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Mozzarella Light, Domovoi – Casa Vuota
Arte contemporanea
Dal mese di aprile è aperta al pubblico “Domovoi”, l’esposizione con lavori site specific del duo artistico Mozzarella Light per Casa Vuota. Al timone di una realtà che spesso dà voce a promettenti ricerche artistiche, questa volta Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo hanno scelto di dare ancora più spazio alla componente tecnologica per la nuova mostra in via Maia (Roma). Infatti, è prevalentemente attraverso l’utilizzo di luci e meccanismi cinetici che il lavoro di Giulia Ciappi e Marco Frassinelli (Mozzarella Light) entra in dialogo con il luogo scelto. Così, si è sviluppata un’unica grande installazione, nata dalla relazione tra Mozzarella Light e Casa Vuota, nutritasi di un profondo e, per un certo verso fortuito, confronto con lo spazio di riferimento.
Mozzarella Light: luce, colore, scultura cinetica
Giulia Ciappi e Marco Frassinelli non sono nuovi al dialogo con luoghi disabitati, edifici che sopravvivono anche se perlopiù dimenticati; infatti, lavorano in questi posti dal 2019 con il loro progetto “Spazi intermedi”. Di volta in volta, la loro curiosità li spinge a pensare oltre l’apparenza, creando installazioni con luce, colore e sculture cinetiche che mostrano l’invisibile. Il linguaggio prediletto da Mozzarella Light è quello delle nuove tecnologie ed è grazie a questo che i due hanno saputo svelare aspetti inediti, nascosti e mai esplorati di Casa Vuota. Così, “Domovoi” racconta una storia mai sentita tra queste pareti.
Una storia fatta di laser colorati che danno forma a nuovi volumi, bracci meccanici e sculture cinetiche tramite cui la casa si esprime in un linguaggio strettamente contemporaneo. In questo modo, nel momento espositivo si trova la via per solcare il confine tra ciò che siamo abituati a vedere e qualcosa di nuovo tutto da scoprire. Entrando in Casa Vuota si muove il passo secondo nuove regole, stabilite in funzione di “Domovoi”. Non è lo spettatore a decidere come occupare lo spazio ma è l’installazione a dettare nuovi ritmi. Al buio si ascolta il suono di alcuni meccanismi in movimento, già indizio sulla situazione dello spettatore che, quasi intruso, si trova ad assistere a una presenza sfuggente. Luci che si accendono e che si spengono, pause e intermittenze: si anima così l’installazione di Mozzarella Light tra le stanze di Casa Vuota.
Il domovoj secondo Mozzarella Light a Casa
Uno spazio alterato da componenti che trovano ispirazione nella figura del domovoi, di cui Giulia Ciappi e Marco Frassinelli sono venuti a conoscenza durante il loro periodo di lavoro a questo progetto. Infatti, passeggiando tra le strade del Quadraro, quartiere romano dove si trova Casa Vuota, i due avrebbero incrociato un uomo dell’est. In risposta al motivo per cui Mozzarella Light si trovasse lì, l’uomo avrebbe raccontato loro del domovoi. Si tratta di una creatura che viene dalla tradizione popolare slava e che si insidia tra le mura domestiche a protezione dell’unità familiare, del focolare.
Anche grazie a questa particolare suggestione, una coincidenza forse affatto casuale, Mozzarella Light materializza l’architettura interiore di Casa Vuota, il volume e le geometrie della sua dimensione impalpabile. Laser, ganci, sculture cinetiche dai movimenti ripetuti, meccanismi inceppati, una membrana traslucida che sembra essersi appena staccata dalla pelle della casa. Così, il duo si serve del concreto per mostrare l’invisibile, il demone silente dell’appartamento in via Maia 12, accendendo lo spazio con luci che segnano nuove traiettorie.
«Un’unica grande installazione, composta di enunciati di luce, riflessi, sculture cinetiche, elementi portanti che puntellano le superfici e di una membrana traslucida, definisce gli spazi di Casa Vuota, in un intervento che è insieme esperienziale, scultoreo, architettonico e poetico» spiegano i curatori Francesco Paolo Del Re e Sabino De Nichilo.
La mostra si può visitare fino al 31 maggio prenotando ai numeri telefonici 3928918793 o 3284615638 oppure all’email vuotacasa@gmail.com