Fin dal titolo, Reality: Optional, fra realtĂ e post veritĂ , i Miaz Brothers si confrontano con i Maestri del XX secolo alla Galleria dâArte Moderna di Roma Capitale. Lâambizioso progetto inaugurato da Miguel Gotor, Assessore della Cultura di Roma Capitale, dalla Direttrice Della Direzioni Musei Civici della Soprintendenza Capitolina Ilaria Miarelli Mariani, dal direttore della galleria Wunderkammern, Giuseppe Pizzuto e del curatore Claudio Crescentini, invita gli artisti a dialogare con le opere della GAM utilizzando la loro particolare tecnica.
La mostra, in scena fino al 26 maggio, rientra nel percorso artistico culturale della Sovrintendenza Capitolina che porterĂ la GAM a una celebrazione importante, i suoi centâanni di programmazione e vita artistica. Reality: Optional è una metafora della societĂ contemporanea, dove gli eventi e le veritĂ appaiono non sempre comprensibili. Quellâeffetto di imprecisione dei contorni, quellâannebbiamento nellâimmagine, costringe lâosservatore a fermarsi, ad indagare, a trovare la chiave di lettura facendo breccia nelle reminiscenze storiche e culturali.
I Miaz Brothers sono due fratelli Roberto (1965) e Renato (1968) uniti, non solo dal legame parentale, ma da una filosofica visione del mondo e dellâarte. I loro lavori vengono effettuati a quattro mani e a quattro occhi. Viaggiatori appassionati hanno raccolto dai loro pellegrinaggi, esperienze e sperimentazioni di nuove tecniche, tra cui video, pittura e fotografia. Vivono tra la Spagna, lâInghilterra e lâItalia. Vincitori di autorevoli premi tra cui Premio Arte Laguna, e hanno esposto in prestigiose gallerie e fiere in tutto il mondo. Collaborano con importanti marchi, fra i quali Diesel, Puma, Kenzo, Adidas, Dolce e Gabbana, Gucci, Nike, Prada, Piaggio, Swatch. Nel 2021 creano la cover del CD di Achille Lauro e nel 2022 il Muca di Monaco di Baviera acquista due grandi opere per la propria collezione permanente.
La tecnica usata si avvale dellâaerografo. Il colore viene nebulizzato depositandosi sulla superficie pittorica sottoforma di minuscole particelle che evocano gli atomi in costante movimento. Un utilizzo del mezzo per coronare un concetto filosofico del divenire, dellâindefinito. Le opere dei grandi maestri scelte dagli artisti per essere reinterpretate devono avere, per i Miaz Brothers, caratteristiche emozionali, partendo dai colori arrivando alla composizione. Intervenendo sulla tela senza pennelli, lâeffetto dellâopera appare sfocata, enigmatica e indefinita. Questa particolare tecnica li ha resi inconfondibili, apprezzati e famosi in tutto il mondo.
Presentata alla Galleria dâArte Moderna di Roma Capitale, Reality:Optional ha giĂ nel titolo la sua realtĂ distorta, sempre piĂš manipolata e messa in dubbio. I Miaz Brothers dialogano con i capolavori della collezione capitolina, come Giacomo Balla, Camillo Innocenti, August Rodin, Renato Guttuso, Carlo Levi, Mario Sironi, Antonio Mancini, Contardo Barbieri, rileggendoli attraverso la loro particolare tecnica, filtro tra un presente e un passato. Accostando gli originali con le opere âfuori fuocoâ si apre una riflessione sulla riproduzione: cosa avviene quando unâopera viene riprodotta e reinterpretata? Ă solo copia, freddo remake o nuova e originale opera?
Il percorso espositivo si presenta diviso in quattro distinte sezioni: Old Master, Fake Duets, Burred Personalities, New Trends and Experiments. La sfocatura stimola il desiderio, di fermarsi, solleva dubbi, propone soluzioni. Si passa dalla frustrazione di non riconoscere ciò che è celato, dallâeuforia di por dare un nome e un autore a unâopera riconosciuta. Anche lâallontanamento o lâavvicinarsi allâopera ha un senso, lâosservatore deve fare i conti con lo spazio per poter entrare in sintonia con lâopera dei Miaz Brothers.
Nellâultima interessante sezione New Trends and Experiment gli artisti propongono un doppio binario dâispirazione, si confrontano con capolavori dellâarte contemporanea come Andy Warhol, Damien Hirst e Roy Lichtenstein, Mark Rothko, inserendo nei nuovi lavori, figure femminili nude nellâatto di osservare i capolavori, nuditĂ anche metaforica per sottolineare lâassenza di preconcetti e pregiudizi.
Nella sfocatura si individua lâopera e la donna intenta ad ammirarlo, nel gioco di rimandi, labile confine tra reale e opzionale. Lâosservatore è invitato a una nuova consapevolezza e libertĂ interpretativa, si interroga in modo critico e cosciente sullâopera. Il lavoro dei Miaz Brothers ha come scopo il completamento emotivo ed individuale del quadro, una percezione ben piĂš interessante della realizzazione.
Una bella mostra fuori dagli schemi oltre che fuori fuoco. Un forzato stop per andare oltre, prendersi il tempo per smarrirsi ritrovarsi, una visione controcorrente della nostra societĂ troppo impegnata a non aver tempo e a crogiolarsi nellâinganno di una inafferrabile realtĂ .
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