Ha inaugurato lo scorso 26 maggio l’intervento ideato dall’artista Paolo Masi, attualmente in mostra presso Frittelli arte aontemporanea, su commissione del Direttore del Museo del Novecento, Sergio Risaliti. L’opera sarà un’installazione temporanea collocata all’interno del loggiato esterno delle ex Leopoldine che inaugurerà il prossimo 7 luglio e rimarrà visitabile fino al 17 gennaio 2024.
«Come Museo Novecento, siamo felici di partecipare ai festeggiamenti dei novant’anni di Paolo Masi», dichiara Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento. «Non potevamo mancare questa importante occasione che è anche attestato di gratitudine e stima per uno degli artisti più importanti della nostra città e affermato a livello internazionale. Nel corso della sua lunga carriera, Masi si è affermato sempre con un rigore e una radicalità di artista modernista indiscussa. E questo ne fa un esempio per tanti artisti delle nuove generazioni».
Paolo Masi nasce nel 1933 a Firenze, dove vive e lavora. Lungo il corso della sua carriera artistica, egli porta avanti una ricerca personale sui materiali, difatti Masi considera l’agire artistico come una sperimentazione in costante evoluzione. La sua produzione artistica dialoga con le sperimentazioni post-informali e con l’astrazione, avvicinandosi ad esperienze analitico-riduttive e spaziali dopo ricerche nell’ambito del Neoconcretismo. I lavori di Paolo Masi vengono quindi esposti nel 1960 alla Strozzina di Firenze per poi prender parte a numerose retrospettive tra cui annoveriamo Numero (Firenze), Cenobio (Milano), L’Aquilone (Firenze), Schema (Firenze), Christian Stein (Torino), Lydia Megert (Berna), d+c Mueller Roth (Stoccarda), Thomas Keller (Monaco), Primo Piano (Roma), La Polena (Genova), Ariete (Milano) e molte altre.
A Firenze, la mostra in corso presso Frittelli arte contemporanea ripropone alcuni dipinti su tela esposti nel 1985 presso la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio in uno dei tributi offertigli dalla città ed é inoltre accompagnata da un catalogo della mostra con la riproduzione delle opere esposte. Il testo é a cura di Fabio Cavallucci e contiene un’introduzione di Carlo Frittelli. Le opere di Masi si basano su una specie di dripping, tecnica che qui, rispetto a Pollock, accentua la sistematicità delle tele che sono così percorse da fasce di sfumature che rimandano al pointillisme di Seurat in chiave però più contemporanea, quasi simili ai pixels di uno schermo. Anche il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale celebra l’opera di Paolo Masi con la mostra inaugurata lo scorso 18 maggio e visitabile fino a settembre 2023 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bratislava presso la Galleria Civica di Žilina (Slovacchia).
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