12 giugno 2024

New York, sei super gallerie trasformano una ex scuola in uno spazio d’arte

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Le super gallerie Bortolami, James Cohan, kaufmann repetto, Anton Kern, Andrew Kreps e kurimanzutto uniscono le forze per trasformare un'ex scuola di New York in uno spazio d'arte e collaborazione: nasce così The Campus

Ph. Yael Eban, Matthew Gamber, courtesy The Campus

Bortolami, James Cohan, kaufmann repetto, Anton Kern, Andrew Kreps e kurimanzutto sono le sei super gallerie che, sviluppando un interessante modello di collaborazione e unendo le proprie risorse, hanno acquistato un ex complesso scolastico di New York di 7mila metri quadrati e quasi 9mila ettari di terreno, con lo scopo di trasformarlo in The Campus, uno spazio dedicato alla cultura e allo scambio. «Si tratta di qualcosa che sta accadendo nel mondo dell’arte: un nuovo modo di lavorare», ha detto Kreps, che ha avviato la ricerca dell’immobile e ha definito questo progetto come un passaggio «Verso la collaborazione», per lasciare il tradizionale lavoro «Nel proprio piccolo giardino». Le gallerie avevano acquistato l’edificio già nel 2021, dopodiché lo affittarono ai produttori dello show televisivo Pretty Little Liars per utilizzarlo come set per lo school drama della HBO.

Ph. Yael Eban, Matthew Gamber, courtesy The Campus

Abbandonato già dagli anni ’90, l’edificio della Ockawamick School fu costruito nel 1951 e le sue aule dipinte con colori vivaci, i dettagli architettonici della metà del secolo e la generosa illuminazione naturale creano un contesto in cui gli artisti possono interagire in maniera inedita. Il complesso si trova a Hudson, una cittadina di meno di 6mila abitanti a circa due ore a nord da New York City e che, negli ultimi anni, è diventata uno dei centri culturali più vivaci della Grande Mela, grazie alla presenza di spazi fuori dall’ordinario quali The School, un’altra ex scuola che, nel 2013, è stata rilevata dalla Jack Shainman Gallery per ricavarne una sede espositiva dal taglio museale. In realtà, questo processo di gentrificazione, tra gli altri effetti, ha fatto salire il costo degli affitti della zona, diventata un luogo di vacanza fuori porta per i ricchi newyorchesi, portando così al calo dei residenti e, quindi, alla chiusura di determinati servizi, quali, appunto, le scuole.

Le porte di The Campus si apriranno per la prima volta il 29 giugno, per una mostra a cura di Timo Kappeller, direttore di Hauser & Wirth e, tra le altre cose, esperto di arte contemporanea italiana (ha lavorato in particolare con Roberto Cuoghi). Per questa mostra saranno presentate opere nuove, storiche e site specific di oltre 80 artisti, tra cui Leonor Antunes, Nairy Baghramian, Daniel Buren, Gianni Caravaggio, John Giorno, Petrit Halilaj, Jenny Holzer, Oscar Murillo, Manfred Pernice, Yinka Shonibare, Rirkrit Tiravanija, Bill Viola. Un’installazione di film, neon e opere scultoree di Andrea Bowers sarà incentrata sul cambiamento climatico, mentre i lavori di Miguel Calderón rifletteranno sulla contrapposizione tra il fare arte durante il periodo di formazione, nelle università e nelle accademie, e la vita di un artista dopo la laurea. Le installazioni di Nathalie du Pasquier e Barbara Kasten dialogheranno con l’architettura dell’ex scuola. Al lavoro coreografo William Forsythe è stata commissionata un’opera performativa e relazionale che coinvolgerà attivamente il pubblico e si svolgerà negli spazi esterni della scuola.

Ricordando la casa ancestrale del popolo Mohicano e Schaghticoke, The Campus collaborerà con NXTHVN, programma di tutoraggio e di supporto artistico con base a New Heaven, nel Connecticut, per promuovere una borsa di studio annuale con l’obiettivo di sostenere artisti e curatori sottorappresentati.

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