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Muore Antonio Trotta. Trasformò il marmo in carta
Arte contemporanea
di Uros Gorgone
Agosto drammatico. Dopo Massimo Mattioli ed Eliseo Mattiacci, ci lascia anche Antonio Trotta. Scultore immenso, che era riuscito a far credere al marmo di essere carta!
L’uomo ci lascia all’età di 82 anni. Una carriera lunga, che già negli anni 70 lo vede attivo nella sperimentazione di materiali e tecniche varie. Collabora con il vetro, la plastica, il rame ed altri metalli, ma troverà nel marmo la sintesi perfetta tra tecnica e poesia. E proprio dal marmo partoriranno le sue opere iconiche, riconosciute in tutto il mondo come capolavori assoluti della scultura contemporanea.
Nella serie “ I sospiri” è il vento che disordina un gruppo di fogli di marmo, ora di carta, appesi al muro senza alcuna particolare attenzione.
In “Altri tempi” probabilmente Antonio Trotta piega in modo definitivo la coscienza del marmo. E lo fa dolcemente. Più che lo piega lo convince alla morbidezza. Gli fa credere di essere leggero! Allora vediamo blocchi di marmo appallottolati o piegati che ritornano al loro essere pietra consapevoli del fatto che comunque porteranno con loro i segni delle pieghe di carta!
E’ così permeabile il rapporto tra i due elementi che Antonio Trotta, nella recente serie degli “Scontrini” (dal 2000 ad oggi), incide delle lastre di marmo infinitamente sottili come fossero dei veri e propri scontrini fiscali.
Antonio Trotta nasce a Paestum nel 1937. Si trasferisce in Argentina e nel 1960 è tra i fondatori del gruppo SI. Dal 1969 al 1973 collabora con la Nizzoli e Associati, sperimentando interventi di “progettazione totale” che lo coinvolgeranno, insieme a grafici, architetti ed altri artisti, nella realizzazione di progetti di architettura e urbanistica sia in Italia che all’estero.
Centinaia le sue mostre in tutto il mondo tra cui ricordiamo le tre Biennali di Venezia (1976, 1978, 1990), la Galleria d’Arte Moderna di Roma (1980), Il Pac di Milano (1982, 1988, 1989), Il National Museum di Osaka (1979). Nel 2007 poi ha inaugurato il Museo archivio Antonio Trotta a Stio, dove sono custoditi molte delle sue opere, insieme a documenti, fotografie e testimonianze.