Andrea Di Lorenzo, Adele Dipasquale, Letizia Lucchetti, Marco Mandorlini, Gianlorenzo Nardi e Gaetano Palermo: sono loro gli artisti protagonisti della seconda edizione di Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition, a cura di Lorenzo Balbi, Caterina Molteni e Sabrina Samorì, con il coordinamento di Giulia Pezzoli, la collaborazione di Cristina Ropa e Giovanna Trombetti e con l’assistenza alla curatela e alla comunicazione di Margherita Falqui.
«Questa nuova seconda edizione del Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024 ci ha visto impegnati come Città metropolitana nella sfida di far emergere nuovi luoghi di residenza e di creare uno scambio proficuo tra loro, gli artisti/e e il territorio, un percorso fatto di dialoghi, progettualità, connessioni non solo a livello artistico ma anche umano davvero importate» ha dichiarato Giovanna Trombetti, dirigente Area Sviluppo Economico della Città metropolitana di Bologna, a cui fa eco Eva Degl’Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici Bologna, aggiungendo che «Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024 ha costituito un esempio perfetto di progettualità condivisa e un ulteriore importante passo verso la creazione e il perfezionamento del sistema museale metropolitano». Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition, dunque, crea significativi intrecci di saperi e vissuti e alimenta le ricerche artistiche più contemporanee di nuova linfa e nuovi indirizzi. In questa situazione di estrema libertà e forza espressiva, il museo gioca un ruolo decisivo, che Lorenzo Balbi mette così in risalto: «il museo si configura non solo come istituzione capace di captare artisti e artiste interessati a vivere un’esperienza formativa e di produzione ma anche di valorizzare e connettere gli spazi di produzione culturale attivi nel proprio territorio».
Nel Distretto culturale Montagna, Grizzana Morandi, Andrea Di Lorenzo (Varese, 1994) ha approfondito i processi biologici delle piante spontanee e la loro rappresentazione in decorazioni architettoniche locali. «Il confronto con esperti nel settore botanico e studiosi delle tradizioni locali – racconta – hanno fornito nuovi stimoli e hanno contribuito a rendere la mia indagine più dettagliata e puntuale. Inoltre, il dialogo con gli abitanti mi ha offerto preziose testimonianze sui mutamenti del paesaggio appenninico nell’ultimo secolo. Ho potuto approfondire ulteriormente questa tematica grazie anche alla consultazione di materiale dell’archivio forestale».
Distretto culturale Imolese (Imola), Adele Dipasquale (Torino, 1994) racconta: «La residenza al Nuovo Forno del Pane mi ha permesso di entrare in contatto con la realtà artistica locale, è stato un momento cruciale per iniziare un dialogo con l3 altr3 residenti, il team curatoriale, ma anche con artist3, curator3 e professionist3 che abbiamo incontrato in questi mesi nel territorio. Inoltre la residenza mi ha dato la possibilità di avere il tempo e lo spazio necessari per proseguire la mia attuale ricerca sulla pratica medianica e muovere i primi passi nella scrittura e produzione di un nuovo film».
Letizia Lucchetti (Ancona, 1999), arrivata in residenza presso il Distretto culturale Reno Lavino Samoggia (Madonna di Rodiano, Valsamoggia) dopo un lungo mese di pausa dalla pittura spiega che «Ricominciare a dipingere dopo una pausa è sempre stato, almeno per me, un momento delicato in cui molte dinamiche vengono messe in discussione. Il Nuovo Forno del Pane mi ha offerto uno spazio e un tempo necessari per affrontare questo momento, dedicandogli tutte le mie energie. Mi ha permesso di vivere a contatto con la natura del bosco e i suoi animali in un preciso momento della mia vita in cui sentivo la necessità della pittura di doversi isolare, per poter essere più sincera possibile con me stessa».
Nel Distretto culturale Pianura Est, a San Marino di Bentivoglio, Marco Mandorlini (Pontedera, 1998), afferma di essersi sentito subito come in famiglia: «sono riuscito a proseguire nella mia ricerca e ad ampliare le mie conoscenze riguardo la realtà rurale. La residenza mi ha permesso di confrontarmi e di partecipare attivamente con le sue realtà, dandomi l’opportunità di definire l’inizio del progetto da me proposto. Parte del tempo è stata utilizzata per lo sviluppo formativo attraverso l’organizzazione di attività e di laboratori collettivi, creando momenti di condivisione con gli altri partecipanti in residenza».
Gianlorenzo Nardi (Giulianova, 1995), in residenza presso il Distretto culturale Savena-Idice (Loiano) ha avuto la possibilità di confrontare la sua pratica con una dimensione scientifica: «Da una parte ho condotto un lavoro di ricerca sull’archivio di lastre fotografiche, dall’altra una serie di passeggiate ed esplorazioni intorno al territorio di Loiano. Questi due aspetti mi hanno dato la possibilità di mettere in relazione la mia ricerca legata al tema del paesaggio all’immaginario evocato dalle osservazioni del cosmo condotte dagli astrofisici. Penso che una consistente parte di lavoro continuerà anche una volta lasciato l’Osservatorio, in una sorta di riverbero dell’esperienza fatta in questo luogo».
Per Gaetano Palermo (Catania, 1998), presso il Distretto culturale Pianura Ovest (Calderara di Reno) Nuovo Forn del Pane è stata l’occasione «per approfondire alcuni aspetti della mia ricerca concettuale e coreografica legata al rapporto tra movimento e stasi, velocità e lentezza, attraverso la lente del wellness e della pratica sportiva. In questa prospettiva centrale è stato l’incontro con la comunità territoriale di Calderara di Reno relativo al laboratorio pubblico di indagine sulla temporalità non lineare dal titolo «Estasi» che ho tenuto, insieme a Michele Petrosino, presso la Casa della Cultura Italo Calvino».
Ognuno di loro ha portato avanti per tre mesi ricerche e attività sul territorio, relazionandosi con luoghi e persone e raccogliendo spunti per progetti che potranno dare luogo a nuovi lavori futuri. Una pubblicazione finale in lingua italiana e inglese, curata da Caterina Molteni con progetto grafico di Giulio Ferrarella (al mare.Studio) e fotografie di Valentina Cafarotti e Federico Landi (Migliorare con l’età), documenta i tanti momenti vissuti ognuno di loro, dedicando anche un’intera sezione alle attività di autoformazione e all’esplorazione delle eccellenze e delle specificità dei distretti della Città metropolitana di Bologna concretizzatasi attraverso le visite guidate all’Oasi WWF e al Santuario della Beata Vergine della Consolazione di Montovolo, alla Stazione Astronomica di Loiano e alla scoperta delle opere disseminate per il borgo di Tolè. Artiste e artisti hanno inoltre aperto un confronto diretto con associazioni, professionisti e istituzioni quotidianamente attivi in queste aree attraverso conversazioni e laboratori, come l’incontro con il Gruppo della Stadura e il laboratorio di panificazione presso l’Istituzione Villa Smeraldi Museo della Civiltà contadina o la sessione di lettura dedicata al linguaggio presso il Museo Giuseppe Scarabelli di Imola.
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