Michela Rizzo, e un “Bello Mondo” per festeggiare la maggiore età della galleria

di - 21 Agosto 2022

«In quest’ora della sera
da questo punto del mondo
Ringraziare desidero il divino
labirinto delle cause e degli effetti»

Mariangela Gualteri, Bello Mondo – in “Le giovani parole”, Einaudi, 2015

2004-2022, 18 anni di attività espositiva per la Galleria Michela Rizzo, che oggi, negli spazi degli ex birrifici della Giudecca, giunge alla maggiore età.
La mostra collettiva Bello Mondo, visitabile fino al 24 settembre, si presenta come un omaggio alla Galleria e allo stesso tempo come un’ode alla vita, un ringraziamento personale che ognuno può leggere a suo modo.

Alle spalle, per Michela Rizzo, anni di collaborazioni con artisti internazionali da un lato, e il continuo desiderio di collaborare e sostenere giovani artisti emergenti dall’altro.
Un dualismo che si è rivelato vincente, gli artisti promossi dalla galleria hanno portato avanti ricerche disparate, accomunate però da un’indipendenza di pensiero che ha mantenuto alta la tecnica e l’estetica dei lavori prodotti.
Privilegiare le collaborazioni con musei e fondazioni, rispetto alla partecipazione alle fiere non ha significato rimanere al di fuori delle dinamiche del mercato e del sistema dell’arte, ma il non farvisi sottomettere.
Cinque artisti, Ivan Barlafante (Giulianova, 1967), Ludovico Bomben, (Pordenone 1982) Marcela Cernadas (Argentina, 1967) e Federico de Leonardis (La Spezia, 1938), un punto di partenza, la poesia Bello Mondo di Mariangela Gualtieri, pubblicata in Le giovani parole (Einaudi, 2015), ispirata da Altra poesia dei doni di Jorge Luis Borges (L’altro, lo stesso. Adelphi, 2002), sono gli elementi chiave della collettiva.

BELLO MONDO, Galleria Michela Rizzo, Venice, July 9 – September 24, 2022, veduta della mostra

Qual è il punto di partenza di “Bello Mondo”?
La mostra nasce dal fatto che mi sono imbattuta nella poesia di Mariangela Gualtieri e mi è piaciuta molto, un’ode alla vita, ma anche un ringraziamento, contemporaneamente in quel periodo stavo riflettendo sul fatto di aver aperto la galleria 18 anni fa, un periodo denso, lungo. Velatamente è un mio modo di suggellare e fare un ringraziamento personale per il percorso che ho compiuto in questi 18 anni. Non volevo che ci fosse nessuna aggiunta di testo critico perché secondo me la poesia è sufficiente, anzi molto esplicativa. Ho chiamato gli artisti più adeguati a interpretare il testo, quelli che sono più orientati verso un discorso universale e spirituale.

Ringraziare la vita per i doni che ci fa, un tema già al centro del testo poetico più antico della letteratura italiana di cui si conosca l’autore, il Cantico delle creature di San Francesco, versi che si intrecciano nella storia della letteratura con autori come Jorge Luis Borges, Walt Whitman, Gerard Manley Hopkins ed Zbigniew Herbert. Come si è riusciti a creare qualcosa di interessante partendo da un tema così spesso trattato?
A me non interessava creare qualcosa di nuovo, mi interessava personalizzare il ringraziamento, era una cosa che mi sentivo di fare, non volevo però fosse un discorso soltanto personale ma qualcosa in cui tutti potessero, volendo, rispecchiarsi. Per me era il momento di fare questo tipo di mostra, nella mia galleria, imbattendomi in questa poesia mi sono sentita non di rilevarla, perché la poesia è già un’opera, ma di costruirci sopra un discorso espositivo. Una cosa molto semplice, non ho chissà quali ambizioni, volevo semplicemente fare un ringraziamento che ognuno interpreta a proprio modo. Io nei miei 18 anni una cosa così non l’avevo mai fatta, ho sentito questo impulso, l’ho seguito, e da quello si è sviluppata la mostra.

BELLO MONDO, Galleria Michela Rizzo, Venice, July 9 – September 24, 2022, veduta della mostra

Artisti di età e provenienze diverse, che portano avanti ricerche differenti con tecniche varie, perché sono stati scelti per questa collettiva?
Lavoro con un gruppo molto nutrito di artisti, ho scelto loro perché in particolare Ivan Barlafante, Ludovico Bomben e Marcela Cernadas hanno un afflato non solo mistico, ma con un’attenzione al sacro all’interno dei loro lavori, una presenza molto forte che li ha resi gli artisti più indicati. Poi ho aggiunto Ludovico de Leonardis che in realtà non lavora spesso su questi temi, però il lavoro Essere mare III che attraversa la seconda stanza mi piaceva molto e lo trovo pertinente al tema della collettiva, per questo l’ho inserito. Partendo da quest’opera ho poi aggiunto i suoi lavori in cui incide sul marmo stralci di poesie, Ossa di Shelley (Rilke III Duinese) e Ossa di Shelley (Dante Purgatorio I), sono un’ode al mare e alla poesia. Nonostante sia un artista che normalmente lavora sullo spazio e su altri temi, con queste opere poteva essere inserito e quindi l’ho aggiunto.

BELLO MONDO, Galleria Michela Rizzo, Venice, July 9 – September 24, 2022, veduta della mostra

Le opere sono state fatte per la mostra?
Quasi tutte sono state fatte per la mostra, un paio di opere come l’installazione Essere mare III che attraversa la seconda stanza invece l’ho scelta io personalmente, ma era precedente.

Progetti futuri della Galleria Michela Rizzo? Su cosa sta puntando?
Abbiamo in programma una personale di Lucio Pozzi, “Il vento di Mercurio” a cura di Davide Ferri, che inaugurerà il 1° ottobre. È uno degli artisti con cui avevo iniziato quando ho aperto la galleria, che ho ri incontrato dopo molto tempo, oggi ha 86 anni. Con il curatore abbiamo scelto di impostare la mostra non come una retrospettiva, ma comunque come un percorso che rappresenti il suo lavoro negli anni, sostanzialmente pittura, ma non solo. Poi ci sarà una personale di un giovane artista, Alessandro Sambini, che ha già fatto una personale con me e lavora sulle nuove istanze, sul senso dell’immagine oggi, della fotografia, dell’uso del 3d e dei canali social, temi molto attuali.

«E infine ringraziare desidero
per la gran potenza d’antico amor
per l’amor che move il sole e l’altre stelle. E muove tutto in noi».

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