Sentieri d’arte sulle Dolomiti: la rassegna en plein air parte con tre artisti

di - 12 Giugno 2020

In questa nuova stagione post Covid, sarà fondamentale trovare nuove modalità di dialogo con la cultura e l’arte. Una sfida che potrebbe aprire strade tanto inaspettate quanto suggestive. Un po’ come quelle attraversate da Sentieri d’arte, rassegna artistica a cura di Fulvio Chimento e Carlotta Minarelli, che ci porterà alla scoperta di due itinerari del Parco Naturale delle Dolomiti, Gores de Federa, aperto agli escursionisti nel 2019, e Pian de ra Spines, lungo i quali l’arte e la natura si incontreranno en plein air. “Arcipelago fossile” è il titolo della mostra diffusa in questo meraviglioso scenario e che sarà presentata sabato, 25 luglio, a Cortina d’Ampezzo, con la partecipazione di Alessandro Ferri (Dado), Federico Tosi e T-yong Chung. La mostra è promossa da Associazione Controcorrente, Regole d’Ampezzo, Liceo Artistico di Cortina, in collaborazione con Quiqueg agenzia creativa e con il patrocinio del Comune di Cortina e del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo. La mostra sarà aperta ufficialmente fino al 2 novembre ma le opere rimarranno esposte permanentemente.

Sentiero di Gores De Federa, Cortina 2020

Scarpe comode, allora, perché per Sentieri d’arte ci sarà da tanto da passeggiare che da osservare. Il 25 luglio, quindi, partenza alle ore 9, alla volta del sentiero Pian de ra Spines, con punto di ritrovo all’entrata del Camping Olympia. Alle 11.30 si proseguirà verso il sentiero Gores de Federa, punto di ritrovo presso il Ponte de Federa.

L’arcipelago ad alta quota

«Il progetto è ispirato alla storia geologica delle Dolomiti, definite dagli esperti come un “arcipelago fossile”, poiché quest’area, prima di formarsi per orogenesi con la faglia africana, costituiva un oceano caldo dotato di una nutrita barriera corallina, caratteristica che queste montagne condividono solo con l’Himalaya», spiegano gli organizzatori. Un paesaggio decisamente diverso rispetto a quello attuale, che dal 2009 è riconosciuto patrimonio dell’umanità dell’UNESCO ma che iniziò a formarsi circa 250 milioni di anni fa.

Erano i tempi del Triassico, generalmente considerato come un periodo di riorganizzazione e riconquista della biosfera, dopo la colossale estinzione di massa del Permiano, le cui cause sono ancora dibattute, dall’improvviso aumento della radiazione cosmica alla caduta di un asteroide del diametro di 50 km. Meno del 5% degli organismi marini sopravvisse all’estinzione e passarono quasi 30 milioni di anni prima che si ristabilisse una forma articolata di nuovi organismi.

Sentieri d’arte

In questo percorso attraverso la lunga sedimentazione delle ere geologiche, «le opere sono pensate come ritrovamenti accidentali, si manifestano improvvise muovendo nello spettatore la sorpresa e la meraviglia che regalano un crepaccio, uno scorcio mozzafiato o una cascata. Il bosco, come un tempio, accoglie e preserva i lavori degli artisti e svolge un ruolo di nutrimento per la comunità intera», continuano gli organizzatori.

Federico Tosi, PLATOON, 2020, courtesy l’artista

«L’idea di coinvolgere i tre artisti lungo il sentiero di Gores de Federa nasce dalla loro attitudine nel modellare la materia e dalla capacità di misurarsi con progetti site-specific attraverso l’uso della scultura e dell’installazione. Arcipelago fossile accoglie la sfida di allestire una mostra d’arte pubblica in un sentiero immerso in un bosco, attraversato da un fiume, determinando una dimensione di relazione fra arte e natura, lungi dalla spettacolarizzazione della visione».

Alessandro Ferri (Dado), idea progetto Lettera _X_ il suono sordo del tarassaco, 2020

Nello sviluppo delle opere, progettate appositamente per Arcipelago fossile, ciascun artista si è concentrato su uno dei regni biologici. Nato a Milano, nel 1988, Federico Tosi ha affrontato l’aspetto fossile, proponendo lavori che si richiamano a reperti provenienti da un passato contaminato di contemporaneità. Con la componente vegetale ha scelto di misurarsi Alessandro Ferri (Dado). Per questa occasione, l’artista nato a Bologna nel 1975 ha creato imponenti installazioni realizzate con abeti abbattuti dai fenomeni atmosferici. Alla sfera umana ritorna T-yong Chung, artista coreano, nato nel 1977, realizzando ritratti-maschere di filosofi e ricercatori che hanno influenzato il tempo presente. Ma non aspettatevi didascalie ingombranti, gli interventi scultorei saranno integrati nel contesto naturale, favorendo l’osservazione meditata e il raccoglimento e, determinando, al contempo, anche momenti di aggregazione lungo i sentieri, come in una sorta di piazze naturali.

T-yong Chung, rendering Maschera (Bonarelli), 2020, courtesy Renata Fabbri arte contemporanea Milano

La collaborazione con il Liceo Artistico di Cortina

Nell’ambito del progetto, prevista anche la collaborazione con il Liceo Artistico di Cortina. Il confronto con i docenti e gli studenti ha portato non solo alla condivisione dei contenuti ma anche alla realizzazione di un’opera. Gli studenti del Liceo hanno supportato attivamente Dado nella realizzazione dei suoi lavori per Arcipelago fossile. In questo contesto il Liceo Artistico di Cortina ha potuto portare avanti con coerenza il progetto, avviato con i propri studenti già negli ultimi anni, di creare un percorso d’arte con opere allestite lungo il sentiero di Pian de ra Spines.

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Tag: Alessandro Ferri (Dado) arte pubblica Carlotta Minarelli dolomiti Federico Tosi Fulvio Chimento T-Yong Chung

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