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Piemonte, il Complesso di Santa Croce diventa polo d’arte, con le residenze di Mares
Arte contemporanea
di redazione
Creare una rete tra artisti e territorio, promuovendo la creatività emergente e aprendo al dialogo internazionale, a partire da uno spazio storico: questo il focus intorno al quale si svilupperanno le attività di Mares, associazione culturale no-profit che, fondata dalle curatrici Tatiana Palenzona e Amina Berdin, insieme all’imprenditore Michelangelo Buzzi, ha base nel Complesso Monumentale di Santa Croce di Bosco Marengo, nei pressi di Alessandria. Attraverso un programma articolato di residenze, workshop e collaborazioni, Mares punta a creare esperienze inedite di riflessione e sperimentazione, stimolando il dialogo tra artisti e comunità locali. Centrale nel progetto è la valorizzazione del Complesso di Santa Croce, un sito di grande valore storico e culturale, risalente al ‘500 e che, grazie al suo potenziale, si candida a diventare un nuovo polo dedicato alla produzione e alla fruizione artistica.
Sarà proprio questo luogo a ospitare la prima edizione di Ruins, residenza artistica che si svolgerà tra maggio e luglio 2025. L’open call invita cinque artisti, di cui tre italiani e due internazionali, e un ricercatore emergenti, a esplorare il tema delle rovine, ispirandosi a riferimenti come il lavoro di Ilya Kabakov, i capricci romantici e le teorie espresse da pensatori e critici come Magali Arriola ed Eugenio Turri.
La città di Bosco Marengo, situata nel cuore del Piemonte, vanta una storia ricca e stratificata, frutto di secoli di scambi culturali e migrazioni. Già abitata dall’antica tribù celto-ligure dei Marici, da cui trae ispirazione il nome Mares, la regione ha sempre rappresentato un importante crocevia nell’Italia settentrionale. Un momento centrale nella sua storia fu la fondazione del Complesso Monumentale di Santa Croce, voluta nel 1566 da Papa Pio V, nativo di Bosco Marengo. Il pontefice commissionò il Complesso con l’intento di collegare la sua città natale al vicino villaggio di Frugarolo, concependolo come un fulcro di vita religiosa e artistica. Artisti di rilievo come Giorgio Vasari e Ludovico degli Albani contribuirono alla realizzazione di questo gioiello rinascimentale.
Nel corso dei secoli, il Complesso di Santa Croce ha saputo adattarsi ai mutamenti storici e sociali. Dopo le campagne napoleoniche, segnate dalla celebre Battaglia di Marengo del 1800, l’edificio subì diverse trasformazioni: divenne residenza per veterani di guerra, magazzino militare e, fino agli anni Novanta, un centro di riabilitazione per minori. Nel 2004, il Complesso ha anche ospitato il World Political Forum.
Oggi, grazie all’impegno dell’Associazione Amici di Santa Croce, il Complesso continua a vivere come spazio aperto al pubblico e sede di iniziative culturali, oltre che, attraverso il progetto Mares, come laboratorio per la creatività artistica contemporanea.
La open call per la residenza Ruins, inviterà i partecipanti, provenienti da diversi ambiti delle arti visive, performative, digitali e della critica, a instaurare legami con il contesto locale, investigando le dinamiche sociali, economiche e geografiche del territorio. Nel biennio a seguire, 2026 e 2027, si svolgeranno altre due edizioni della residenza. Mares si impegna a sostenere le spese di produzione, l’alloggio – grazie alla preziosa collaborazione con la storica tenuta La Fiscala dei fratelli Morandi, a Spinetta Marengo – e a fornire un contributo mensile per gli artisti selezionati. Il programma prevede workshop, incontri con la comunità e una mostra di restituzione che aprirà a settembre 2025 e presenterà le opere realizzate durante la residenza.
Gli artisti e i curatori interessati dovranno inviare, tra le altre cose, un portfolio e una proposta di massimo 500 parole che risponda al tema principale. Per la presentazione delle domande c’è tempo fino al 10 gennaio 2025. Per tutte le informazioni si può cliccare qui.