È la volta di Pablo Picasso alla Fondazione Alda Fendi, con un’esposizione pensata intorno al dipinto cubista Giovane donna e che intreccia musica, danza e arte. Al cospetto del quadrifronte Arco di Giano – da poco riaperto al pubblico con una performance firmata Fendi – in mostra negli spazi di Rhinoceros gallery il vivace connubio artistico celebrato nella vita di Picasso. Raffaele Curi ha disegnato una mappa esperienziale all’interno di Palazzo Rhinoceros, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza immersiva che trasporta nella Parigi di inizio Novecento, sulle note di Edith Piaf e Charles Trenet. Promossa dalla Fondazione Alda Fendi – Esperimenti e dal Museo Statale Ermitage, organizzata da Il Cigno GG Edizioni in collaborazione con Ermitage Italia e Villaggio Globale International, la mostra sarà visitabile fino al 15 maggio 2022.
Protagonista è la Giovane donna di Picasso, il dipinto cubista catalizza l’attenzione dell’esposizione allestita negli spazi del palazzo ripensato da Jean Nouvel, ora sede della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti. Realizzata nel 1909, l’opera appartiene alla collezione del Museo Statale dell’Ermitage di San Pietroburgo ed è rappresentativa della ricerca di Picasso nella fase del Cubismo analitico. Quest’olio su tela ha già viaggiato per diverse mostre internazionali, però senza giungere mai in Italia prima d’ora. Una donna è raffigurata nel genere del ritratto, che qui assume le forme uniche disegnate dalla mano di Picasso.
La modella è Fernande Olivier, per quasi otto anni amante dell’artista e dipinta in questo corpo cubista scomposto, fatto di luce e mistero. Curatrice della pittura francese della seconda metà del XIX e del XX secolo dell’Ermitage, Olga Leontjeva commenta così l’opera, nel testo critico che accompagna la mostra: «L’artista rifiuta la rigidezza e la palpabilità materiale. Il suo personaggio diventa quasi effimero, si dissolve nel gioco delle sfaccettature, delle macchie chiare, si fonde con lo sfondo».
La collezione di Picasso appartenente al museo russo è considerata una delle più importanti al mondo, per completezza e qualità. In parte è costituita da alcune opere provenienti dal patrimonio del mercante Sergej Ščukin. Collezionista di opere del Modernismo francese, fu lui ad acquistare Giovane donna direttamente da Picasso e a intitolarlo così. Dell’artista spagnolo, Ščukin aveva conosciuto l’opera a Parigi, in Rue Fleurus, nell’appartamento di Leo e Gertrude Stein che ne custodivano una notevole raccolta. Però, fu Matisse ad accompagnare Ščukin direttamente nell’atelier parigino di Picasso nel 1908. Qui, il collezionista si appassionò all’opera dell’artista spagnolo e acquistò una serie di tele, poi riunite in una sala del suo palazzo dedicata interamente a lui.
Intellettuali, artisti e pittori popolavano ogni domenica la residenza moscovita di Sergej Ščukin che, dal 1909, a loro aveva aperto le porte del suo palazzo, quando nasceva l’Avanguardia russa. Con lavori di Matisse, Picasso, Gauguin e Van Gogh tra gli altri, la collezione di Sergej Ščukin fu requisita dallo Stato in seguito alla Rivoluzione del 1917. Le sue opere furono nazionalizzate e, ritenute “decadenti”, furono chiuse in deposito. Lì rimasero fino al 1948, quando con un decreto di Stalin la collezione venne smembrata tra il Museo Puškin e l’Ermitage, per essere esposta a partire dagli anni Cinquanta.
Nella mostra per la Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, Raffaele Curi ha pensato a un percorso espositivo tracciato sulle note della vita di Picasso, dando ampio spazio alla danza. Infatti, si comincia da una videoproiezione che porta lo spettatore alle prove dello spettacolo La Templanza del Ballet Nacional de España, con la coreografia di Miguel Angel Berna. Dopo la sala che ospita la Giovane donna, in un’atmosfera di luce in cui ogni sguardo si concentra su di lei, la mostra prosegue con un affaccio in live direct davanti al Café de Flore di boulevard Saint-Germain, luogo di ritrovo di artisti, scrittori, filosofi, intellettuali.
Qui, un ritratto di Gertrude Stein realizzato da Picasso, e quest’immagine della poetessa e scrittrice, protettrice di artisti, affianca idealmente la figura di Alda Fendi. Due donne unite dal mecenatismo, una grande passione per l’arte in comune. Così, si arriva a Parade. È il celebre balletto in un atto del 1917 della compagnia dei Balletti russi di Sergej Djagilev per cui Picasso curò la direzione artistica e disegnò il sipario, le scene e i costumi.
Poi, momenti di vita di Pablo Picasso, ripresi in una serie di fotografie con famiglia e amici come Yves Saint Laurent, Hélene Rochas, Brigitte Bardot, Lucia Bosè e tanti altri. Tra queste, una fotografia con l’attore italiano Raf Vallone cui è dedicato un focus in questa mostra per raccontare l’amicizia tra di lui e l’arista spagnolo.
Questa nuova esposizione sul dipinto Giovane donna di Picasso per la Fondazione Alda Fendi, nella Rhinoceros gallery, segue due episodi che hanno visto in questi spazi la presenza di altre due grandi opere. Infatti, è cominciata nel 2018 la partnership tra Fondazione Alda Fendi e il Museo dell’Ermitage, con L’adolescente di Michelangelo per la prima volta a Roma, proseguita poi con San Pietro e Paolo di El Greco nel 2019. La direttrice della galleria, Alessia Caruso Fendi, ha sottolineato l’importanza di questo terzo appuntamento con l’Ermitage: «La Rhinoceros gallery è un unicum: spazio che presenta opere di artisti, evocazioni culturali, snodi concettuali resi attraverso trasformazioni digitali, ispirazioni musicali. È un contenitore di afflati artistici dalle molteplici facce».
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