Nasce a Roma la Fondazione Paolo D’Orazio: ricerca e promozione per celebrare un’eredità viva

di - 16 Ottobre 2024

Lunedì 21 ottobre 2024, dalle 17:30 alle 19:30, nella storica Sala del Carroccio al Campidoglio di Roma, si terrà la presentazione ufficiale della Fondazione Paolo D’Orazio ETS. Promossa dall’Avvocato Paolo Melchionna, attuale Presidente, la Fondazione è nata con lo scopo di perpetuare la memoria del maestro Paolo D’Orazio, figura di primo piano nel panorama artistico e culturale italiano del secondo Novecento.

Nato nel 1944 e scomparso nel 2022, Paolo D’Orazio è stato uno sperimentatore poliedrico, capace di attraversare con sorprendente versatilità diversi linguaggi artistici, dalla pittura alla serigrafia, dal mosaico al vetro. La Fondazione, costituita il 16 febbraio 2024 e registrata presso il RUNTS, si propone come uno strumento per valorizzare il suo straordinario lascito artistico e culturale, promuovendo nuove iniziative volte a sostenere giovani talenti e a diffondere la conoscenza dell’opera dell’artista teatino.

I primi passi di un itinerario artistico eclettico

Nato a Chieti il 2 settembre 1944, D’Orazio trascorse gran parte della sua vita a Roma, dove ebbe modo di entrare in contatto con il vivace tessuto artistico e culturale, radicandosi profondamente. La sua formazione è singolare: nel 1966, durante il suo servizio come allievo ufficiale sulla nave Leonardo da Vinci, navigò lungo le coste americane, un’esperienza che avrebbe segnato indelebilmente la sua visione artistica. È proprio durante questo viaggio che incontrò Andy Warhol, maestro della Pop art, con cui nacque una sintonia che spingerà D’Orazio verso il mondo della serigrafia. Da qui, l’artista sviluppò una pratica rigorosa della riproduzione seriale, mai mera copia ma sempre reinterpretazione creativa della realtà.

Dopo il periodo americano, durante il quale frequentò anche Frank Stella e altri protagonisti dell’arte minimalista, D’Orazio tornò in Italia, portando con sé uno spirito sperimentale e innovativo. Il suo studio nei pressi del Pantheon diventò rapidamente un punto di riferimento per giovani artisti e intellettuali. Negli anni Sessanta, le sue scenografie per locali come il Piper di Roma incarnavano l’estetica psichedelica dell’epoca, influenzata dalle avanguardie internazionali.

Paolo D’Orazio

Un percorso in continua evoluzione

Negli anni Settanta, D’Orazio affrontò una svolta cruciale, abbandonando temporaneamente la serigrafia per dedicarsi al mosaico, un medium che egli rielaborava in chiave contemporanea. Frequentando lo studio dei maestri Signorini, trasformò il mosaico tradizionale in una sorta di bassorilievo, ampliando la struttura molecolare della tessera e creando composizioni che si fanno quasi scultoree. Questa ricerca lo portò a partecipare, nel 1975, alla prima Biennale del Mosaico di Ravenna, dove ottenne un riconoscimento per la sua innovativa tecnica.

Negli anni successivi, il suo interesse per i materiali e le loro possibilità espressive si approfondì ulteriormente. D’Orazio si avvicinò alla vetrofusione, sviluppando vetrate di straordinaria complessità cromatica. La materia diventa per lui un mezzo per esplorare la relazione tra luce e spazio, in un gioco continuo tra astrazione e concretezza.

Una carriera tra insegnamento e progetti pubblici

Paolo D’Orazio non è stato solo un artista di spicco, ma anche un insegnante appassionato. Dal 1978 iniziò la sua carriera accademica come docente all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e, successivamente, insegnò in varie istituzioni artistiche, tra cui le Accademie di Lecce, Bari e Napoli. Il suo contributo all’educazione artistica è stato fondamentale: i suoi corsi, focalizzati sulle tecniche pittoriche e decorative, hanno formato generazioni di artisti.

Nel corso degli anni, D’Orazio è stato coinvolto in numerosi progetti di arte pubblica. Tra i più importanti, si ricorda la sua partecipazione al Progetto Arte Metro Roma, con la realizzazione di mosaici per la stazione Flaminio. Il suo impegno per l’arte pubblica e per la diffusione culturale è culminato con la fondazione della galleria in via Margutta, luogo che D’Orazio ha voluto come spazio di dialogo tra artisti emergenti e affermati.

Paolo D’Orazio

La Fondazione Paolo D’Orazio: un’eredità viva

La Fondazione Paolo D’Orazio ETS nasce dunque per custodire e valorizzare l’opera del Maestro ma anche per promuovere della cultura contemporanea. Tra le attività previste, la tutela e la diffusione delle opere di D’Orazio, la gestione dei suoi diritti d’autore, l’organizzazione di mostre e la pubblicazione di cataloghi. Particolare attenzione sarà riservata alla formazione delle nuove generazioni, con borse di studio e corsi di alta specializzazione nelle arti visive.

Con Melchionna presidente, Vito Luna ricopre il ruolo di Vicepresidente e Simone Coppa quello di Segretario. Alla presentazione del 21 ottobre, interverranno, oltre allo stesso Melchionna, anche Genny Di Bert, storica e critica d’arte, Fabio Mongelli, direttore accademia RUFA e presidente CIANS, Antonio Peroni, responsabile Casa d’aste Colasanti
Gabriele Simongini, storico dell’arte e saggista.

La nascita della Fondazione si inserisce in un momento storico in cui la memoria del Novecento e le sue eredità sono oggetto di nuove riflessioni critiche. La figura di Paolo D’Orazio, con la sua capacità di rinnovare costantemente il linguaggio artistico, emerge come emblema di una ricerca incessante e versatile, che ha saputo dialogare con le grandi correnti internazionali mantenendo sempre una forte identità.

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