È giunta a termine la residenza presso il Comune di Calderara di Reno del progetto Prospettive 2022 – rete di residenze d’artista attiva dal 2020 in diversi comuni dell’Emilia-Romagna, realizzata con il supporto della Regione e la curatela di Adiacenze – che ha visto Alessandro Sambini protagonista (qui i nostri report degli appuntamenti precedenti). Il 15 ottobre, presso Casa della Cultura Italo Calvino, l’artista ha presentato il suo lavoro, Les Vocaux De Calderara.
Dopo una performance che ha introdotto il percorso di residenza dell’artista presso il Comune, è stata presentata l’opera di restituzione: un vinile che raccoglie note vocali Whatsapp già presenti nelle chat degli abitanti di Calderara e dei dipendenti dell’azienda locale Bonfiglioli, all’interno della quale l’artista ha trovato ispirazione per il progetto finale grazie alle sue macchine e alla sua storia.
La suggestione del vinile è derivata da una delle macchine che l’artista ha visto in azione all’interno dell’azienda, che gli ha evocato il fonografo di Edison. Un supporto di questo tipo, inoltre, rispondeva alla sua necessità di registrare la malinconia del presente che diventa passato in un futuro prossimo, scolpendo, come in una scultura tangibile, l’immateriale del digitale.
Les Vocaux De Calderara cristallizza scambi di informazioni o semplici racconti quotidiani che con il tempo si possono perdere a causa della fragilità mediale. Si viene a creare una sorta di archeologia del contemporaneo: le voci si trasformano in reperti che, ascoltati, celebrano la storia di un tempo, sembra di «Sfogliare le pagine di un album di famiglia sonoro della città», come afferma Giorgia Tronconi nel testo critico. Potremmo anche sostenere che Les Vocaux De Calderara rientra in quella che è l’Archeologia dei Media elaborata da Jussi Parikka: i media oggi si presentano come vere e proprie macchine del tempo e, in questo caso, l’artista è riuscito a condensare in un medium di altri tempi l’attuale mezzo di comunicazione universale quali sono le note vocali.
In altre parole, questo progetto, che è stato possibile grazie al coinvolgimento e la partecipazione diretta dei Calderaresi, è l’immagine rumorosa della piazza cittadina, la cui copertina è una donna afro-americana anni Settanta che si staglia su un’ambientazione industriale, richiamo al territorio del Comune. Un passo ulteriore, infatti, è stato quello di tradurre questa immagine da un’intelligenza artificiale (DALL-E-2) già utilizzata dall’artista in alcuni suoi lavori precedenti.
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