Roma attraverso Expodemic Festival: da Barberini alla Caffarella

di - 5 Luglio 2024

La seconda edizione di Expodemic, Festival delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri a Roma, a partire dal Palazzo Esposizioni, si diffonde nel tessuto della città. In questa occasione, Untitled Association vi accompagna alla scoperta di mostre, eventi e iniziative legate alla manifestazione e ai principali spazi cittadini, con itinerari pensati per professionisti del settore, conoscitori e appassionati d’arte (qui le altre tappe).

Oggi iniziamo con l’Istituto Svizzero, poco distante da Piazza Barberini, per poi raggiungere, oltre Fontana di Trevi e Sant’Ignazio di Loyola, l’Accademia dei Virtuosi al Pantheon. Continuiamo tra Piazza della Pigna e il Ghetto Ebraico con le gallerie Alessandra Bonomo, Erica Ravenna ed Anna Marra. Dopo la galleria T293, in Via di Ripense, ci spostiamo per raggiungere il Parco archeologico del Colosseo, e continuare verso Via Merulana con il Contemporary Cluster e Palazzo Merulana. Concludiamo alle porte di Parco della Caffarella con Lateral.

John Armleder, Smooth, 2024, 3500cm2 #94 a cura di Lorenzo Benedetti per Expodemic, Festival delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri 2024 – Palazzo Esposizioni Roma – Istituto Svizzero Roma

Si parte con l’Istituto Svizzero e la distribuzione gratuita per il progetto 3500 cm2 del poster d’artista di John Armleder. Scultore, pittore e artista performativo, fondatore del gruppo Ecart, combina nella sua ricerca lo spirito del gruppo Fluxus, la pittura astratta, la poetica del ready made, la scultura, la performance e l’installazione. John Armleder supera i limiti della nozione di arte con una ricerca differenziata che abbraccia minimalismo, costruttivismo e new dada.

Appena conclusa la collettiva On Love a cura di Gioia Dal Molin con le opere di Sabian Baumann, Zheng Bo, Leda Bourgogne, Giulia Crispiani, Soñ Gweha, Jeanne Jacob, Marta Margnetti e Tomás Paula Marques. Gli otto artisti attingendo a conversazioni, riflessioni e letture di autrici e pensatori come bell hooks, Ursula K. Le Guin, o Donna Haraway, indagano la natura complessa dell’amore oltre la visione tradizionale della relazione romantica eterosessuale.

Immagine della mostra On Love, a cura di Gioia Dal Molin, Istituto Svizzero, Roma, 2024 – Ph. Daniele Molajoli – Courtesy Istituto Svizzero

Da segnalare, per questo mese di luglio, due iniziative dell’Istituto Svizzero aperte al pubblico: iniziamo mercoledì, 10 luglio, con Arts et sexualités à Rome et dans l’Italie du Sud: des rythmes et chants populaires entre «corps», «sexualités» et religion, laboratorio immersivo tra cinema e i ritmi della musica della “tammorra” condotto da Elisa Flaminia Inno, autrice e regista di documentari e Vincenzo Romano, cantante e musicista. A seguire, martedì 16 luglio, Il mondo classico tra acromia e policromia, conferenza pubblica del Prof. Paolo Liverani.

Superando Fontana di Trevi e la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, raggiungiamo il Pantheon per la distribuzione gratuita, nell’ambito del progetto 3500 cm2 del poster dell’artista Elisabetta Benassi presso l’Accademia dei Virtuosi al Pantheon – vi consigliamo di verificare in anticipo gli orari di apertura al pubblico di questo incredibile spazio nel cuore di Roma.

Elisabetta Benassi, Bread, 2018, 3500 cm2 #98 a cura di Lorenzo Benedetti per Expodemic, Festival delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri 2024 – Palazzo Esposizioni Roma – MACRO – Museo d’arte contemporanea di Roma – Accademia dei Virtuosi al Pantheon, Roma

Tra Piazza della Pigna e il Ghetto Ebraico incontriamo le nostre prossime tappe: le gallerie Alessandra Bonomo, Erica Ravenna e Anna Marra.

La Galleria Alessandra Bonomo ospita la personale Offerings from a Sacred Mountain di Harry Adams. Le opere esposte sono il risultato dei due periodi di residenza in Umbria di Adams (pseudonimo della collaborazione dei due artisti britannici Adam Wood e Steve Lowe). Harry Adams ri-elaborano la loro esperienza presso l’Eremo di Santa Maria Maddalena, a pochi passi dal convento fondato da San Francesco d’Assisi e dalla Foresta Sacra, luogo di ritiro del Santo. Il primo soggiorno, con un approccio più contemplativo, ha portato alla produzione di opere di piccole dimensioni attraverso cui è stato declinato il contesto sacrale.

Harry Adams, Door in the Church Wall, Assisi, 2023, olio su tavola e gesso (91x61cm) – Immagine per la mostra Harry Adams, Offerings from a Sacred Mountain, Galleria Alessandra Bonomo, Roma, 2024 – Courtesy l’artista e Galleria Alessandra Bonomo

Il secondo soggiorno, invece, ha visto la realizzazione di opere monumentali, continuative rispetto al progetto Victory of the Sun. Il cerchio è il motivo centrale di questo secondo nucleo di opere, un punto di partenza a cui si aggiunge la presenza accidentale della natura con i dipinti che, nel giardino dell’Eremo, sono stati esposti ai fattori atmosferici (pioggia, sole, umidità) e alle loro variabili.

Tomaso Binga, Dattilocodice,1978 – Stampa dattilografica su cartoncino (32x24cm) – Courtesy l’artista

Da non perdere Una macchina è una macchina la mostra di Vincenzo Agnetti e Tomaso Binga presso Erica Ravenna. Con circa trenta opere, per la maggior parte inedite, la mostra individua i punti di contatto tra i due artisti che a partire dagli anni ‘60 hanno condiviso, pur non incontrandosi mai, linguaggi comuni come l’uso della poesia, le pratiche performative e la concezione dell’arte come un’operazione di sintesi. Con i Dattilocodici di Tomaso Binga e i prodotti della Macchina drogata di Vincenzo Agnetti, la mostra sottolinea il carattere inedito ed anticipatore dei due artisti, capaci di prevedere le linee di ricerca moderne tra nuove tecnologie, intelligenza artificiale e new media. Ad accompagnare la mostra, il catalogo con testi critici di Giuseppe Garrera e Ilaria Gianni.

Vincenzo Agnetti, Oltre il linguaggio – Semiosi, 1969-71 – (82,9×67,4cm) – Courtesy Archivio Vincenzo Agnetti

La Galleria Anna Marra ospita la collettiva How Do You Want to See Yourself a cura di Larry Ossei-Mensah con le opere di Adegboyega Adesina, Kwesi Botchway, Cydne Jasmin Coleby, M. Florine Démosthène, Jerrell Gibbs, Jammie Holmes, YoYo Lander, Stephen Langa, Joiri Minaya e Lauren Pearce. Con tecniche diversificate – pittura, collage e fotografia – le opere degli artisti riflettono sulla percezione del sé in una società spesso incline a negare l’umanità e la visibilità delle persone nere. Attingendo al concetto di “doppia coscienza” di Du Bois gli artisti in mostra affrontano il tema dell’emarginazione, abbracciando la ricchezza e la profondità dell’esperienza Black; le loro opere sfidano i pregiudizi e rivendicano l’autonomia e la complessità della loro identità.

Stephen Langa, Like my mother, 2024 – Olio su tela (120x100cm) – Immagine per la mostra How Do You Want to See Yourself, a cura di Larry Ossei-Mensah, Anna Marra Arte Contemporanea, Roma, 2024 – Courtesy l’artista e Anna Marra Arte Contemporanea
Lauren Pearce, Doing what I thought I couldn’t, 2024 – Tecnica mista su carta (145x131cm) – Immagine per la mostra How Do You Want to See Yourself, a cura di Larry Ossei-Mensah, Anna Marra Arte Contemporanea, Roma, 2024 – Courtesy l’artista e Anna Marra Arte Contemporanea

Prima di raggiungere il Parco archeologico del Colosseo, attraversiamo l’Isola Tiberina, percorriamo Lungo Tevere Ripa fino a Via di Ripense, per dirigerci presso la galleria T293 dove è attualmente in corso la personale Yet Always Blooming di Effie Wanyi Li. La mostra esplora le interconnessioni tra stati mentali, sensazioni corporee e ambiente esterno. Nella sua pratica, l’artista si sforza di percepire sottili sensazioni corporee ed esperienze emotive, traducendole in uno spazio visivo.

Effie Wanyi Li guidata dal concetto di “corpo mente” di Ken Dychtwald e dalla intuizioni della medicina tradizionale cinese, si concentra sulla zona addominale, dove le emozioni vengono immagazzinate e generate, così come sul petto e sulla gola dove queste vengono elaborate ed espresse. Yet Always Blooming riflette non solo il viaggio personale dell’artista, ma indica e sostantiva una posizione di resilienza; parla dell’esperienza universale umana di crescita, guarigione e scoperta del sé.

Immagine della mostra Effie Wanyi Li: Yet Always Blooming, T293, Roma, 2024 – Ph. Daniele Molajoli – Courtesy l’artista e T293, Roma

Questa sera (inaugurazione dalle 18 alle 21) apre inoltre ‘Belle de nuit’, Also on view: William Pilè, ultimo appuntamento prima della pausa estiva nell’ambito del progetto Also on view, che vede la presentazione di un’unica o di un limitato numero di opere di un artista in uno spazio dedicato della galleria.

William Pilè, nato a Roma nel 1988 e diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2024, adotta una tecnica gestuale e istintiva che ricorda le pennellate veloci e vibranti di Filippo De Pisis. Le sue tele grezze rappresentano una decostruzione della pittura convenzionale, trasferendo la narrazione in un non-luogo come la periferia, che, in questo contesto, diventa un luogo esistenziale in cui convivono sentimenti di alienazione e malinconia: una cruda rappresentazione della società, simile alla pittura stessa.

Le opere in mostra partono da fotografie scattate “di passaggio”, creando una prospettiva voyeuristica in cui l’artista desidera condurre l’osservatore. Questo approccio viene poi elaborato attraverso un processo di svuotamento, dando vita a paesaggi metafisici e personaggi mitologici tratteggiati da tratti ruvidi e sfuggenti.

William Pilè, Pineta di Castel Fusano, 2023 – Olio su tela (200x170cm) – Ph. Daniele Molajoli – Courtesy l’artista e T293, Roma

Oltrepassando nuovamente il Tevere raggiungiamo il Parco archeologico del Colosseo. Sul colle Palatino presso Vigna Barberini, l’installazione site-specific permanente, Anello, di Francesco Arena. L’installazione – un anello in bronzo che circonda il fusto di una colonna – riporta incisa a caratteri cubitali, lungo la parte interna lucidata a specchio, la frase di Virginia Woolf: «The very stone one kicks with one’s boot will outlast Shakespeare». Presso il Tempio di Romolo, invece, incontriamo la mostra Lo sguardo del Tempo. Il Foro Romano in età moderna, a cura di Alfonsina Russo, Roberta Altieri e Alessio De Cristofaro. Segnaliamo inoltre, RARA AVIS. Moda in volo a cura di Sofia Gnoli, con l’organizzazione e la promozione del Parco archeologico del Colosseo. Una selezione di abiti e accessori provenienti dagli archivi delle più celebri maison di moda sono esposti nelle Uccellerie Farnesiane.

Superiamo il Parco del Colle Oppio e raggiungiamo, a Palazzo Brancaccio, Contemporary Cluster per la personale Tappa Fissa di Flavio Orlando a cura di Niccolò Giacomazzi. Una storia divisa in tre atti, uno per ogni sala dello spazio espositivo, racconta di dinamiche relazionali ed emotive, dalla gioia alla monotonia rivelando quei sentimenti comuni ed inconsapevoli che permeano la nostra quotidianità.

Immagine della mostra Flavio Orlando: Tappa Fissa, Contemporary Cluster, Roma, 2024 – 240612 – Ph. Eleonora Cerri Pecorella – Courtesy l’artista e Contemporary Cluster

Lungo via Merulana, il Palazzo Merulana ospita Visioni Metafisiche di Saverio Ungheri a cura di Andrea Romoli Barberini. Un allestimento cronologico e tematico, articolato nelle sezioni Formazione e opere giovanili, Pitture di impronta sironiana, Astralismo, Eden/Finestre, Arte Bionika e Artigianal Art (Art-Art), mette a fuoco la produzione dell’artista calabrese, attivo nella scena romana dal 1950 fino alla scomparsa nel 2013. Il suo lavoro, talvolta contaminato dai nuovi linguaggi astratti di gruppi artistici come Forma e Origine, si fa portatore di una qualità pittorica originalissima nell’ambito di quello stesso panorama. Quella di Unghieri è una ricerca principalmente pittorica a cui si affianca però un interesse scultoreo, cifra del suo contributo al Movimento Astralista e a quello dell’Arte Bionika.

Ricordiamo anche la personale Antonio Donghi. La magia del silenzio a cura di Fabio Benzi. Con oltre 30 opere, la mostra indaga la ricerca di uno dei più importanti esponenti e del realismo magico, a partire da uno dei principali nuclei pittorici della Fondazione Elena e Claudio Cerasi. La mostra raccoglie le opere più significative della Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma, della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, della Banca d’Italia, della collezione UniCredit (già della Banca di Roma) e della Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che nel loro insieme rappresentano l’intero percorso dell’artista, toccandone tutti i temi principali: paesaggi, nature morte, ritratti, figure in interni ed esterni, personaggi del circo e dell’avanspettacolo.

Immagine per la mostra Soukaina Abrour, Storage Almost Full: the Clouds Have Fallen, Lateral Roma, Roma, 2024 – © Soukaina Abrour

Eccoci arrivati alle porte del Parco della Caffarella, da Lateral, con la mostra da poco inaugurata Storage Almost Full: the Clouds Have Fallen di Soukaina Abrour a cura della piattaforma curatoriale Locales nell’ambito del programma artistico visivo e performativo di If Body 2024. Soukaina Arbour presenta la sua nuova installazione ambientale che combina video, testo, suono e tessuti. L’opera nasce dalla rielaborazione di frammenti dell’archivio digitale dell’artista, sintetizzando esperienze personali e materiali reperibili online. Soukaina Arbour propone una riflessione sulla perdita e il lutto, intesi come momenti di trasformazione radicale, determinanti per accedere a nuovi modi di essere.

Roma art To Date x Expodemic #6

Istituto Svizzero

Via Ludovisi, 48

+39 06420421

roma@istitutosvizzero.it

istitutosvizzero.it

3500 cm2_poster d’artista

John Armleder

07.05 > 25.08.2024

On Love

Group show

a cura di Gioia Dal Molin

22.03 > 30.06.2024

Accademia dei Virtuosi al Pantheon

piazza della Rotonda

segreteria@accademiavirtuosi.it

accademiavirtuasi.it

3500 cm2_poster d’artista

Elisabetta Benassi

07.05 > 25.08.2024

Galleria Alessandra Bonomo

Via del GesĂš, 62

+39 0669925858

mail@bonomogallery.com

bonomogallery.com

Offerings from a Sacred Mountain

Harry Adams

30.05.2024 > 12.07.2024

Erica Ravenna Gallery

Via della Reginella, 3 / via di S. Ambrogio, 26

+39 063219968

artecontemporanea@ericafiorentini.it

ericaravenna.com

Una macchina è una macchina

Vincenzo Agnetti, Tomaso Binga

12.03 > 15.07.2024

Galleria Anna Marra

Via di Sant’Angelo in Pescheria, 32

+39 0697612389

info@galleriaannamarra.it

galleriaannamarra.it

How Do You Want to See Yourself

a cura di Larry Ossei-Mensah

Group show

10.04 > 13.07.2024

T293

Via Ripense, 6

+39 0689825589

t293.it

Yet Always Blooming

Effie Wanyi Li

05.06 > 14.09.2024

‘Belle de nuit’, Also on view: William Pilè

William Pilè

05.07 > 14.09.2024

Parco archeologico del Colosseo

pa-colosseo.ufficiostampa@cultura.gov.it

parcocolosseo.it

at Palatino – Vigna Barberini

Anello

Permanent installation by Francesco Arena with Stefano Borghini, Alessandro D’Alessio

Contemporary Cluster

Palazzo Brancaccio

Via Merulana, 248

+39 0631709949

info@contemporarycluster.com

contemporarycluster.com

Tappa Fissa

Flavio Orlando

a cura di Niccolò Giacomazzi

12.06 > 19.07.2024

Palazzo Merulana

Via Merulana, 121

+39 0639967800

info@palazzomerulana.it

palazzomerulana.it

La magia del silenzio

Antonio Donghi

a cura di Fabio Benzi

09.02 > 20.10.2024

Saverio Ungheri. Visioni Metapsichiche

Saverio Ungheri

a cura di Andrea Romoli Barberini

12.06 > 25.08.2024

Lateral Roma

Via Ferdinando Ughelli, 28

@lateralroma

Storage Almost Full: the Clouds Have Fallen

Soukaina Abrour

a cura di Locales

26.05 > 07.09.2024

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