Arricchire il territorio del Piemonte, tra borghi e cittĂ , con le opere dâarte contemporanea delle collezioni di due istituzioni: questo uno degli obiettivi di Radis, nuovo progetto quadriennale di arte pubblica promosso e ideato dalla Fondazione per lâArte Moderna e Contemporanea CRT, in collaborazione con Fondazione CRC. Il format prenderĂ il via dalla Valle Stura e verrĂ replicato in altre aree della Regione, in collaborazione con le principali Fondazioni bancarie. La prima edizione del progetto Ăš stata affidata alla curatrice Marta Papini, che ha invitato lâartista Giulia Cenci a intervenire nellâarea del Chiot Rosa, nel Comune di Rittana. Â Si tratta di unâarea boschiva in Valle Stura, tra il Comune di Rittana e la Borgata Paraloup, in provincia di Cuneo, una radura costellata da alberi di betulla a 1.200 metri sul livello del mare, un luogo ricco di storia e dallâalto valore simbolico, in quanto ospitĂČ, lĂŹ vicino, il primo quartier generale nel cuneese delle bande partigiane di Giustizia e LibertĂ . Nel quadriennio 2024-2027 Radis produrrĂ nuove opere di arte pubblica attraverso un percorso di coinvolgimento attivo di abitanti, enti locali e associazioni.
«Con il progetto Radis si apre un nuovo capitolo di Fondazione per lâArte Moderna e Contemporanea CRT e siamo soddisfatti che la nostra iniziativa abbia convinto altre fondazioni a partecipare, a partire da Fondazione CRC», ha affermato il Presidente di Fondazione CRT, Fabrizio Palenzona. «Radis non solo trasforma il territorio piemontese in un laboratorio di produzione artistica, ma porta il prezioso patrimonio della Fondazione fuori dalle mura istituzionali per condividerlo e renderlo di tutti e per tutti».
Negli ultimi anni, sono stati sviluppati diversi progetti che hanno fatto dialogare lâarte contemporanea e i paesaggi da scoprire. Ă il caso di Hypermaremma, festival specificamente dedicato al territorio maremmano, e di Panorama, mostra diffusa e itinerante organizzata da Italics, il consorzio di gallerie italiane nato subito dopo la pandemia e presieduto da Lorenzo Fiaschi di Galleria Continua. Nelle scorse edizioni Panorama ha fatto tappa a Procida, Monopoli e LâAquila, coinvolgendo decine di artisti e di gallerie, mentre il prossimo appuntamento si svolgerĂ a Casale Monferrato, proprio in Piemonte, in programma dal 4 allâ8 settembre 2024, a cura di Carlo Falciani.
Radis, dal piemontese radis, radice, ha anche unâaltra declinazione: oltre a mettere in relazione il territorio con lâarte contemporanea, il progetto aprirĂ al pubblico il patrimonio artistico delle collezioni della Fondazione per lâArte Moderna e Contemporanea CRT, attraverso attivitĂ educative, public program e mostre collettive. A Rittana, infatti, inaugurerĂ anche una mostra collettiva che, dal 12 luglio, accoglierĂ opere della Fondazione CRT e della Fondazione CRC. Curata da Marta Papini e Leonardo Pietropaolo con Giulia Cenci, la mostra fa parte del percorso di avvicinamento alla presentazione della nuova opera dellâartista nata a Cortona nel 1988, che sarĂ presentata il 5 ottobre 2024.
«Radis unisce arte, comunitĂ e paesaggio in una relazione intensa, fondata sullâincontro fra lâartista e le storie di un luogo e delle persone che lo abitano», ha dichiarato Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione per lâArte Moderna e Contemporanea CRT. «Radis ha il suono di una lingua antica: richiama lâesperienza del radicamento e, insieme, lâidea di crescita, una crescita che intendiamo condividere nello spazio pubblico, intorno alle opere e agli immaginari dellâarte contemporanea. Il progetto inizia in Valle Stura, nel cuneese, e nei prossimi quattro anni si incamminerĂ verso le altre province del Piemonte, disegnando un nuovo itinerario allâinsegna dellâarte, della storia e della contemporaneitĂ , dellâambiente e di un turismo lento e sostenibile».
Giulia Cenci Ăš stata invitata alla prima edizione di Radis per il suo interesse verso i luoghi al confine tra natura e antropizzazione e la sua ricerca incentrata sulle relazioni tra essere umano, animali e ambiente naturale. Ha allâattivo varie mostre personali e collettive, tra cui la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 2022. Nella sua ricerca, lâartista ibrida lâumano e il non umano, creando installazioni dalle atmosfere post-apocalittiche tra naturale e artificiale.
Per le sue opere Cenci adotta materiali di riciclo â come gli scarti del sistema di produzione agricola o i rottami delle automobili â o i frammenti di prototipi animali e umani che assembla e fonde in sculture complesse in cui convivono manualitĂ e produzione seriale. Per Radis, Cenci trascorrerĂ un periodo di residenza a Rittana per scoprire e studiare le vocazioni e le potenzialitĂ del luogo e per avviare un dialogo con il territorio e i suoi abitanti, al fine di sviluppare un progetto site-specific.
«Ho mosso i primi passi da curatrice a Torino esattamente dieci anni fa, e sono felice di tornare in Piemonte oggi per curare la prima edizione di Radis», ha dichiarato Marta Papini. «Per scrivere questo primo capitolo ci siamo spinti fino a 1200 metri sul livello del mare, in una bellissima radura sulle montagne al confine con la Francia, nel comune di Rittana. A Rittana ho trovato lâaccoglienza calorosa e appassionata di tutti gli abitanti, a partire dal primo cittadino, il sindaco Giacomo Doglio, che ringrazio per lâentusiasmo con cui ha sposato il progetto. In questo luogo si intrecciano la Storia e molte storie. Sono sicura che entrambe saranno dâispirazione a Giulia Cenci, lâartista che ho invitato per questa edizione. Ringrazio Giulia per aver accettato un invito che Ăš anche una sfida: realizzare unâopera per la comunitĂ e il territorio che diventerĂ parte del paesaggio in modo permanente». Lâopera infatti resterĂ di proprietĂ della Fondazione e in comodato permanente al Comune di Rittana.
«à un grande piacere far parte del progetto Radis, si tratta per me della prima commissione pubblica permanente», ha commentato Giulia Cenci. «SarĂ un grande impegno lavorare in unâarea che racchiude cosĂŹ tante stratificazioni culturali, naturali e territoriali. La storia di questo luogo Ăš particolarmente impattante, in quanto fonda le sue radici nei momenti piĂč bellicosi del nostro Paese, ma allo stesso tempo dimostra una grandissima rigenerazione, evidente nellâattitudine della popolazione locale, oltre che dalla conformazione geografica di grande respiro, che fa del Chiot Rosa un bellissimo luogo di riposo».
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