Più di venti artisti, provenienti da esperienze diverse, tutti accomunati dall’attenzione verso il territorio e dalla voglia di camminare, esplorare, attraversare: Maria Vittoria Cavazzana & Matteo Goldoni, Xuanlin Wang, Davide Ronco, Mariateresa Sartori, Felix Kiessling, Noemi Priolo, Stefania Spanu, Marcela Cernadas, Alexander von Holtum, Samantha Passaniti, Sara Spatolisano, Eléna Nemkova, Sebastiano Mortellaro, Gokce Gerekli Yilmaz, Lorenzo Ramos, Reda Berrada, Oscar Dominguez, Philip Topolovac, Giammarco Cugusi, Marjet Zwaans, Luca Zanta, Laura Santini, Saad Fenaoui, Ryszard Litwiniuk, Johannes Abendroth. Sono loro i vincitori delle residenze d’arte della prima edizione di Art In The Hills – Artists in Residency Villaga, il bando promosso nell’ambito di Artenatura, progetto promosso dall’Associazione culturale no profit Vernice Contemporanea, in collaborazione con il Comune di Villaga, l’Ente dell’Altavia dei Berici, le Associazioni Fuori Rotta e Free Your Place, diretto dall’artista e curatore indipendente Massimo Casagrande.
A selezionare i vincitori del concorso, tra le 70 candidature pervenute, una giuria presieduta da Agnes Kohlmeyer e composta da Nuvola Ravera, Dan Harvey, Liz Bachhuber e Mauro Perosin, in accordo con Casagrande e l’amministrazione di Villaga, comune dalle antiche origini longobarde, in provincia di Vicenza. Perché scopo delle residenze, sarà la realizzazione di opere d’arte ambientali, da esporre nel museo a celo aperto del Comune, immerso nel suggestivo sfondo dei colli Berici.
«Abbiamo attentamente analizzato le motivazioni e le riflessioni proposte con un occhio di riguardo per le tematiche dichiarate nel bando, su tutte la sostenibilità, e le specifiche caratteristiche dell’area dei Colli Berici, dove poi si svilupperà il futuro “Museo a cielo aperto”», spiegano dall’organizzazione. «In diversi progetti ci sono piaciuti molto la delicatezza ed il rispetto verso la natura e l’ambiente, come pure le dichiarazioni poetiche che hanno ispirato gli artisti, gli schizzi ideativi, i render per la visualizzazione delle opere nel contesto».
Adesso, gli artisti individuati inizieranno il percorso che li porterà alla realizzazione delle opere, come risultato del periodo di residenza, che assumerà i tratti di una sorta di laboratorio condiviso. «Abbiamo immaginato, con la rosa di nomi di artisti selezionati, delle residenze “miste” e composte sulla base di un principio di equilibrio tra artisti consolidati accanto ad altri più giovani, per rafforzare il dialogo, creare energia e scambio, fondamentali per ogni pratica artistica», continuano dall’organizzazione. «In questo modo si verificherebbero le condizioni per quell’osmosi di freschezza ideativa ed intuizione, ricerca artistica e capacità concreta di realizzazione, caratteri del processo creativo del lavoro dei giovani di talento che vale davvero la pena incoraggiare».
D’altra parte, Artenatura nasce con lo scopo avvicinare l’arte e la quotidianità: «Permetteremo, infatti, di vivere all’interno del museo, o meglio di “Abitare l’arte”. Metteremo a disposizione degli alloggi, precisamente delle Glamp Tents, delle tende attrezzate con tutti i comfort dove gli ospiti potranno soggiornare e vivere in piena libertà l’arte che il museo offre», ci raccontava Casagrande, in una intervista, presentando il progetto del museo a cielo aperto di Villaga.
Sarà poi il contesto, quella singolare e irripetibile alchimia tra gli spazi, le donne e gli uomini, a dare vita al giusto equilibrio tra paesaggio naturale e intervento antropico. Tutte le varie fasi di lavoro, come nella tradizione della Land Art, saranno poi documentate con scatti e riprese d’autore, mentre gli stessi giurati metteranno a disposizione le loro competenze per supportare il processo di realizzazione delle opere. Le prime residenze inizieranno a partire da metà aprile e termineranno a metà settembre 2021, periodo in cui si inaugurerà ufficialmente il museo Artenatura Villaga.
Alcuni progetti non vincitori hanno tuttavia suscitato l’interesse della giuria e verranno segnalati nel catalogo della rassegna. Si tratta delle Drawing machines di Marco Emmanuele, troppo delicate per gli spazi esterni di Artenatura Villaga ma che forse troveranno collocazione, contemporaneamente alla rassegna, in un piccolo spazio espositivo nella zona.
C’è poi il progetto del giovanissimo artista romano Davide Miceli, «il quale con la sua Forma della Fatica, semplice ma allo stesso tempo acuta e di talento, ha proposto un’idea che ci ha letteralmente sedotti ma che siamo rammaricati di non aver potuto accogliere per le specifiche tecniche incompatibili con le norme di sicurezza», motiva la giuria.
Infine, il progetto dell’artista estone Uku Sepsivart che, a causa dell’attuale situazione pandemica particolarmente critica in Estonia, ha rinunciato alla sua bella idea di trasformare il suo viaggio “ecosostenibile”, dall’Estonia fino ai Colli Berici, avvalendosi di una serie di strumenti differenti.
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