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MAXXI Bvlgari Prize: annunciati a Parigi i tre finalisti. La mostra a maggio 2024
Arte contemporanea
di redazione
È uno dei premi più significativi e lungimiranti dedicati all’arte contemporanea in Italia, la sua vocazione è internazionale ed è nato da una partnership virtuosa tra un importante museo pubblico e un brand di alta moda. Con questi indizi è facile riconoscere il MAXXI BVLGARI Prize, i cui finalisti della quarta edizione sono stati appena annunciati in occasione di un evento speciale all’Ambasciata d’Italia a Parigi: Riccardo Benassi, Monia Ben Hamouda, Binta Diaw. La scelta del luogo è tutt’altro che casuale, visto che proprio in questi giorni la capitale francese è l’epicentro di una folgorante art week trainata da Paris+, la fiera targata Art Basel.
Introdotto dai saluti dell’Ambasciatrice Emanuela D’Alessandro, del Segretario Generale della Fondazione MAXXI Francesco Spano, di Alessandra Tirolo, Global Communication Director di Bulgari e Matteo Morbidi, Bulgari Heritage & Philanthropy Director, il Direttore Artistico del MAXXI Francesco Stocchi ha illustrato la nuova edizione del Premio, in conversazione con Nicolas Bourriaud e Diana Campbell, membri della giuria internazionale che ha selezionato i finalisti. Novità di quest’anno è il MAXXI BVLGARI PRIZE for Digital Art, una menzione speciale al miglior progetto digitale, che è assegnata a Roberto Fassone.
MAXXI e Bulgari, per l’arte contemporanea
Nato come Premio per la Giovane Arte, il Premio costituisce il nucleo fondante della collezione d’arte del museo e negli anni è stato un importante trampolino di lancio per molti artisti. Tra i finalisti delle precedenti edizioni: Yuri Ancarani, Giorgio Andreotta Calò, Massimo Bartolini, Vanessa Beecroft, Rossella Biscotti, Patrizio Di Massimo, Lara Favaretto, Marinella Senatore, Nico Vascellari, Francesco Vezzoli.
Con l’edizione 2018 è diventato MAXXI BVLGARI PRIZE e si è trasformato e rafforzato grazie al prezioso supporto di Bulgari, proiettandosi ancora di più sulla scena artistica internazionale. Nel 2018, la prima edizione è stata vinta da Diego Marcon, finalista insieme a Talia Chetrit e Invernomuto. L’edizione 2020 ha visto la vittoria di Tomaso De Luca finalista insieme a Giulia Cenci e Renato Leotta. L’ultima edizione, nel 2022, è stata vinta da Alessandra Ferrini, finalista con Silvia Rosi e Namsal Siedlecki.
«È nostro interesse divulgare, promuovere e sostenere l’arte contemporanea italiana, la sua vitalità e il talento dei giovani che ne sono protagonisti: il MAXXI BVLGARI PRIZE svolge un ruolo importante in questa direzione», ha commentato l’Ambasciatrice Emanuela D’Alessandro, aggiungendo che «La scelta di presentarne la quarta edizione a Parigi, in occasione della prestigiosa manifestazione Paris+ par Art Basel, ha il duplice vantaggio di accrescerne la visibilità internazionale e di favorire la cooperazione tra le istituzioni culturali italiane e francesi, che il Trattato del Quirinale ci chiama a rafforzare: per questo sono orgogliosa che questo grande evento si tenga in Ambasciata».
Il prossimo appuntamento, dunque, è per maggio 2024, quando le opere site specific, realizzate appositamente per il Premio, saranno esposte in una mostra al MAXXI a cura di Giulia Ferracci. A chiusura del progetto espositivo sarà decretato il vincitore e la sua opera acquisita dal museo.
«I finalisti del Premio, di grande valore e scelti da una giuria prestigiosa, sono il futuro dell’arte e con il loro talento rappresentano al meglio il nostro Paese nel mondo», ha dichiarato Alessandro Giuli, Presidente Fondazione MAXXI, ringraziando l’Ambasciata d’Italia a Parigi e Bulgari, partner storico del MAXXI. «Prosegue per il quarto anno il MAXXI BVLGARI PRIZE e per noi è un grande onore», ha aggiunto Jean-Christophe Babin, CEO di Bulgari. «Questo premio e gli artisti coinvolti nel corso degli anni riflettono l’evoluzione del brand in una direzione sempre più contemporanea. Per la prima volta nell’edizione 2024 il Premio prevede una menzione speciale per le creazioni digitali. Per Bulgari è importante espandere costantemente la propria visione creativa anche attraverso forme d’arte che vadano oltre i propri confini, abbracciando una realtà digitale in cui poter sperimentare e avvicinarsi sempre di più alle nuove generazioni».
MAXXI Bvlgari Prize: i finalisti
La giuria internazionale della quarta edizione di MAXXI Bvlgari Prize era composta da Francesco Stocchi, Direttore artistico MAXXI, Nicolas Bourriaud, Direttore del collettivo curatoriale Radicants e Direttore artistico della 15ma Biennale di Gwangju, Diana Campbell, Direttrice artistica della Samdani Art Foundation e Chief Curator Dhaka Art Summit, Andrea Lissoni, Direttore artistico della Haus der Kunst di Monaco di Baviera, Ute Meta Bauer, fondatrice e Direttrice del NTU Center for Contemporary Art di Singapore e Direttrice artistica della Contemporary Art Biennale 2024 di Diriyah.
I giurati hanno scelto all’unanimità i tre finalisti «per l’urgenza espressa nella loro pratica di immaginare il futuro, per la loro capacità di esprimere la diversità estetica, la sperimentazione e la produttività della giovane generazione artistica italiana attraverso un uso innovativo e poetico di diversi mezzi espressivi, dalla scultura alle installazioni multimediali che includono vari media tecnologici. Le loro opere affrontano la questione della memoria personale e collettiva attraverso la trasformazione della materia, il tema dell’identità italiana in relazione alle conseguenze delle trasformazioni socio-culturali nel contesto globale e indagano su come l’uso delle tecnologie influenzi il corpo, lo spazio domestico ed emozionale».
Nato a Cremona, classe 1982, Riccardo Benassi vive e lavora tra Berlino e Bergamo. Artista multidisciplinare, combina elementi sonori, visivi e performativi. Nella sua ricerca il linguaggio poetico e la scrittura interagiscono con diversi media ed elementi tecnologici – immagini in movimento, subculture musicali, sistemi digitali all’avanguardia, intelligenza artificiale – creando narrazioni liquide caratterizzate da una dimensione temporale, performativa e in continua evoluzione.
Monia Ben Hamouda è un’artista visiva di origine italiana e tunisina, nata a Milano nel 1991 e attualmente tra Milano e al-Qayrawan. Convinta che ogni individuo sia inestricabilmente legato al proprio albero genealogico, Ben Hamouda si confronta con la sua eredità generazionale attraverso quello che definisce «Un processo sciamanico». Il suo linguaggio visivo è intriso di simbologia culturale e rituale e le sue opere agiscono come esorcismi delle aspettative poste su di lei dalla tradizione e dalla politica.
Nata a Milano, nel 1995, Binta Diaw è un’artista visiva senegalese-italiana. Proponendo nuove narrazioni, cerca di decostruire i processi che hanno portato alla strumentalizzazione dei corpi nella storia. Binta Diaw si propone di indebolire e sconvolgere l’integrità della storia eurocentrica, lasciando che l’esperienza individuale delle popolazioni sfollate prenda posto nella storia collettiva e partecipi alla sua scrittura.
La menzione speciale per il miglior progetto di arte digitale va a Roberto Fassone. Nato nel 1986 e di base a Firenze, il suo lavoro riguarda strutture invisibili, giochi surrealisti, l’analisi dei processi creativi e delle realtà parallele. Dal 2022, in collaborazione con Sineglossa, associazione che lavora a confine tra nuove tecnologie e arte contemporanea, indaga la relazione tra intelligenza artificiale e dataset.
I finalisti sono stati scelti dalla giuria tra una rosa di candidati individuati da figure di spicco del panorama dell’arte contemporanea in Italia: curatori, ricercatori, critici e giornalisti. I candidati di quest’anno sono stati proposti da: Antonia Alampi, Maria Alicata, Martina Angelotti, Nicolas Ballario, Lucrezia Cippitelli, Valentino Catricalà, il duo Alfredo Cramerotti e Aurora Scalera, Lorenzo Madaro, Francesco Urbano Ragazzi.