Michelangelo Pistoletto, To Step Beyond, galleria Lévy Gorvy Dayan, veduta della mostra, 2025, New York, ph. Francesca Magnani
Abbiamo avuto il privilegio di camminare insieme a Michelangelo Pistoletto tra le sue opere esposte nella mostra To Step Beyond, alla galleria Lévy Gorvy Dayan di New York, organizzata in collaborazione con Galleria Continua e vistabile fino al 29 marzo 2025. La mostra offre uno spaccato della carriera dell’artista italiano, con dipinti e sculture che abbracciano oltre sei decenni di lavoro, mettendo in luce la sua arte in continua evoluzione e la sua visione radicale. Come afferma lo stesso Pistoletto: «Se l’arte è lo specchio della vita, allora io sono creatore di specchi». To Step Beyond esplora proprio l’uso emblematico dello specchio nelle sue opere, dal celebre Uomo grigio di schiena (1961) fino al recente QR Code Possession – Autoritratto (2019/23), passando per nuove creazioni specchianti realizzate appositamente per la mostra.
In anteprima a Lévy Gorvy Dayan, è presentata anche la sua più grande opera, Color and Light (2024), un’installazione immersiva pensata per lo spazio della galleria Beaux-Arts, situata al 19 East 64th Street. Questa serie, iniziata nel 2014, esplora temi come la percezione, il tempo, la storia e la tradizione, che sono sempre stati centrali nel suo lavoro. Composta da cornici dorate contenenti frammenti di specchio tagliati in argento e nero, l’opera si staglia su sfondi dai colori saturi che spaziano dal rosso al blu. Color and Light richiama anche le origini artistiche di Pistoletto, quando iniziò a usare la juta e a sperimentare con gli specchi.
Come spiegava nel 1962: «Da un lato la tela, dall’altro lo specchio, con me stesso in mezzo. Un occhio fissa la tela, l’altro lo specchio. Se li si guarda abbastanza intensamente, gli oggetti si sovrappongono gradualmente: il mio ritratto allo specchio si trasferisce sulla tela, rimanendo nello specchio, e la tela si trasferisce allo specchio, diventando un tutt’uno con esso».
L’arte di Pistoletto offre uno spazio di riflessione e interazione, invitando lo spettatore a considerare, come lui stesso dice, “lo stato delle cose” e a spingersi oltre i confini del visibile e del pensabile.
Nato nel 1933 a Biella, in Italia, Pistoletto è ancora oggi attivo nel suo studio. Dopo aver creato i celebri Quadri specchianti nel 1962, è diventato un punto di riferimento internazionale, partecipando anche alla scena Pop di New York e anticipando tendenze come quella dell’Arte Povera. Negli anni, ha realizzato opere come la serie Oggetti in meno (1965-66), e la Venere degli stracci, un ciclo che sviluppatosi fino a comprendere performance, happening e attività teatrali. Nel 1968 fondò la compagnia interdisciplinare Lo Zoo. Più recentemente, nel 2023, ha introdotto opere che utilizzano QR code e intelligenza artificiale, coniando il termine “metaopera” per descrivere queste nuove creazioni.
Lunedì, 3 febbraio, alle ore 18, avrà luogo la tavola rotonda Il viaggio di Pistoletto: From Pop Art and Arte Povera to Artificial Intelligence, a New York. Moderata da Dominique Lévy, la discussione vedrà la partecipazione di uno stimato gruppo di esperti, quali Carlos Basualdo, curatore del Philadelphia Museum of Art, e Nancy Olnick e Giorgio Spanu, co-fondatori di Magazzino Italian Art. Potrebbe essere l’occasione perfetta per interagire, e scattarsi un autoritratto allo specchio.
Per partecipare è necessario RSVP entro il 31 gennaio a rsvp@levygorvydayan.com.
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