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Marshy, l’ecosistema site specific di Eugenio Tibaldi a Castelfidardo
Arte contemporanea
Ogni volta che Eugenio Tibaldi pensa a una nuova opera, il risultato è sempre straordinario. Non è una affermazione casuale, o perché Tibaldi è un artista oramai conclamato ma è una frase che affonda le radici nella consapevolezza che, ogni volta, ha la capacità di fare cose diverse, rispettando sempre il suo percorso filologico.
Ma andiamo per gradi, perché va detto, intanto, che l’opera è un site specific, un’opera ambientale permanente dal titolo Marshy, che in inglese significa palude, realizzata nel giardino di fronte all’ingresso della azienda EMC FIME a Castelfidardo. Tibaldi è il vincitore dell’edizione 2022 del Premio Ermanno Casoli a cura di Marcello Smarrelli. I moderni la chiamerebbero opera immersiva, qui si preferisce dire che è un’opera in cui lavorano i sensi, che restituiscono una percezione compiuta ed esaustiva. La Fondazione ogni anno affida a un artista la realizzazione di un’opera che sia permanente e che venga in qualche modo realizzata con i dipendenti.
Marshy è uno specchio d’acqua di forma circolare, circa 12 metri, con tre passerelle che indicano, come mi racconta l’artista, tre caratteristiche del territorio: l’industria, la storia e la natura. All’interno di questo specchio d’acqua, un ecosistema realizzato completamente con materiali di risulta provenienti dalle aziende, ecosistema che consta di arbusti e oltre 200 volatili, scelti dagli oltre 2000 dipendenti della azienda, a seguito di un sondaggio rivolto dallo stesso artista. Anche gli uccelli, ovviamente, sono finti e realizzati tutti con materiale proveniente dalle aziende, anche se sorprendentemente reali.
L’immagine riservata allo spettatore è straordinaria, perché si avverte con chiarezza il lavoro realizzato con l’energia di tantissime persone, che hanno dato il loro contributo. È un posto per pensare, una sorta di isola adatta per riflettere, per dialogare con se stessi. Un luogo dell’anima, all’interno di una fabbrica.
A rendere tutto ancora più magico è una musica, una composizione che prende il via non appena lo spettatore si avvicina a una delle tre passerelle, una creazione realizzata dal musicista Andrea Naspi ed eseguita con la fisarmonica grazie alla collaborazione con la storica azienda di Castelfidardo Pigini Fisarmoniche, che riprende il canto degli uccelli. Un suono, una musica, un concerto molto particolare, in totale armonia con il luogo che lo ospita.
Marshy, palude appunto, è anche memoria del luogo in cui quest’opera è stata realizzata, una zona liminare dal punto di vista concettuale ma anche reale, pensando proprio alle paludi che sovente troviamo nelle zone delle Marche, luoghi forse poco considerati ma che, in realtà, presentano uno dei più alti tassi di biodiversità al mondo.