Una verde collina nelle campagne della Toscana, tra vigne e ulivi: cosa c’è di meglio, di più squisitamente adatto, di un paesaggio del genere, che ha ispirato la grande storia dell’arte, per fare da sfondo a un nuovo polo dedicato all’arte contemporanea? C.F. Contemporary Fire, progetto ideato dalla curatrice e scrittrice Caterina Fondelli, presenta “Poggio Tempesta”, mostra di Oliviero Fiorenzi, Nicola Ghirardelli, IPER-collettivo e Francesco Pacelli, che aprirà l’11 giugno 2022, alle 16:30.
Lo spazio è atipico, un’area dai confini sfumati e segnati tra paesaggio antropico, rurale e naturale, tra ambiente domestico e sviluppo selvatico, visto che si tratta della casa di famiglia di Fondelli, in località Poggio Tempesti, poco distante da Firenze (se vi piacciono le coordinate, precisamente qui) e che, nel corso dell’estate, si trasformerà in un vero centro di creatività contemporanea, ospitando, oltre alla mostra, anche residenze d’artista.
Trattandosi, appunto, di un luogo d’eccezione e d’elezione, le opere saranno tutte specificamente realizzate per entrare in dialogo con le atmosfere e le suggestioni del posto. E, di conseguenza, è consigliata una fruizione in armonia con i ritmi ma anche con l’abbigliamento e, quindi, con la predisposizione d’animo e di atteggiamento: «Metti un piedi avanti all’altro, respira, prenditi il tuo tempo, se ne senti il bisogno liberati delle calzature. Prova a scegliere la libertà. Questa mostra te lo domanda, ti richiede il tentativo di lasciare da parte alcuni preconcetti e gioghi che costringono a seguire tragitti già segnati», scrive Fondelli che, dopo aver conseguito un master in Contemporary Art Markets presso NABA e aver fatto varie esperienze formative e professionali a Londra, ha avviato Contemporary Fire con l’obiettivo di generare un incubatore di testi e pubblicazioni, apertissimo anche allo sviluppo di progetti “in presenza”, come mostre e residenze d’artista.
Il percorso espositivo di “Poggio Tempesta” è concepito come una passeggiata nell’ampio parco di un contesto domestico. Percorrendo l’esteso giardino, passo dopo passo, il visitatore «Incontrerà sconosciute ed enigmatiche entità, personaggi di un magico cammino di scoperta verso una momentanea evasione». Con uno spiccato riferimento agli elementi, concetto chiave del macro progetto Contemporary Fire, la mostra propone il ritorno a un locus amoenus, un piccolo cosmo, isola felice e idilliaco paesaggio di fronde, fiori e frutti, in cui riconnettersi con una parte primordiale del sé e del mondo. Ciascuno degli artisti partecipanti interpreta l’ambiente in cui cala le proprie opere in maniera personale, focalizzandosi su un particolare dettaglio, con suggestioni riprese da sensazioni vissute durante i sopralluoghi di studio del posto e gli incontri con il nucleo familiare, centro pulsante, concreta unicità e punto di forza di questa iniziativa.
Nato nel 1992, a Osimo, stregato dalle leggende correlate alle cosiddette molteplici vite che i gatti avrebbero a disposizione, Oliviero Fiorenzi presenterà un’installazione che susciterà il fascino senza tempo di antiche narrazioni popolari. Nato a Como, nel 1994, Nicola Ghirardelli esplorerà le pratiche scultoree millenarie della fusione, reinterpretandone gli elementi funzionali, con inediti sviluppi estetici. Una piattaforma immersa nell’erba, introdotta da un vialetto naturale, rivelerà la sua estetica di “puzzle” modulabile: è l’opera di IPER-collettivo, gruppo multidisciplinare composto da Marco Conti (1988, Prato), Giulia Landini (Prato, 1992), Lorenzo Romaniello (1988, Pistoia), Lorenzo Vacirca (1988, Prato). Animate da misteriose plasticità, tramite accostamenti e mescolanze di differenti materiali, sfumature di colori e forme, tra l’antropomorfo, l’organico e il sovrannaturale, saranno infine le opere presentate da Francesco Pacelli, nato nel 1988, a Perugia.
Oltre alla mostra, per tutta l’estate si terranno vari programmi di residenza: dal 23 giugno al 24 Luglio 2022, il primo, con sei artisti, principalmente pittori e disegnatori, che vivranno un’esperienza unica nel proprio genere, entrando in contatto con la natura e il nucleo familiare della casa. Da questo percorso nascerà una piccola mostra o open studios nelle settimane finali. Le altre due residenze si terranno quindi tra agosto e settembre e tra settembre e ottobre, quando i colori saranno ormai cambiati.
C’è anche la possibilità di sostenere concretamente il progetto (qui trovate tutte le informazioni).
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…
Visualizza commenti