Daniele Catalli è un artista multidisciplinare la cui prativa abbraccia unâampia gamma di media, tra cui disegno, installazione, editoria e performance. Nel 2014 a Istanbul durante la residenza Pasaj, ha portato avanti il DREAM CIRCUS PROJECT, una performance di arte partecipativa itinerante che lavora sui sogni e sulla loro rappresentazione. Il progetto ha vinto il premio Best Project di âWetraders Berlinâ al Kunstraum Bethanien di Berlino. Nel 2021 ha fondato il Museo del Sogno. Per Prospettive 2022 â qui i nostri approfondimenti â Daniele Catalli ha avuto modo di confrontarsi con la lunga tradizione manifatturiera di giostrai e burattinai tra cui fondamentali sono state le aziende Emiliana Luna Park e Lunati Scenografie. Domenica, 28 agosto, presso il Comune di Spilamberto inaugura I NOTTURNI, lâopera esito della residenza.
La tua residenza è iniziata con tre giornate dedicate al Dream Circus Project. Come nasce questo progetto?
ÂŤDream Circus Project è nato come Dream Circus per il festival di arte pubblica âSeminariaâ a Maranola, un piccolo comune vicino Gaeta. La richiesta era quella di coinvolgere la cittadinanza e di esporre nello spazio pubblico. Avevo in mente un lavoro sui sogni da diverso tempo cosĂŹ ho deciso di intervistare gli abitanti, chiedendo loro di raccontarmi i sogni notturni. Ho tradotto ogni sogno in una singola immagine stampata poi su teli installati insieme ai panni stesi degli abitanti.
Durante una residenza ad Amsterdam, qualche mese dopo, ho capito che non mi interessava piĂš fermarmi alla sola restituzione illustrata, ma rendere il progetto itinerante e cogliere quali sono gli aspetti comuni fra i sogni delle persone, qual è il sogno collettivo. Ă stato in quel caso che ho iniziato a lavorare sulla traduzione in appunti visivi scambiati con un racconto scritto dei propri sogni. Nel 2012 il progetto si è evoluto nellâattuale progetto itinerante, che porta con sĂŠ una dote di disegni dellâevento precedente che vengono scambiati con il racconto scritto di sogni notturni. Ogni volta che arrivo in un luogo allestisco i disegni in quella che chiamo la nuvola di sogni, i cui pezzi fanno parte di una mia archiviazione e catalogazione. Le tappe cercano di alternare spazi istituzionali a spazi al di fuori dellâarte contemporanea, questo perchĂŠ il progetto presenta differenti livelli di lettura che emergono in modo variabile rispetto al luogo in cui espongoÂť.
Nella declinazione di ARTE, TERRITORIO, IMPRESA il tuo riferimento non è rivolto ad una specifica azienda, bensÏ agli antichi mestieri di burattinai e giostrai che caratterizzano il Comune di Spilamberto. Come ti stai approcciando a queste realtà ?
ÂŤHo avuto lâopportunitĂ di avvicinarmi alla tradizione dei burattinai entrando nel Fondo Roberto Preti: un ricco archivio del famoso burattinaio che include scenografie, burattini, cartonati e oggetti di scena. Il mondo delle marionette mi serve da ispirazione per rintracciare codici riconoscibili di personaggi stereotipati, riferimento al quale sto lavorando per concepire lâopera finale.
Lâazienda di giostre Emiliana Luna Park, invece, dispone di un archivio di fotografie delle giostre da loro prodotte a partire dagli anni Sessanta e i progetti di ingegneria delle stesse, tutti basati su precisi calcoli e resistenze da considerare. Penso che la relazione fra impresa e artista possa diventare interessante nel momento in cui lâazienda si apre a sperimentare e leggere le proprie competenze in ottica artistica. Spesso mi capita di rivolgermi ad artigiani proponendo la realizzazione di un mio progetto, loro ritengono però non si possa creare perchĂŠ sbagliato. Ecco, anche questo aspetto è particolarmente stimolante: valutare lâerrore, uscire dagli schemi prestabiliti della professionalitĂ perseguita e vedere che cosa può succedereÂť.
Quali sono le riflessioni che ti interessa portare alla luce con lâopera finale di restituzione?
ÂŤIl Dream Circus Project mi ha permesso di raccogliere il materiale iniziale per effettuare un passo fuori dal progetto e svilupparlo in un altro pensato per la residenza. Lâidea è quella di restituire i sogni che mi sono stati aďŹdati, estrapolando personaggi che diventano altri abitanti di Spilamberto: i personaggi dei sogni che vivono la cittĂ di notte. Il Dream Circus presenta anche questo livello: io racconto la storia del disegno che è stato preso, ma si tratta di unâinterpretazione di quello che leggo. A loro volta, le persone che scelgono un disegno creano unâaltra interpretazione ed è cosĂŹ che si instaura un collegamento inconsapevole tra chi fruisce il disegno e la persona estranea che ha sognato quel soggetto. I personaggi sono selezionati singolarmente, ma nella restituzione finale vorrei ragionare sugli stereotipi per rappresentare quelli che sono i codici condivisiÂť.
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