Apre al pubblico dal 7 marzo al 15 aprile 2023, negli spazi della Basilica di San Celso a Milano, la mostra “Aperçues”, personale dell’artista Nina Carini a cura di Angela Madesani e Rischa Paterlini, progetto espositivo realizzato con il patrocinio di Regione Lombardia e del Municipio 1 | Comune di Milano. Un titolo che proviene dal francese aperçues (visioni, scorci), parola incontrata dall’artista per la prima volta nelle pagine dell’omonimo volume di Georges Didi-Huberman (2018).
L’autore la considera la traccia lasciata dopo che un’immagine scompare. La sua scia, il suo ricordo, la sua memoria. L’itinerario costruito all’interno della Basilica di San Celso accoglie il visitatore attraverso installazioni che si aprono all’osservatore come passaggi verso un oltre che non ci è ancora dato conoscere.
Spiega Angela Madesani: «Il tempo, la vulnerabilità dell’esistenza e dei fenomeni sono al centro della ricerca dell’artista: il “per sempre” in contrasto con la precarietà del tutto sono una chiave di lettura delle opere, appositamente realizzate da Carini per la sua prima personale nel capoluogo lombardo. Si sviluppa qui un dialogo eloquente tra la materia e il linguaggio, tra la teoria e la poesia».
La prima opera che accoglie il visitatore lungo il viale esterno che porta all’ingresso della Basilica è l’installazione sonora Le cose in pericolo (A,B,C,D,E…) , realizzata con testi tratti da Glossopetrae di Simona Menicocci e in collaborazione con i bambini dell’Istituto Armando Diaz e dell’Istituto Antonio Scarpa di Milano. Si prosegue nel percorso espositivo con Venere Bugiarda 3023, a chandelier, Mani come Rami che toccano cielo (realizzata nel corso della residenza presso Fonderia Battaglia) e Senza Voce, volto vuoto all’interno del confessionale. Tutte le installazioni sono in dialogo con gli spazi architettonici che le accolgono e generano un confronto tra interno ed esterno, intimo e collettivo, visibile e invisibile.
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