Una tenuta privata di 18 ettari nelle campagne della Toscana, tra vigneti e dolci colline, si apre all’arte contemporanea. Situata a San Casciano in Val di Pesa, non distante da Firenze, Palazzo Al Bosco è la proprietà acquisita dalla coppia di patroni e collezionisti Caroline ed Eric Freymond, che hanno deciso di dedicare diversi spazi della tenuta all’esposizione di opere d’arte contemporanea e alla cultura. Primo appuntamento già il 18 settembre, con una mostra di Olafur Eliasson, l’influente artista danese che, nello stesso periodo, sarà il protagonista di un’attesissima antologica a Palazzo Strozzi.
Insomma, a Palazzo Al Bosco si parte in quarta, d’altra parte i Freymond non scherzano. Classe ’58, Eric è il figlio di una importante famiglia svizzera discendente dei Thellusson, storici banchieri ginevrini. Laureato in legge all’Università di Ginevra, ha iniziato a lavorare presto nel campo della finanza e nel 2001 ha fondato la propria società di gestione patrimoniale, Semper Gestion SA, che si occupa di gestione patrimoniale per clienti privati di fascia alta e che, negli anni, si è espansa a livello globale. Studi in legge anche per Caroline che, insieme al marito, nel 2014, ha fondato Espace Muraille, uno spazio dedicato all’arte e al design, adiacente al loro appartamento nell’elegante palazzo di famiglia, su rue Beauregard, a Ginevra. Caroline ed Eric Freymond fanno anche parte di un comitato di mecenati che hanno investito nella ristrutturazione del Museo Correr di Venezia.
Restauri importanti anche a Palazzo Al Bosco, la cui tenuta è composta da diversi edifici. Nello specifico, La Tinaia Al Bosco, un torchio antico di 230 metri quadrati, è stato trasformato in un vasto spazio che ospiterà mostre monografiche di alcuni degli artisti con i quali Caroline ed Eric Freymond hanno già lavorato. La ristrutturazione della Limonaia della tenuta è stata affidata all’artista americano-cubano Jorge Pardo, mentre il Théâtre de Verdure ospiterà festival musical, spettacoli di danza e installazioni di sculture contemporanee.
L’ambizione di Palazzo Al Bosco, insomma, è alta e per aprire in grande stile non si poteva coinvolgere che Olafur Eliasson, artista ampiamente conosciuto per la sua abilità di entrare in dialogo con gli spazi e le atmosfere e al quale i Freymond avevano già dedicato una mostra a Ginevra, nel 2019, a cura di Laurence Dreyfus.
In esposizione, 20 opere dell’artista acquisite negli anni, di cui 12 esclusivamente in vetro, della serie “Borrowed Views”. «Ogni opera riflette una luce, un’impressione e un sentirsi legati a un luogo specifico della nostra terra o a un fenomeno naturale del nostro pianeta», spiegano. «Come un acquerellista vecchio stile, che aggiunge colore ai suoi schizzi paesaggistici per preservare una traccia della luce percepita, Olafur Eliasson tinge le sue lastre di vetro come memoria e traccia di momento luminoso vissuto», continuano. «La scelta di esporre diverse opere di questa serie ha lo scopo di raccontare agli spettatori di Palazzo Al Bosco il duplice genio di questo formidabile artista-ricercatore, poeta e insieme scienziato della luce».
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Mostra Eliasson a Palazzo al Bosco.
Come si fa a visitare questa mostra?
Non c'è nessun sito ove prenotare o capire orari e contatti.
Una mostra "fantasma"??
Molto interessante, vorremmo venire a visitarvi, quali sono le modalità??