Un disco luminoso, leggero, sottile, a tagliare trasversalmente oppure a cingere in un abbraccio etereo le solide pareti di pietra: così, con una nuova installazione site specific e permanente di Massimo Uberti, il Castello Gamba si trasformerà, aggiungendo un’ulteriore cifra poetica e suggestiva alla struttura dell’edificio, realizzato nel 1911 e situato su un poggio nella parte occidentale del Comune di Châtillon, a strapiombo sulla Dora Baltea. Sede del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea della Valle d’Aosta, il Castello ha già aperto la stagione con una personale dedicata proprio a Massimo Uberti, realizzata dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta, Assessorato ai Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio e da Casa Testori, nell’ambito della rassegna “Détails”, incentrata sulla valorizzazione del proprio patrimonio. A cura di Davide Dall’Ombra, la mostra prende il nome dalla grande installazione che sarà presentata nel corso di questa estate, Orbita, ed è scandita da una serie di opere che, diffuse in vari ambienti del Castello Gamba, raccontano la ricerca artistica di Massimo Uberti, considerato uno dei massimi interpreti della Light Art.
«Il compito di questa mostra è raccontarci chi è Massimo Uberti e da dove nasca, in termini poetici e concettuali, l’opera che verrà installata sul museo», ha sottolineato Viviana Maria Vallet, Dirigente della Struttura patrimonio storico-artistico e gestione dei siti culturali, responsabile scientifico del Castello Gamba. Nato a Brescia, nel 1966, Uberti, nei primi anni ’90, è stato membro del gruppo di artisti Lazzaro Palazzi a Milano. Nel 2008 ha installato il grande Tendente Infinito nella mostra “Sogni di una città possibile”, alla Fondazione Stelline di Milano. Nel 2012 ha vinto il premio internazionale Artist’Book NOPX a Torino, quindi ha lavorato a un’installazione permanente posta sulla facciata dell’University Medical Center di Amsterdam, per conto dell’UNESCO, e a un progetto diffuso che ha coinvolto la città di Verona in occasione dei 700 anni di Dante Alighieri. L’opera Today I Love You è stata esposta all’Expo 2020 di Dubai. In tutta la sua ricerca, la luce diventa il materiale da manipolare e da esplorare, anche nel suo dialogo con l’ombra, per aprire o per sottolineare nuove partiture percettive dello spazio.
In questo senso agirà anche Orbita, l’installazione per il Castello Gamba, «Un’opera che sarà anche “un’insegna” per quella che si è dimostrata essere la casa del contemporaneo in Valle. Il 2022 è un anno speciale per il Castello Gamba e il Museo di arte moderna e contemporanea della Valle d’Aosta: il 27 ottobre festeggeremo i 10 anni dalla sua apertura. Sarà l’occasione per fare il punto su quanto si è fatto e immaginare insieme il futuro che vorremo costruire», ha continuato Vallet. «Dopo alcune fortunate sperimentazioni espositive, gli ultimi quattro anni sono stati segnati dalla collaborazione con Casa Testori, che ci permetterà di festeggiare questo decennale con l’installazione della grande opera di Massimo Uberti, che annunciamo insieme a un convegno di respiro internazionale dedicato alla Light Art che presenterà ai protagonisti del settore il Gamba e il suo volto contemporaneo».
Il percorso si apre con ESSERE SPAZIO, una semplice scritta luminosa che, marchiando il Castello, denuncia il processo generativo innescato dall’opera d’arte nella percezione del fruitore. Si prosegue quindi nel salone principale, con la scultura Tre dimensioni, una grande sedia attraversata dalle linee luminose e in dialogo con l’eroicità del protagonista del Castello, l’Ercole di Arturo Martini, posto al centro reale e simbolico dell’intero edificio. Nel salone si fronteggiano poi due lavori che l’artista ha concepito a quasi 20 anni di distanza. Spinario risale al 1994, è un’opera fondante del suo percorso, in cui l’omaggio alla celebre scultura dei Musei Capitolini, uno dei soggetti più ripresi dalla storia dell’arte, diventa l’immagine poetica del ruolo dell’artista. Di fronte, la scultura Giorni Felici, realizzata per l’omonima mostra a Casa Testori nel 2011, ha gli elementi maturi del linguaggio di Uberti, teso alla trasfigurazione degli elementi quotidiani e alla loro dilatazione.
«Massimo Uberti è un artista che disegna con la luce», ha affermato Davide Dall’Ombra. «Per farlo, tende la mano al nostro quotidiano, raccogliendo oggetti e tratteggiando stanze e ambientazioni che ci appartengono. Spesso si tratta di elementi di una semplicità disarmante: una scala, una sedia, due cavalletti, la struttura della casa come la disegnavamo da bambini. Una semplicità che vuole metterci con le spalle al muro, obbligandoci ad andare all’essenziale di ciò che ci circonda, stressando il contorno, perché l’apparenza delle cose riveli la sua ossatura, la sua sostanza. La casa, la scala, la sedia diventano l’idea che le genera e l’uso che le rende necessarie e famigliari, fondanti».
L’ultimo degli archetipi è proprio l’Orbita che genererà nella prossima estate la grande installazione permanente progettata per il Castello Gamba a cui è dedicato un approfondimento nell’Altana. Alle pareti sono posti disegni preparatori originali, prospetti tecnici, render e testimonianze sulla genesi dell’opera. Progettata dall’artista con Casa Testori, una struttura in acciaio imponente ma leggera, agli occhi come nel peso, farà scorrere una linea di luce calda di LED, seguendo la struttura di sostegno per 65 metri di sviluppo, 20 metri di larghezza e 13 metri di profondità. Si tratta di un’ellisse di luce ideata dall’artista per cingere la sommità del castello e abbracciarne il perimetro, un’orbita visibile da lontano e non solo di notte.
Il 2024 l'ha dimostrato, l'architettura roboante e instagrammabile è giunta al capolinea. Forse è giunto il momento di affinare lo…
Caterina Frongia, Millim Studio, Flaminia Veronesi e Anastasiya Parvanova sono le protagoniste della narrazione al femminile in corso presso Spazio…
Sei consigli (+1) di letture manga da recuperare prima della fine dell'anno, tra storie d'azione, d'amore, intimità e crescita personale.…
Aperte fino al 2 febbraio 2025 le iscrizioni per la sesta edizione di TMN, la scuola di performance diretta dall’artista…
Fino al 2 giugno 2025 il Forte di Bard dedica una mostra a Emilio Vedova, maestro indiscusso della pittura italiana…
Dopo otto anni di lavori, quel percorso lungo un chilometro che collega gli Uffizi a Palazzo Pitti torna ad essere…