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Prometeo Gallery e le mostre online, con Santiago Sierra
Arte contemporanea
di Silvia Conta
Durante il lockdown Prometeo Gallery ha dato vita a una serie di mostre online con Ruben Montini, Edson Luli e Giuseppe Buzzotta, tutte realizzate in appositi spazi virtuali a cui si accede dal sito della galleria e volte anche a sostenere un’iniziativa di beneficenza.
Il quarto progetto, in corso in questi giorni con un formato diverso dai tre precedenti, è “(con)TEMPORARY SALE” di Santiago Sierra, che presenta una serie di opere in edizione limitata, tra cui il video qui sotto.
Da oggi, 6 maggio, inoltre, è online la prima mostra interamente virtuale di Fabrizio Cotognini, “Look around you, can you see?“.
Ida Pisani, fondatrice e direttrice di Prometeo Gallery, ci ha raccontato questo momento particolare e i progetti della galleria.
L’intervista a Ida Pisani
Quali iniziative online ha proposto Prometeo Gallery per le settimane del lockdown? Con quali premesse sono nate?
Ognuna di queste mostre è stata strutturata dando la parola agli artisti, affinché potessero raccontare in prima persona le loro opere, anche in riferimento al momento che stavano attraversando.
Abbiamo anche voluto legare un’iniziativa benefica a sostegno della lotta contro il Covid-19, che di volta in volta è andata definendosi. Ruben Montini ha prodotto in nove esemplari unici un’opera in broccato sardo su cotone (Isolato) che riflette sul tema dell’isolamento forzato, dell’isolamento come unica soluzione per poter sopravvivere, dell’isolamento che – nei maggiori dei casi – significa solitudine. Edson Luli ha messo a disposizione Whatever you say it is, it isn’t!, un’opera che mette in relazione cromatica l’insieme di conoscenze di cui siamo consapevoli e non e che siamo in grado di comprendere e non, e che abbiamo ricevuto dalla società e che usiamo quotidianamente. Giuseppe Buzzotta ha realizzato una serie di acquerelli intitolata Palinsesto Paleolitico con l’intenzione di generare simboli e immagini vuoti di senso definito ma pregni della cultura del tempo.
Questo è un momento storico fitto di domande, in cui tutto è rilevante e irrilevante al contempo e la dimensione sociale è radicalmente cambiata, noi ci siamo dentro e da questa posizione “in-tra-fra” agiamo per essere specchio fedele della nostra dimensione, più a livello locale che globale».
Il quarto progetto coinvolge Santiago Sierra, un artista con cui Prometeo Gallery lavora da molti anni. Potete riassumerci le tappe di questa collaborazione?
Come si svolge il progetto ora in corso con Santiago Serra? Qual è il modo in cui Sierra intende questo progetto online?
Oggi apre la prima mostra virtuale di Fabrizio Cotognini, che progetto è e che opere presenterete?
Questa mostra è stata pensata come una finestra da cui ammirare un panorama che assume invero i contorni di un terreno sospeso tra percezione fisica e mentale. Simile a uno stato di dormiveglia in cui si mescolano elementi reali, desideri e immaginazione, “Look around you, can you see?” un luogo dove il tempo non ha finalità ma è incluso e compreso. Insieme a una serie di nuovi lavori è in mostra anche il progetto che fu realizzato ed esposto alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, il Faust, che Cotognini ha ripreso per concepirne disegni, sculture e appunti in cui l’inquietudine temporale serpeggia attraverso le figure di Mefistofele e Margherita, risuonando più attuale che mai. Proprio dal guardare, peraltro, si irradia l’enigma del senso, che innesca il tentativo di fissare la propria esistenza nel tempo, che può assumere qualunque forma. Con la pratica che lo contraddistingue, Cotognini ha lavorato sulle distanze e sulle vicinanze non solo come una pratica comune dello spazio e del tempo, ma come un vero e proprio modo di vedere, intendendo con vedere gli apparati dei sensi e della memoria uniti a una soggettiva e mobile presenza al mondo».
Quali ritiene siano, in questo momento, le maggiori necessità per le gallerie e per gli artisti in Italaia, a parte la riapertura degli spazi e la ripresa dell’attività espositiva?
«Domanda difficile, il momento è impegnativo. Impegnativo più che mai. Ma non si può prescindere dal riconoscere che per l’arte questi momenti sono dei veri e propri input. Può sembrare strano, ma le grandi idee, come proprio i grandi stimoli per gli artisti, nascono in situazioni eccezionali come queste. Andare contro tendenza significa, adesso più che mai, andare avanti. Ecco io, la Prometeo Gallery, noi vogliamo farcela! E fomentiamo questo spirito nei nostri artisti ogni giorno! Occorre calarsi fino in fondo nella propria dimensione e pensare, pensare molto. Ma soprattutto trasformare il veleno in medicina. Come? Beh, lavorando sulla piccola, piccolissima porta che si è aperta, per aprirla, per entrare, per prendere confidenza con la nuova dimensione e sperimentare le nuove posizioni che possono essere assunte. È come se ogni porta fosse una nuova espressione, una nuova nuova occasione per dare un nuovo sguardo sul mondo con l’arte – sempre, però con onestà intellettuale e generosità. Questi ingredienti, non possono mai mancare».
Che tipo di programma espositivo state progettando per i prossimi mesi?
Senza dubbio continueremo le mostre virtuali, in attesa che la difficile situazione di Milano volga in meglio. E abbiamo in serbo anche qualcosa a Lucca, nell’ex Chiesa di San Matteo. Serve uno sguardo allargato che abbracci la pluralità del nostro tempo nel nostro spazio, e noi non ci tiriamo indietro».