Storm King Art Center presso New York. Nel 1995, le opere di Pepper e di Suvero furono esposte, fianco a fianco, lungo la Riva degli Schiavoni sul Canal Grande di Venezia in occasione della Biennale del Centenario.
Ma adesso a poter godere di questo connubio sono i cittadini di Todi, insieme ai visitatori della mostra e del Festival locale.
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bellissimo, grazie