Radis, un nuovo progetto di arte pubblica diffuso in Piemonte

di - 3 Aprile 2024

Arricchire il territorio del Piemonte, tra borghi e cittĂ , con le opere d’arte contemporanea delle collezioni di due istituzioni: questo uno degli obiettivi di Radis, nuovo progetto quadriennale di arte pubblica promosso e ideato dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, in collaborazione con Fondazione CRC. Il format prenderĂ  il via dalla Valle Stura e verrĂ  replicato in altre aree della Regione, in collaborazione con le principali Fondazioni bancarie. La prima edizione del progetto Ăš stata affidata alla curatrice Marta Papini, che ha invitato l’artista Giulia Cenci a intervenire nell’area del Chiot Rosa, nel Comune di Rittana.  Si tratta di un’area boschiva in Valle Stura, tra il Comune di Rittana e la Borgata Paraloup, in provincia di Cuneo, una radura costellata da alberi di betulla a 1.200 metri sul livello del mare, un luogo ricco di storia e dall’alto valore simbolico, in quanto ospitĂČ, lĂŹ vicino, il primo quartier generale nel cuneese delle bande partigiane di Giustizia e LibertĂ . Nel quadriennio 2024-2027 Radis produrrĂ  nuove opere di arte pubblica attraverso un percorso di coinvolgimento attivo di abitanti, enti locali e associazioni.

Chiot Rosa, l’area del primo intervento di Giulia Cenci per Radis

I progetti di arte diffusa

«Con il progetto Radis si apre un nuovo capitolo di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e siamo soddisfatti che la nostra iniziativa abbia convinto altre fondazioni a partecipare, a partire da Fondazione CRC», ha affermato il Presidente di Fondazione CRT, Fabrizio Palenzona. «Radis non solo trasforma il territorio piemontese in un laboratorio di produzione artistica, ma porta il prezioso patrimonio della Fondazione fuori dalle mura istituzionali per condividerlo e renderlo di tutti e per tutti».

Negli ultimi anni, sono stati sviluppati diversi progetti che hanno fatto dialogare l’arte contemporanea e i paesaggi da scoprire. È il caso di Hypermaremma, festival specificamente dedicato al territorio maremmano, e di Panorama, mostra diffusa e itinerante organizzata da Italics, il consorzio di gallerie italiane nato subito dopo la pandemia e presieduto da Lorenzo Fiaschi di Galleria Continua. Nelle scorse edizioni Panorama ha fatto tappa a Procida, Monopoli e L’Aquila, coinvolgendo decine di artisti e di gallerie, mentre il prossimo appuntamento si svolgerà a Casale Monferrato, proprio in Piemonte, in programma dal 4 all’8 settembre 2024, a cura di Carlo Falciani.

Radis, dal piemontese radis, radice, ha anche un’altra declinazione: oltre a mettere in relazione il territorio con l’arte contemporanea, il progetto aprirà al pubblico il patrimonio artistico delle collezioni della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, attraverso attività educative, public program e mostre collettive. A Rittana, infatti, inaugurerà anche una mostra collettiva che, dal 12 luglio, accoglierà opere della Fondazione CRT e della Fondazione CRC. Curata da Marta Papini e Leonardo Pietropaolo con Giulia Cenci, la mostra fa parte del percorso di avvicinamento alla presentazione della nuova opera dell’artista nata a Cortona nel 1988, che sarà presentata il 5 ottobre 2024.

«Radis unisce arte, comunitĂ  e paesaggio in una relazione intensa, fondata sull’incontro fra l’artista e le storie di un luogo e delle persone che lo abitano», ha dichiarato Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. «Radis ha il suono di una lingua antica: richiama l’esperienza del radicamento e, insieme, l’idea di crescita, una crescita che intendiamo condividere nello spazio pubblico, intorno alle opere e agli immaginari dell’arte contemporanea. Il progetto inizia in Valle Stura, nel cuneese, e nei prossimi quattro anni si incamminerĂ  verso le altre province del Piemonte, disegnando un nuovo itinerario all’insegna dell’arte, della storia e della contemporaneitĂ , dell’ambiente e di un turismo lento e sostenibile».

Radis: l’arte pubblica in Piemonte parte dalle betulle

Giulia Cenci ù stata invitata alla prima edizione di Radis per il suo interesse verso i luoghi al confine tra natura e antropizzazione e la sua ricerca incentrata sulle relazioni tra essere umano, animali e ambiente naturale. Ha all’attivo varie mostre personali e collettive, tra cui la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 2022. Nella sua ricerca, l’artista ibrida l’umano e il non umano, creando installazioni dalle atmosfere post-apocalittiche tra naturale e artificiale.

Chiot Rosa, l’area del primo intervento di Giulia Cenci per Radis

Per le sue opere Cenci adotta materiali di riciclo – come gli scarti del sistema di produzione agricola o i rottami delle automobili – o i frammenti di prototipi animali e umani che assembla e fonde in sculture complesse in cui convivono manualità e produzione seriale. Per Radis, Cenci trascorrerà un periodo di residenza a Rittana per scoprire e studiare le vocazioni e le potenzialità del luogo e per avviare un dialogo con il territorio e i suoi abitanti, al fine di sviluppare un progetto site-specific.

«Ho mosso i primi passi da curatrice a Torino esattamente dieci anni fa, e sono felice di tornare in Piemonte oggi per curare la prima edizione di Radis», ha dichiarato Marta Papini. «Per scrivere questo primo capitolo ci siamo spinti fino a 1200 metri sul livello del mare, in una bellissima radura sulle montagne al confine con la Francia, nel comune di Rittana. A Rittana ho trovato l’accoglienza calorosa e appassionata di tutti gli abitanti, a partire dal primo cittadino, il sindaco Giacomo Doglio, che ringrazio per l’entusiasmo con cui ha sposato il progetto. In questo luogo si intrecciano la Storia e molte storie. Sono sicura che entrambe saranno d’ispirazione a Giulia Cenci, l’artista che ho invitato per questa edizione. Ringrazio Giulia per aver accettato un invito che Ăš anche una sfida: realizzare un’opera per la comunitĂ  e il territorio che diventerĂ  parte del paesaggio in modo permanente». L’opera infatti resterĂ  di proprietĂ  della Fondazione e in comodato permanente al Comune di Rittana.

Giulia Cenci Pietraia Settembre 2020 © Luis do Rosario

«È un grande piacere far parte del progetto Radis, si tratta per me della prima commissione pubblica permanente», ha commentato Giulia Cenci. «SarĂ  un grande impegno lavorare in un’area che racchiude cosĂŹ tante stratificazioni culturali, naturali e territoriali. La storia di questo luogo Ăš particolarmente impattante, in quanto fonda le sue radici nei momenti piĂč bellicosi del nostro Paese, ma allo stesso tempo dimostra una grandissima rigenerazione, evidente nell’attitudine della popolazione locale, oltre che dalla conformazione geografica di grande respiro, che fa del Chiot Rosa un bellissimo luogo di riposo».

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