Roma Contemporanea #3: da Gagosian, Fondazione del Roscio e Istituto Svizzero

di - 20 Novembre 2021

In occasione del weekend segnato dall’apertura, a Roma, della fiera Arte in Nuvola, in concomitanza con l’uscita di una mappa che segnala eventi, inaugurazioni e progetti legati al mondo dell’arte e di una serie di approfondimenti legati alle realtà no profit e agli spazi emergenti della Capitale con il progetto Hybrida, Untitled Association è lieta di lanciare un’edizione speciale di Roma Art to Date che fornisca a professionisti del settore, appassionati d’arte e non solo, qualche spunto per un itinerario con le iniziative da non perdere. Da Via Francesco Crispi a Via Ludovisi: tre tappe – una galleria, una fondazione e un istituto – per il terzo itinerario dell’art week di Roma.

Gagosian Gallery, Fondazione Nicola Del Roscio, Istituto Svizzero: le tre tappe dell’itinerario di oggi

Si comincia con la galleria Gagosian che, proprio oggi 20 novembre a partire dalle ore 12, inaugura presso i suoi spazi la personale dedicata all’artista Sterling Ruby, la cui produzione comprende differenti media, tra i quali scultura, ceramica, pittura e collage. “Future Present”, il titolo del progetto, riflette l’interesse dell’artista per gli scavi archeologici, la natura ciclica dell’umanità, l’inquinamento ambientale e, nel caso specifico, rappresenta un’analisi di Ruby sul nostro progressivo avanzamento verso il collasso ecologico. Ad occupare lo spazio espositivo, due serie di lavori: la prima, che dà anche il titolo alla mostra, comprende sei grandi e lucide gocce monocromatiche, disposte su piedistalli recanti le iniziali del soggetto tributato – urina, sangue, petrolio, acqua, “total carbon” e “greenpeace”, afferenti alle sfere corporea e chimica e promotori del declino ambientale; DRFTRS (2013-), ispirata all’antica Roma, è un piccolo gruppo di collage con arcobaleni interrotti da ossa ritagliate da riviste archeologiche, “una fusione illecita” come la definisce l’artista, che pone al visitare un quesito “Cos’è un arcobaleno se non rimane nulla di vivo per guardarlo?”.

Sterling Ruby, Drop. Pissing, 2021 Photo credits: Sterling Ruby

Sempre a partire dal 20 novembre, inoltre, presso la Sala della Toletta di Venere alla Galleria Doria Pamphilj di Roma sarà possibile vedere l’installazione di Ruby Widw. Crash Culture (2021), in dialogo con le opere di arte antica custodite nel palazzo privato.

A due civici di distanza dalla prima tappa segnaliamo la personale dedicata all’artista inglese Tacita Dean, ospitata presso gli spazi de La Fondazione Nicola Del Roscio fino al 26 febbraio 2022. Nella mostra, dal titolo “Sigh, Sigh, Sigh”, viene presentata una serie di lavori che rendono omaggio alla figura del noto pittore statunitense Cy Twombly, scomparso nel 2011, e documentano in maniera poetica il legame che intercorreva tra i due artisti. Il percorso espositivo intorno alla figura di Twombly parte dall’installazione GAETA (fifty photographs plus one) (2015), opera cardine della mostra composta da 51 scatti fotografici realizzati in collaborazione con Cy Twombly nella sua casa e nel suo studio a Gaeta; si passa, poi, a Edwin Parker (2011), il film in 16mm che documenta le giornate e racconta il lato privato di Twombly, ritratto nell’intimità del suo studio di Lexington mentre contempla le sue sculture. Seguono, poi, altri due film in 16mm che indirettamente parlano al visitatore di Twombly: il più recente (del 2021) dal titolo Pan Amicus, girato per celebrare il ventennale della fondazione del Getty Center, prende spunto da una visita della Dean al santuario di Delphi nel 1987 e da un disegno di Twombly, chiamato appunto Pan (1975), il primo a catturarla nel medesimo anno; il secondo, Still Life (2009), è girato nello studio del pittore bolognese Giorgio Morandi e un frame di questo lavoro si ritrova come “più uno” nella serie GAETA. A completamento della mostra una riedizione del saggio A Panegyric, scritto dalla Dean per l’antologica di Twombly del 2008 alla Tate Modern, arricchito per l’occasione da suggestioni di personaggi come Joyce, Barthes, Yeats e Yourcenar.

Mohamed Almusibli, Cassetten-Bar (orange), 2021, installation view at Istituto Svizzero, Roma, 2021. Photo credits: Ela Bialkowska, OKNO Studio

A chiusura di questo penultimo itinerario non può certo mancare una visita alla sede dell’Istituto Svizzero di Roma, in Via Ludovisi 48, presso le cui sale è allestita la collettiva “Do you hear us? An exhibition on silence, noise, and listening”. Attraverso le opere degli artisti internazionali coinvolti – Mohamed Almusibli, Pauline Boudry & Renate Lorenz, Miriam Cahn, Nina Emge, Nastasia Meyrat, Dorian Sari, Hannah Weinberger – si intende esplorare i diversi aspetti del suono, interrogando il visitatore sui significati di silenzio, rumore e ascolto. Le opere – alcune realizzate appositamente per l’occasione, altre già esistenti – spaziano dall’installazione, al video, al disegno e invitano a riflettere su come sia cambiata la nostra percezione del suono e del mondo a seguito della pandemia. Se è possibile attribuire al suono una dimensione sociale e politica nel generare spazi, allo stesso tempo il restare in silenzio e l’ascolto possono diventare rispettivamente gesto di resistenza e azione politica attiva.

Itinerario 3 – sabato, 20 novembre 2021

Gagosian
(Via Francesco Crispi, 16)
Future present
Sterling Ruby
20.11 > 05.02.2022
*opening: 20.11, H 12:00 > 20:00

Fondazione Nicola Del Roscio | La Fondazione
(Via Francesco Crispi, 18)
Sigh, Sigh, Sigh
Tacita Dean
> 02.02.2022

Istituto Svizzero
(Via Ludovisi, 48)
Do you hear us?
Mohamed Almusibli, Pauline Boudry & Renate Lorenz, Miriam Cahn, Nina Emge, Nastasia Meyrat, Dorian Sari, Hannah Weinberger
> 30.01.2022

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