Il cigolio ipnotico di un’altalena in movimento è l’incipit che ci accoglie e ci guida attraverso Grugame, il video di Sonia Andresano che verrà presentato l’8 gennaio in anteprima presso spazio_duale di Roma. Un commento sonoro che inizialmente suggerisce l’immagine festosa di un gioco di bambini, ma che, mano a mano che il video scorre, diventa un suono duro e quasi disturbante proprio perché, scandendo i secondi, ci costringe a fare i conti con il tempo che passa incessante in contrasto profondo con il paesaggio urbano statico che scorre davanti ai nostri occhi.
Strade e scorci apparentemente anonimi diventano progressivamente lo skyline di una città che riconosciamo, ma che viene apertamente dichiarata solo a fine video nell’inquadratura in cui campeggia la scritta “l’Aquila rinasce”. Slogan che è allo stesso tempo grido di speranza e di rabbia per una città, e un intero territorio, feriti dal terremoto del lontano 2009 e che, a oggi, sono cristallizzati in una situazione di immobilità. Un luogo che Sonia Andresano ci permette di riconoscere, non attraverso gli edifici aulici e monumentali (le tante chiese a facciata quadrata, il castello), ma tramite architetture quotidiane e, soprattutto, tramite le gru da cui prende spunto il gioco di parole nel titolo. Simbolo di ricostruzione che negli anni, qui, sono entrate a far parte del paesaggio urbano; custodi inconsapevoli del tempo che passa.
Le inquadrature dal taglio fotografico giocano con queste imponenti macchine creando assi e direttrici che dividono lo spazio visivo in quadranti netti e geometrici in un’apparente immobilità che fa assomigliare il video ad un susseguirsi di fermo immagine. Sono i movimenti impercettibili dei rami, il passaggio di una nuvola, la bandiera e il telo strappato di un’impalcatura che si muove con il vento a svelare la realtà, ricordandoci che c’è vita e c’è movimento in queste immagini e in un contesto solo apparentemente fermo.
È proprio la staticità del video il punto d’incontro con spazio_duale la sede espositiva di Roma scelta per l’anteprima che ospiterà, a seguito della proiezione, una conversazione e un confronto tra Sonia Andresano, Niccolò Fano, fondatore della galleria Materia e i curatori Claudio Libero Pisano e Saverio Verini.
Un’occasione preziosa per approfondire, tramite un approccio dialogico, la poetica dell’artista salernitana che si muove con sapiente equilibrio tra dimensione privata e dimensione collettiva. Un approccio che svela, oltre la superficie della narrazione personale e dietro a uno sguardo attento a questioni apparentemente anonime, considerazioni universali, non sottraendosi a un ruolo politico dell’arte. Un’azione che risulta un efficace invito alla riflessione proprio perché rinuncia al fragore, preferendo le armi della delicatezza e dell’ironia.
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