L’arte in Italia dopo la pandemia riparte anche a Palazzo Reale a Milano, e lo fa con un viaggio nella calligrafia, attraverso Alcantara con la creatività più avanzata.
La mostra, curata da Dagmar Carnevale Lavezzoli e Katie Hill, si intitola “Out of the Blue”, è promossa dal Comune di Milano e visitabile fino all’11 ottobre 2020, nell’Appartamento dei Principi.
Un’esposizione che propone una ricerca artistica inusuale, in cui al centro troviamo il design e la cura per i materiali, dando la possibilità ad artisti emergenti e non di realizzare opere inedite.
La scelta ricade su sei artisti cinesi, sperimentando tecniche del passato a contatto con le forme artistiche più contemporanee ed avendo come filo conduttore l’utilizzo dell’Alcantara.
In Cina la calligrafia è una delle forme speciali nel campo delle belle arti, un metodo d’espressione non solo estetica ma anche sentimentale. Per praticarla bisogna avere un alto grado di concentrazione, fondamentale per poter guidare correttamente il pennello e padroneggiare come si vuole questa disciplina, riconosciuta a tutti gli effetti Patrimonio dell’Unesco.
Nella cultura cinese si dice che la calligrafia sia come uno specchio che riflette l’anima e tramite essa è possibile cogliere i sentimenti di colui che la pratica.
Proprio partendo da qui, e scontrandosi con le tecniche digitali più avanzate, ne scaturisce un’esperienza sensoriale a tutti gli effetti, in cui le installazioni realizzate appositamente per gli spazi espostivi del Palazzo danno libero sfogo al loro divenire e analizzano la figura umana associata al mondo circostante.
Ogni sala proporne differenti interpretazioni, un viaggio dal passato al presente.
L’ingresso è stupefacente: uno spazio costellato da ideogrammi e rotoli in cui vengono raggruppate la proliferazione di informazioni con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno. Un’interpretazione dell’artista Qu Lei Lei, membro fondatore del gruppo Stars, movimento d’avanguardia per ottenere la liberta artistica in Cina.
Proseguendo ci addentriamo nella seconda sala in cui l’artista Zhang Chun Hong analizza elementi della figura umana affiancandoli ad elementi naturali. Una scultura di una donna dai capelli lunghi che rappresentano la sua forza vitale, il ciclo della vita, dalla radiosa giovinezza alla consapevolezza raggiunta solo in tenera età .
Qin Feng che propone un’opera all’insegna della spontaneità , fatta di gesti immediati, sfociando in composizioni astratte, in divenire che non si fermano al singolo trasporto, veicolandosi in energia pura. Feng è considerato uno dei capisaldi della pittura a inchiostro.
I colori sfavillanti spiccano nei paraventi di Mao Lizi, in cui una linea consecutiva è spezzata da differenti imprevisti. Artista che passa dall’ipperealismo ad opere esclusivamente astratte.
Proseguendo incontriamo l’installazione digitale di Wang Huangsheng, in cui le luci e gli ideogrammi evocano pensieri fugaci, ipnotizzando l’interlocutore che è chiamato ad interagire con l’opera e farsi condurre da un’esperienza sensoriale ed immersiva. Le sue opere sono astrazioni che catturano sensazioni veloci e transitorie.
L’esposizione si conclude con un video dell’artista Sun Xun e un rotolo in cui elementi simbolici rappresentano presenze contemporanee. Cultura orientale ed occidentale si incontrano in un mondo non reale ma dove visioni oniriche attirano lo spettatore. Una contrapposizione tra passato e presente in chiave accusatoria. Considerato uno degli artisti emergenti più talentuosi della Cina, Sun Xun sperimenta ogni tipo di mezzo espressivo per raccontare storie ad arte.
Le opere presentate in mostra fanno emergere l’importanza della tecnica ed espressività calligrafica per ogni singolo artista, ma la cosa che stupisce maggiormente è ancora una volta il mezzo, l’Alcantara, tessuto versatile che si presta alle innovazioni.
Un materiale che unisce estetica e performance, un universo poliedrico in cui confluiscono differenti elementi: tecnologia, sostenibilità e ricerca. Etica e design si fondono in un unico prodotto. Il tutto confermando l’interesse del brand nell’esplorare nuovi linguaggi e sconfinare in contesti sconosciuti, come le opere proposte in questo progetto espositivo.
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