-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Pinault Collection, le mostre del 2025 a Venezia: gli artisti protagonisti
Arte contemporanea
di redazione
La rappresentazione della figura umana, che sia dal punto di vista anatomico o da quello simbolico, è un tema latente tra le varie declinazioni dell’arte di tutti i tempi. Ed è proprio attorno a questa centralità inevitabile che si sviluppano le due grandi mostre che, nel corso del 2025, saranno ospitate nelle sedi veneziane della Pinault Collection: attraverso le opere di Tatiana Trouvé e Thomas Schütte, rispettivamente in esposizione a Palazzo Grassi e a Punta della Dogana, saranno approfondite le molteplici espressioni della condizione umana, riflettendo sui grandi temi della memoria e dell’identità, della fragilità e dell’adattamento.
Tatiana Trouvé: l’architettura della memoria
A Palazzo Grassi, dal 6 aprile 2025 al 4 gennaio 2026, la Pinault Collection dedicherà una vasta retrospettiva a Tatiana Trouvé, a cura di Caroline Bourgeois e James Lingwood. Nata a Cosenza nel 1968 e cresciuta tra l’Italia e la Francia, Trouvé è nota per la sua capacità di approcciare allo spazio espositivo come in un’esperienza multisensoriale. La mostra, scandita da opere provenienti dalla Pinault Collection e da prestigiose collezioni internazionali, rappresenta la più grande personale mai dedicata all’artista e la sua prima grande esposizione in Italia. Trouvé, che ha esposto in importanti contesti internazionali come il Centre Pompidou di Parigi e la Biennale di Venezia, si distingue per la sua capacità di rendere tangibile l’intangibile, evocando il trascorrere del tempo attraverso materiali e forme.
Concepita in stretta collaborazione con l’artista, l’esposizione occupa i tre piani di Palazzo Grassi, tra nuove sculture, disegni di grandi dimensioni e installazioni site-specific, in dialogo con opere dell’ultimo decennio. Le opere intrecciano sogni, ricordi e visioni in un dialogo continuo tra un passato ante-umano, un presente turbolento e un futuro speculativo. L’esposizione invita il visitatore a esplorare mondi interiori ed esteriori dove realtà e immaginazione si fondono.
Thomas Schütte: la fragilità dell’esistenza
A Punta della Dogana, invece, andrà in scena, dal 6 aprile al 24 novembre 2025, la prima grande mostra in Italia di Thomas Schütte, a cura di Camille Morineau e Jean-Marie Gallais. Nato a Oldenburg, in Germania, nel 1954, vincitore del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 2005, Schütte è una figura centrale nell’arte contemporanea, per la sua capacità di combinare ironia e inquietudine nel rappresentare la condizione umana. Fin dagli anni Settanta, il suo lavoro si è sviluppato attraverso una pluralità di tecniche, dai disegni alle sculture, dai modelli architettonici alle incisioni, configurandosi come un repertorio in continua evoluzione. In ogni lavoro si percepisce una tensione tra intimità e teatralità, violenza e ingegno, umorismo e serietà. Questo universo unico, costruito con maestria tecnica e profondità concettuale, ha consacrato Schütte come una delle voci più rilevanti dell’arte contemporanea.
La mostra esplora i motivi ricorrenti nelle principali opere di Thomas Schütte, dagli anni Settanta a oggi. Fulcro dell’esposizione saranno circa 50 sculture della collezione Pinault, in dialogo con altre opere da prestiti personali dell’artista, tra cui un centinaio di opere su carta, molte delle quali inedite. Attraverso un percorso non cronologico, l’esposizione analizza la genesi delle forme e le loro trasformazioni, mettendole in relazione con la pratica del disegno, dell’acquerello e della stampa, elementi centrali nel lavoro dell’artista tedesco.
La figura umana, spesso caricaturale, talvolta volutamente deformata ma sempre profondamente espressiva, emerge come il tema cardine delle opere di Schütte. Nella mostra di Punta della Dogana, questa figura prenderà vita attraverso materiali come argilla, cera, ceramica, vetro, acciaio e bronzo, declinandosi in figure intere o in teste ritratte con straordinaria forza plastica.
Corpi e anime alla Bourse de Commerce
A Parigi, invece, la Bourse de Commerce presenterà, dal 5 marzo al 25 agosto 2025, Corps et ames, un progetto espositivo di un centinaio di opere della Pinault Collection per indagare la rappresentazione del corpo nell’arte contemporanea. Da Auguste Rodin a Duane Hanson, da Georg Baselitz ad Ana Mendieta, passando per David Hammons, Marlene Dumas, Zanele Muholi, Arthur Jafa e Ali Cherri, una quarantina di artisti esplorano, attraverso pittura, scultura, fotografia, video e disegno, la complessa interrelazione tra corpo e mente.
Le opere presentate si ispirano alle battaglie sociali degli anni Sessanta, nate dai movimenti per i diritti civili, il femminismo e l’antimilitarismo. In questa cornice, il corpo diventa sismografo e testimone privilegiato di un’arte impegnata, capace di riflettere sulle ingiustizie del mondo contemporaneo e sulle minacce alla dignità umana.
Nel 2025, inoltre, la Pinault Collection farà il suo ritorno al Couvent des Jacobins di Rennes, già sede del progetto espositivo Forever Sixties nel 2023. La nuova mostra, intitolata Les yeux dans les yeux, presenterà circa 80 opere tra dipinti, disegni e sculture, tutte incentrate sul tema della figura umana. Saranno esposte opere di artisti come Giulia Andreani, Jean-Michel Basquiat, Miriam Cahn, Marlene Dumas, Nan Goldin, Jean-Luc Moulène, Giulio Paolini, Francesco Vezzoli e Lynette Yiadom-Boakye.
Parallelamente, presso il Museo di Belle Arti di Rennes, sarà allestita una selezione di lavori della pittrice Claire Tabouret, ampliando ulteriormente il dialogo sul corpo e sull’identità umana attraverso il linguaggio pittorico contemporaneo.