Nivola & New York. Dallo Showroom Olivetti alla Città incredibile – Museo Nivola

di - 4 Luglio 2022

Da lontanissimo arriva Costantino Nivola alla Grande Mela: nato in Sardegna ed esule dall’Europa in tumulto l’artista giunge nel 1939 a New York e lì lavora fino alla scomparsa, quasi cinquanta anni dopo. Al Museo Nivola di Orani un percorso che fa rivivere l’attività d’oltreoceano dello scultore, in mostra fino al 29 agosto.
“Nivola & New York. Dallo Showroom Olivetti alla Città incredibile”, curata da Giuliana Altea, Antonella Camarda, Luca Cheri e Carl Stein racconta, tra rilievi riprodotti con fresatura robotica, visual computing, dipinti, videomapping, disegni e sculture, l’universo artistico creato oltremare da Costantino Nivola (Orani, 1911 – East Hampton, 1988).
Una storia che inizia con la fuga di un giovane antifascista che, entrato nella città meravigliosa sul fiume Hudson, diventa ‘muratore’ e “scultore per l’architettura” dei grandi nomi del Modernismo. Lo spazio esposizioni temporanee del Museo Nivola, tra il buio morbido, i colori e le luci dei proiettori, fluidamente si apre.

Veduta allestimento Nivola & New York © Cédric Dasesson

A raccontare la vita newyorchese dell’artista i suoi lavori negli anni: dalle sculture ai bozzetti e le riproduzioni; dalle creazioni legate al complesso delle Wise Towers dell’Upper West Side, con le opere nella area ricreativa degli edifici tra rilievi e grafiti murali fino al playground con gli iconici cavallini, “una delle invenzioni più felici e gioiose di Nivola” afferma Cheri, alla Combined Police and Fire Facility, dove giunge a compimento la maniera matura dell’artista, tra “narrativo e antimonumentale” come sottolinea Carl Stein. Insieme alle opere scultoree, foto e progetti, l’altra città: la New York dei dipinti e dei disegni, la metropoli folle e viva cui ha bussato l’artista, frenetica e destabilizzante e al contempo coinvolgente e capace di accogliere l’esule.
Fondamenta della mostra è la ricostruzione 3D del grande apparato decorativo creato da Nivola per lo Showroom Olivetti sulla quinta strada di Manhattan: il vasto spazio espositivo della casa d’Ivrea, progettato dal gruppo BBPR nel 1954. In questa vetrina d’eccellenza per l’azienda specializzata in macchine da scrivere l’artista è chiamato a collaborare. A integrarsi con l’ambiente proposto dallo studio d’architettura milanese, ancestrale grotta allagata di marmo, fatta di lampade stalattiti di vetro di Murano e stalagmiti su cui si stagliano le modernissime macchine Olivetti, come preziosi e tecnologici gioielli, Nivola pone un vastissimo rilievo semiastratto di oltre venti metri di lunghezza per cinque d’altezza. La decorazione scultorea e quasi rupestre realizzata con il sand casting, parla, nella New York velocissima dei grattacieli, di un primitivismo felice: un mondo ancestrale e mediterraneo che mischia dee madri e segni incisi, figure pagane, forme geometriche e morbide curve.

Veduta allestimento Nivola & New York © Cédric Dasesson

Nel buio avvolgente del grande spazio del Museo Nivola, l’antico lavatoio di Orani, è racchiusa la riproduzione 3D e a grandezza naturale del fregio, ricreata dalla macchina a controllo numerico grazie alla scansione dell’originale, custodito dal 1973 al Science Center dell’Università di Harvard. “La riproduzione consentirà di osservare da vicino i dettagli della scultura” – spiega la curatrice Giuliana Altea – “difficilmente visibile dal grande pubblico”. Un’opera “frutto della collaborazione fra umanisti, scienziati e imprese” aggiunge la curatrice Antonella Camarda, iniziata dal progetto di digital humanities Nivola X Olivetti.
“Il negozio più bello della Quinta strada” rivive.

Articoli recenti

  • Mostre

Arte Laguna Prize: inaugurata la mostra delle ultime due edizioni all’Arsenale Nord di Venezia

Nato nel 2006, Arte Laguna Prize propone quest’anno una mostra dedicata ai finalisti della diciottesima e diciannovesima edizione. L’esposizione, a…

18 Novembre 2024 0:02
  • Mostre

Tai Shani e Alice Visentin mettono in scena il mistero del quotidiano nella doppia personale da Giò Marconi a Milano

Tra ambienti spettrali ed espressioni pittoriche del quotidiano, Tai Shani e Alice Visentin mettono in scena l’illusione e l’onirico nella…

17 Novembre 2024 19:36
  • Mostre

Qualcosa che toglie il peso è in mostra alla Fondazione Merz di Torino

La Fondazione Merz inaugura la seconda parte della mostra "Qualcosa che toglie il peso che mantiene l’assurdità e la leggerezza…

17 Novembre 2024 10:30
  • Arte contemporanea

Gli schermi sono diventati le nostre barricate: il progetto pubblico del Bari International Gender festival

La mostra del Colectivo Democracia ospitata allo Spazio Murat per la decima edizione del Bari International Gender Festival, è un…

17 Novembre 2024 8:10
  • Mostre

L’occhio del secolo di Henri Cartier-Bresson a Rovigo

Palazzo Roverella espone fino al 26 gennaio 2025 “Henri Cartier-Bresson e l’Italia”, la più completa monografia incentrata sul rapporto tra…

17 Novembre 2024 0:02
  • Mercato

All’asta il capolavoro in scultura di Leonora Carrington

Un’opera che dà vita alle visioni ultraterrene dell'artista, in scala umana. "La Grande Dame" andrà in vendita da Sotheby’s, a…

16 Novembre 2024 20:14