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Roma Art To Date #3: da Testaccio alla scoperta del contemporaneo in città
Arte contemporanea
In occasione della quarta edizione di Roma Arte in Nuvola, fiera internazionale di arte moderna e contemporanea in svolgimento nella Nuvola all’EUR, dal 22 al 24 novembre 2024, proponiamo una serie di itinerari che toccano musei, fondazioni, spazi e, soprattutto, le gallerie d’arte contemporanea in città.
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Questa volta si parte dalle zone del Testaccio in Via Alessandro Volta con la Galleria z2o Sara Zanin con la mostra …senza turbare una stella di Beatrice Pediconi, a cura e con un testo critico di Antonello Tolve. Un viaggio nella particolare tecnica dell’artista attraverso un nuovo nucleo di lavori in ‘dipinge’ con lacerti fotografici, adottati come paletta pittorica, sino ad evocare a forme fortemente evocative.
Terminata la visita in galleria e riprendendo Via Alessandro Volta poi voltando a destra in Via Ginori e proseguendo dritto per cinquecento metri si arriva alla sede della Fondazione Giuliani in Via Gustavo Bianchi 1. Un’immersione nell’arte minimalista con la mostra Outside and Inside dell’artista americana Mary Obering, prima presentazione istituzionale in Europa, che comprende opere dagli anni Settanta alla fine degli anni Novanta.
Cambiando quartiere e spostandoci verso l’Aventino si potrà visitare lo spazio dedicato alle ricerche più sperimentali proposte della galleria di z2o Sara Zanin, nell’elegante e minimale appartamento di Via Baccio Pontelli. Propone la mostra Noi e loro, personale di Serena Fineschi a cura di Marina Dacci, con una ventina di opere, prodotte dal 2020 al 2024 ed allestite come tante stazioni e offrono una prospettiva a tutto tondo sui vari media e materiali organici e inorganici utilizzati dall’artista: dalla fotografia, alla ceramica, da interventi su carta ad oggetti e materiali assemblati e manipolati.
Attraversando la collina del Monte Aventino e scendendo verso il Piazzale Ardeatino in direzione di Via Odoardo Beccari è possibile visitare la la nuova sede in Contemporary Cluster di Giacomo Guidi in Via Odoardo Beccari, con la mostra dello scultore Jonathan Vivacqua a cura di Angelica Gatto.
Cambiando quartiere e prendendo Via Marmorata in direzione Ponte Europa si potranno visitare il gruppo di gallerie trasteverine. In ordine di comparizione, la T293 su Via di Ripense con la mostra Eggo, la terza personale in galleria dedicata all’artista francese Caroline Mesquita che viene posta in dialogo con le pitture di Violette Malinvaud, con JE N’AI PLUS LE DROIT D’EN PARLER. Proseguendo in direzione Vicolo dei Vascellari si incontra sulla strada lo spazio della piccola chiesa sconsacrata di Sant’Andrea De Schapis con la mostra di Jill Mulleadys, Fiamma Rossa che propone un particolare dialogo con la scultura della chiesa trasteverina di Santa Cecilia.
A un minuto di distanza a piedi, svoltando a destra su Via dei Salumi e poi a sinistra su Vicolo dell’atleta, al civico 21 si trova la sede dello spazio interdisciplinare Castro Projects. A terminare la visita del gruppo di gallerie del rione di Trastevere c’è la galleria Ada Project con Alicja Pakosz, Fight, Flight, Freeze, Friend e raggiungibile all’uscita di Castro dopo aver percorso 50 metri di Vicolo dell’atleta e poi svoltando a sinistra in Via dei Genovesi 35.
Ponendosi ora in direzione del monte Gianicolo, facilmente raggiungibile tagliando Viale Trastevere e raggiungendo Via Goffredo Mameli, la tappa obbligata è la splendida sede che affaccia sul belvedere del Gianicolo dell’American Academy in Via Angelo Masina 5. A terminare l’itinerario due tappe nel quartiere dell’EUR, si parte dal Museo delle Civilità che propone WEAVING IS HUMAN. Isabella Ducrot… and the textile collections of the Museum of Civilizations e la visita all’installazione presso l’Hilton Rome Eur La Lama, Fragments and Arabesque di Guendalina Salini a cura di Valentina Ciarallo.
Dal cuore della città verso le mete più contemporanee
Ecco un ulteriore itinerario da seguire per vivere la città di Roma nelle sue mete più contemporanee, ancora una volta si parte dal cuore della città verso Via Veneto facendo la prima tappa in Via Ludovisi 48 sede dell’Istituto Svizzero di Roma. Il centro svizzero propone la prima grande mostra in città dedicata all’artista Shahryar Nashat, intitolata Blood Most Precious. L’artista, giocando con gli spazi dell’Istituto modella la luce sviluppando connessioni visive e concettuali con i liquidi corporei, in quanto elementi integranti del ciclo della vita e della morte.
Terminata la visita, passando per Via dei Ludovisi e svoltando a sinistra per via Francesco Crispi e poi Via Sistina si, giunge alla scalinata della Trinità dei Monti. Proprio sulla via principale ha sede l’Accademia di Francia di Villa Medici con una collettiva pari a una immersione fisica nell’acqua. SIREN SONGS. Water as told by artists, la mostra curata da Caroline Courrioux e Sam Stourdzé, è una ricognizione sul rapporto dell’elemento naturale dell’acqua e le diverse ricerche degli artisti partecipanti. Diverse le tecniche che la raccontano, video, fotografie, installazioni scultoree fanno emergere un rapporto primordiale con l’acqua in tutte le sue qualità.
Proseguendo sulla terrazza del Belvedere e svoltando a sinistra ad attraversare la rampa Angelica Kauffman si taglia Villa Borghese, oltrepassando la Casa del Cinema, per raggiungere Via Pinciana 18 nello spazio LAVINIA. Nel padiglione seicentesco dove si servono vini pregiati e sorbetti si potrà ammirare il progetto curato da Salvatore Lacagnina con opere di Ross Birrell & David Harding, Enzo Cucchi, Piero Golia, Virginia Overton, Gianni Politi, Monika Sosnowska.
Passando nuovamente Villa Borghese ed uscendo dallo sbocco verso Via Flaminia per giungere al passaggio pedonale, sino ad imboccare Lungotevere Arnaldo da Brescia, ed attraversando il Ponte Matteotti e proseguendo sino a Piazza Mazzini, sino ad attraversare Viale Angelico, in Viale Giuseppe Mazzini 12 si trova Basement Roma. In mostra Sempre contratta di Sagg Napoli in occasione della quale è stato costruito in galleria un apparato architettonico per l’esercizio fisico del tiro con l’arco, praticato in passato dall’artista ora rivisitato negli spazi espositivi in una situazione surreale e paradossale.
A seguire, riprendendo Viale Angelico che deve essere percorso per 600 metri sino Piazza Maresciallo Giardino, attraversando il Ponte della Musica sino a percorrere Via Gentile da Fabriano e poi Via Pinturicchio si giunge a Largo Ignazio Jacometti dove ha sede la Galleria Mario Iannelli. Si può visitare la mostra Certain Peaks dedicata all’artista di Lipsia Sebastian Stumpf. Esposto un gruppo di nuovi lavori che si confrontano con lo spazio della galleria e il paesaggio storico e urbano di Roma, nell’intento di voler mettere mettendo in discussione la percezione dell’osservatore con gesti specifici e l’immaginazione del luogo performato.
Uscendo dalla Iannelli si procede verso Via Flaminia verso il luogo museale del quartiere Flaminio, il Museo Maxxi che presenta un’ampia programmazione con il gruppo di mostre: MAXXI Bulgari Prize, a cura di Giulia Ferracci con le opere di Riccardo Benassi, Monia Ben Hamouda, Binta Diaw e la personale dedicata a Guido Guidi, Col tempo, 1956- 2024 a cura di Simona Antonacci, Pippo Ciorra, Antonello Frongia. Come di consueto il museo propone una intera programmazione dedicata allo studio dell’architettura con le due mostre Architettura instabile, a cura Diller Scofidio + Renfro e la mostra La Torre Velasca dei BBPR.
Rimanendo nel quadrante Nord della città, spostandoci oltre la collina dei Parioli e superando Villa Ada, troviamo la galleria di Rolando Anselmi che presenta Oltre la Linea, prima mostra personale di Ulrich Erben presso la galleria e certamente una delle proposte più interessanti degli spazi commerciali della Capitale. Erben, il cui lavoro s’inserisce nelle sperimentazioni dell’astrazione geometrica della Germania del dopoguerra, indaga il modo in cui il colore influisce sulla la percezione dello spazio, creando opere composte da campi di colore puri e definiti, caratterizzate dall’uso di geometrie semplici. Sebbene le sue forme geometriche, come quadrati e rettangoli, siano rigorose, le opere mantengono un carattere poetico ed emozionale, evocando una dimensione spirituale.