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Roma attraverso Expodemic Festival: giro tra Prati e Monteverde
Arte contemporanea
di redazione
La seconda edizione di Expodemic, Festival delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri a Roma, a partire dal Palazzo Esposizioni, si diffonde nel tessuto della città. In questa occasione, Untitled Association vi accompagna alla scoperta di mostre, eventi e iniziative legate alla manifestazione e ai principali spazi cittadini, con itinerari pensati per professionisti del settore, conoscitori e appassionati d’arte.
Oggi iniziamo, nei pressi di Villa Torlonia, con l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo e il MACRO; ci spostiamo nel quartiere Prati con BASEMENT ROMA e IUNO, prima di concludere in zona Monteverde con la Fondazione Baruchello e la galleria z2o Sara Zanin.
Si parte nei pressi di Villa Torlonia con l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo e la distribuzione gratuita per il progetto 3500 cm2 a cura di Lorenzo Benedetti del poster d’artista di Nicole Wermers.
Nelle sue opere, l’artista tedesca sintetizza questioni formali e legate allo spazio urbano approfondendo dinamiche sociali, economiche e psicologiche. Attraverso la riconfigurazione di oggetti familiari, Wermers indaga le strutture delle relazioni sociali ritualizzate; il design degli oggetti, contesi con la dimensione ambientale, finisce così col rivelare le specifiche dinamiche sociali e culturali di appartenenza. Da non perdere presso l’Accademia, dalle ore 18:30, la Festa dell’Arte, una serie di mostre, performance, concerti, installazioni e letture delle vincitrici e vincitori del premio Roma Villa Massimo 2023/2024 e dei residenti di Casa Baldi e Villa Serpentara: Yael Bartana, Oscar Bianchi, Susanna Brorson, Manaf Halbouni, SOWATORINI Landschaft, Kristof Magnusson, Bjørn Melhus, Marko Nikodijevic, Katerina Poladjan, Etta Scolla, Amen Feizabadi, Dominique Hurth e Annika Kahrs.
Spostiamoci al MACRO, in Via Nizza 138, dove, sempre per 3500 cm2, è in distribuzione il poster d’artista di Elisabetta Benassi. L’artista affronta l’eredità culturale, politica ed artistica della modernità, toccando le tematiche sociali e politiche più controverse. Attraverso l’utilizzo di media diversificati, dall’installazione al video, fino alla fotografia, Benassi coinvolge lo spettatore in un affiatato tete a tete, ripercorrendo criticamente lo spazio conflittuale del presente e discutendo le identità e le condizioni contemporanee in un rapporto sempre dialettico con il passato.
Autoritratto al lavoro, titolo della prima grande mostra antologica dedicata a Elisabetta Benassi, a cura di Luca Lo Pinto, è un progetto espositivo che presenta oltre venti anni di ricerca, unendo i lavori storici dei primi anni 2000 a opere recenti, di cui tre inedite, realizzate per l’occasione. Con un particolare intervento installativo, Benassi propone una riflessione sul concetto stesso di retrospettiva, realizzando una mise-en-scène delle sue opere, grazie ad un sistema di architetture disposte come quinte teatrali. Il risultato è un innovativo dispositivo di fruizione concepito come intervento artistico a sé stante, composto da corpi scultorei dal gusto brutalista.
Da non perdere, inoltre, Accelerazione, la personale di Stefano Tamburini, a cura di Matteo Binci e Valerio Mattioli. La mostra passa in rassegna la produzione grafica dell’artista, in grado di spaziare dal design alla musica, dalla moda all’editoria e alla pubblicità. Il percorso è riletto alla luce del tema dell’accelerazione, con contributi testuali del filosofo Franco “Bifo” Berardi, della teorica Amy Ireland, del dj e musicista Steve Goodman e del designer Silvio Lorusso. L’esposizione, ripercorrendo l’attitudine al plagio e al mescolamento di immagini tipico dell’artista, presenta un sistema visivo ben oltre il concetto stesso di originalità.
Ancora al MACRO, la personale dell’artista, architetto, autore e designer Luigi Serafini, Una casa ontologica, a cura di Luca Lo Pinto. Il progetto espositivo è inteso come un’opera espansa, un ambiente dove l’artista ricostruisce, con la sua attitudine immaginifica e con atmosfere contese tra realtà oniriche e architetture geometriche, gli interni della sua casa romana, testimoniando quasi 40 anni di vita e di lavoro. Una casa ontologica accoglie la febbrile produzione di Serafini con opere scultoree, design, disegni, fotografie, pubblicazioni e lingue immaginarie.
Vi segnaliamo infine la personale Cosmogonie di Laura Grisi, la mostra HYbr:ID di Alva Noto e la collettiva in progress Retrofuturo, con opere di di Federico Antonini, Monia Ben Hamouda, Riccardo Benassi, Ruth Beraha, Carola Bonfili, Costanza Candeloro, Ludovica Carbotta, Beatrice Celli, Giulia Cenci, Alessandro Cicoria, Gianluca Concialdi, Giulia Crispiani, Michela de Mattei, Giorgio Di Noto, Chiara Enzo, Roberto Fassone, Irene Fenara, Giorgia Garzilli, Diego Gualandris, Sara Leghissa, Lorenza Longhi, Eleonora Luccarini, Beatrice Marchi, Diego Marcon, Jim C. Nedd, Francis Offman, Real Madrid, SAGG NAPOLI, Parasite 2.0, Francesco Pedraglio, Margherita Raso, Gabriele Silli, Davide Stucchi e Ilaria Vinci.
In zona Prati raggiungiamo il centro d’arte contemporanea BASEMENT ROMA, in Viale Giuseppe Mazzini 128, per la collettiva Carte Blanche à David Douard inner GLOw’ replica. Con inner GLOw’ replica David Douard è il primo artista internazionale ad avere carta bianca da BASEMENT Roma. Ispirandosi al format ideato e prodotto dal Palais de Tokyo di Parigi, BASEMENT si rivolge a una delle figure centrali della nuova grammatica digitale; le opere dell’artista, ottenute da una complessa combinazione di materiali, forme e mezzi espressivi, con elementi di scarto, frammenti, oggetti, detriti, suoni, testi ed immagini prese da internet, creano ambienti ibridi, disconnessi, capaci di sostituirsi al mondo reale.
Valerie Keane, Nicolas Ceccaldi e Antoine Trapp, per affinità di linguaggio o di mezzo, si inseriscono nella personale visione di Douard ottenendo uno spazio labirintico, multiforme, ma egualitario allo stesso tempo, denso di riferimenti, citazioni e allusioni. Gli interventi convergono nel ruolo costantemente ambivalente dello spettatore, ormai complice di una nuova connettività che chiama in gioco le qualità fisiche, oggettive e scultoree dell’opera, testimoniando i contorni fuggevoli di un’inedita permeabilità digitale. In questa occasione, la placca di alluminio incisa “There is more inside me” di Lenard Giller inaugura il programma dei progetti outdoor di La Rampa.
Poco distante IUNO presenta la personale They didn’t explain much, and no one dared to ask di Alek O, a cura di Cecilia Canziani e Ilaria Gianni. Decostruendo e rielaborando formalmente oggetti di uso quotidiano, Alek O. mette a punto un nuovo alfabeto di segni che, pur mantenendo un certo grado di astrazione, conservano nelle loro imperfezioni, asimmetrie e usure i residui di una precedente funzione. Nello spazio di IUNO gli oggetti adottano posture diverse dal loro normale impiego, le opere articolano un lessico contemporaneamente nuovo e familiare in cui la nitidezza delle forme diviene custode di una memoria plasmabile e in continua trasformazione.
Ci spostiamo in zona Monteverde con la Fondazione Baruchello per poi concludere il nostro itinerario verso San Lorenzo e Casal Bertone con la galleria Gilda Lavia e, per l’ultima volta, Meteore Fest.
Fondazione Baruchello ospita la personale La Eterna di Dora Garcia, secondo capitolo del progetto 3x3x3, a cura di Carla Subrizi. Il progetto 3x3x3 si articola in tre mostre di tre artisti diversi in dialogo con tre opere di Gianfranco Baruchello. Dora Garcia prende spunto da una conversazione con l’artista italiano avvenuta durante la 54esima Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, per il progetto di Garcia L’inadeguato, presentato in quella occasione per il Padiglione spagnolo. Con dieci lavori realizzati tra il 2001 e il 2024, la mostra riflette sulla funzione della narrazione e sui concetti di infinito ed eterno, attraverso la novella di Fernandez Macedonio, Museo de la Novela de la Eterna, in cui lo scrittore attribuisce alla moglie scomparsa le vesti di un personaggio sempre vivo e infinito.
Da segnare in agenda l’ultimo incontro, il 21 giugno dalle 20:30 alle 22:30, di The Lacanian phenomenon. Reading Lacan, again, con Felice Cimatti e Alex Pagliardini. Il ciclo di incontri, frutto della collaborazione tra Fondazione Baruchello e Psicoanalisi al Presente, costituisce un’occasione di dibattito e ricerca per approfondire l’opera di Jacques Lacan. Il programma è a cura di Felice Cimatti e Alex Pagliardini.
A San Lorenzo, presso la Galleria Gilda Lavia, vi invitiamo a visitare la personale Storie incompiute di Marina Paris, a cura di Valentina Ciarallo. L’esposizione, attraverso la reinterpretazione fotografica dell’architettura di Luigi Moretti, esplora il tema dell’incompiuto. Interessata da sempre all’architettura, Paris delinea con i suoi scatti uno spazio modulabile dato dallo scambio tra uomo e ambiente. Un’installazione con coni di luci e fenditure di ombre, in uno sfondo sonoro progettato dall’artista, guida il visitatore alla scoperta di spazi irreali ma vivi.
Poco distante vi segnaliamo l’ultima giornata del Meteore Fest: lo spazio è queer, terza edizione di ULTRAQUEER presso Roma Smistamento – Via Giuseppe Arimondi 3; in programma per la giornata di domani, 14 giugno, alle 18, la video installazione FUTURI IMPOSSIBILI di Anahi Mariotti, alle 19:00 la presentazione del libro Le Radici dell’Orgoglio, con ospiti Giorgio Umberto Bozzo ed Egizia Mondini, moderato da Giacomo Marcelli; alle 21:30 la performance IL CORPO SINTETICO di Elisa Melodia; conclude, alle 22:30, Los Perros – FLEWID Queer Cabaret.
Roma art To Date x Expodemic #3
Accademia Tedesca Roma Villa Massimo
Largo di Villa Massimo, 1-2
+39 064425931
3500 cm2_poster d’artista
Nicole Wermers
07.05 > 25.08.2024
Festa dell’Arte. Exhibitions, performances, concerts, installations and readings by the winners of the Rome Villa Massimo Prize 2023/24
Yael Bartana, Oscar Bianchi, Susanna Brorson, Manaf Halbouni, SOWATORINI Landschaft,
Kristof Magnusson, Bjørn Melhus, Marko Nikodijevic, Katerina Poladjan, with Etta Scolla,
Amen Feizabadi, Dominique Hurth and Annika Kahrs
13.06.2025 | H 18:30
MACRO
Via Nizza, 138
+39 06696271
3500 cm2_poster d’artista
Elisabetta Benassi
07.05 > 25.08.2024
Autoritratto al lavoro
Elisabetta Benassi
a cura di Luca Lo Pinto
09.05 > 25.08.2024
Accelerazione (Acceleration)
Stefano Tamburini
a cura di Matteo Binci e Valerio Mattioli
21.03 > 25.08.2024
Una casa ontologica
Luigi Serafini
a cura di Luca Lo Pinto
21.03 > 25.08.2024
Cosmogonie (Cosmogonies)
Laura Grisi
a cura di Luca Lo Pinto
21.03 > 25.08.2024
HYbr:ID
Alva Noto
a cura di Luca Lo Pinto
21.03 > 25.08.2024
Retrofuture
Group show
a cura di Luca Lo Pinto
> 30.09.2024
BASEMENT ROMA
Viale Giuseppe Mazzini, 128
Carte Blanche à David Douard inner GLOw’ replica
David Douard, Valerie Keane, Nicolas Ceccaldi, Antoine Trapp
04.06 > 30.09.2024
IUNO
Via Ennio Quirino Visconti, 55
They didn’t explain much, and no one dared to ask
Alek O.
a cura di Cecilia Canziani e Ilaria Gianni
03.05 > 13.09.2024
Fondazione Baruchello
Via del Vascello, 35
La Eterna
Dora García
a cura di Carla Subrizi
30.04 > 14.06.2024
The lacanian phenomenon. Reading Lacan, again
Seminar curated by Felice Cimatti, Alex Pagliardini
12th meeting
Felice Cimatti and Alex Pagliardini
21.06 2024 | H 20:30 > 22.30
Galleria Gilda Lavia
Via dei Reti, 29/C
+39 065803788
Storie incompiute
Marina Paris
a cura di Valentina Ciarallo
29.05 > 21.09.2024
ULTRAQUEER
at Roma Smistamento – Via Giuseppe Arimondi, 3
Meteore Fest. Lo spazio è queer
Festival
31.05 > 15.06.2024