05 aprile 2024

San Marino ha istituito la Libera Repubblica VedovaMazzei, tra sedie, palle di neve e chewing gum

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Dalle opere degli anni Novanta ad oggi, San Marino ospita la Libera Repubblica VedovaMazzei, che ripercorre le tappe dei trent’anni di lavoro

Vedovamazzei, Le Nuvole di San Marino, 2003-2024, dettaglio, Nastri adesivi colorati. Foto di Cosimo Filippini

Ad oltre settecento metri di altitudine, sui cui sorge la Rocca Guaita di San Marino, è stata inaugurata il 23 marzo la Libera Repubblica VedovaMazzei (LRVM), il progetto diffuso di Vedovamazzei, a cura di Giacinto di Pietrantonio. La mostra rientra nel ciclo SM-Art. Sensibilità artistiche dagli anni Novanta, promosso da Claudio Poleschi Arte Contemporanea in collaborazione della Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura e degli Istituti Culturali – Musei di Stato – Galleria Nazionale di San Marino. Lo scorso anno era stata la volta di Altana, la personale di Stefano Arienti a cura di Fabio Cavallucci che, insieme a Di Pietrantonio e Angela Vettese, costituisce il comitato scientifico. La Libera Repubblica VedovaMazzei sembra voler dichiarare, con garbo e ironia, la raggiunta maturità di una ricerca che rifiuta di inscriversi in uno stile inquadrato e prestabilito. «Quando non sai di chi è il pezzo, vuol dire che è di VedovaMazzei». Per rispondere sia a questa missione di spaziare tra media e concetti, sia all’idea di progetto diffuso promossa dal ciclo SM-Art, le opere di Simeone Crispino e Stella Scala, in arte Vedovamazzei, sono state allestite in tre sedi differenti di San Marino.

Vedovamazzei, progetto diffuso a San Marino
Veduta esterna della mostra Claudio Poleschi Arte Contemporanea. Foto di Cosimo Filippini

Il dialogo di Vedovamazzei con la Torre Guaita

Il primo spazio espositivo è la Torre Guaita, che si staglia nel punto più alto della Repubblica ed è testimone secolare del cambiamento sociale e paesaggistico. All’interno dell’ex torre di guardia si colloca Appliance nr.4 (2018), una sedia la cui funzione è stata compromessa dalla lampadina sistemata sotto una delle gambe anteriori. Da questa fruizione impossibile nascono nuove interpretazioni. Oltre a rischiarare uno dei piani più alti della rocca con la sua luce, l’opera invita ad osservare e prestare attenzione sia alla sua stessa fragilità, sia al luogo in cui è installata, che in passato ospitava la vigilanza. 

Vedovamazzei, progetto diffuso a San Marino
Appliance, 2018, veduta dell’installazione Torre Guaita San Marino. Foto di Cosimo Filippini

Sempre sulla Rocca, precisamente nelle ex prigioni, sono posizionati gli Early Works (Scipione Borghese A e B) (2021). Le due opere sono in dialogo con i disegni realizzati a parete dai carcerati fino al 1959, anno in cui le celle sono rimaste inutilizzate. Ispirate ai busti in marmo di Gian Lorenzo Bernini che aveva ritratto l’omonimo cardinale, Vedovamazzei ha affidato il progetto ai bambini, che ne hanno copiato il ritratto a partire da una fotografia e successivamente tradotto in scultura dal duo. Di Pietrantonio infatti ha affermato che gli Early Works sono «primi in quanto disegni di persone che si trovano agli inizi della loro vita e il cui segno è originario e dunque non contaminato e maggiormente passabile di sviluppo».

Early Works (Scipione Borghese A e B), 2021, veduta dell’installazione Torre Guaita San Marino. Foto di Cosimo Filippini

Mappe culturali e personali alla Galleria Nazionale

Il secondo spazio protagonista del progetto è la Galleria Nazionale, dove è collocata la site specific The Notes (Studio per la mappatura Repubblica di San Marino) (2024). Sotto una teca sono esposti un paio di guanti bianchi di rappresentanza utilizzati durante le cerimonie. Lungi dall’essere dei semplici accessori, essi rappresentano un percorso a metà tra il reale e l’immaginario. Sulla superficie, infatti, sono disegnati i luoghi di interesse di San Marino, così come era successo in passato con Napoli e San Pietroburgo. L’ispirazione proviene dai guantini usati dalle damigelle londinesi durante il Settecento su cui erano solite tracciare il tragitto da percorrere.

The Notes (Studio per mappatura Repubblica di San Marino), 2024 Galleria Nazionale San Marino. Foto di Cosimo Filippini

LRVM come riflessione dolceamara sulla società

Ultima sede è la Galleria Claudio Poleschi Arte Contemporanea, in cui sono esposte le opere dagli esordi ad oggi. Un tripudio di colori e figure accolgono nelle sale della storica galleria di origine lucchese che ha inaugurato lo spazio a San Marino nel 2021. Dal neon 0549 908409 Border Phone (2024), che illumina la vetrina esterna, alle palle di neve che rimandano ai cimeli kitsch acquistati nei negozi di souvenir, fino ai piccoli cani in plastica con le aureole di Ogni riferimento ad altre opere è puramente casuale (1993). Come non citare Chewing gum and sea scape (2018), venti paesaggi dipinti su tela in cui l’elemento di disturbo della gomma da masticare contrasta l’immaginario poetico e porta ad una riflessione sull’inquinamento. Ma anche Le nuvole di San Marino (2003-2024), in cui nastri adesivi colorati sembrano rincorrersi sospinti dal vento. Tutte le opere parlano della società contemporanea con le sue sfaccettature dolceamare, ma sempre con un tono volutamente ironico e giocoso. E questo è forse uno degli aspetti più singolari di Vedovamazzei, creare nuove associazioni tra il quotidiano, il sociale e l’arte. 

Veduta della mostra Claudio Poleschi Arte Contemporanea. Foto: Cosimo Filippini

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