Abbiamo partecipato alla conferenza stampa online di Palazzo Strozzi per il lancio della nuova provocatoria opera di JR: ne sono emersi tanti spunti su cui riflettere, dal ruolo dell’arte nella nostra società, all’importanza del mecenatismo passando dalle diverse letture a cui un’opera d’arte si presta. «Oggi a Firenze c’è una nuova opera d’arte e la città vuole parlare al mondo tramite quest’opera», ha affermato in apertura della conferenza stampa Arturo Galansino, direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi. «Il soggetto è l’accessibilità al tempo del Covid. L’installazione ci parla di questo momento difficile in cui la cultura è negata al pubblico e si vuole mettere le persone in contatto con l’arte, l’arte pubblica».
Ed è proprio legato al concetto di arte pubblica l’intervento di Giuseppe Morbidelli, il nuovo presidente della Fondazione Palazzo Strozzi. Morbidelli, professore emerito di diritto amministrativo della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Sapienza di Roma, ha attinto al mondo della giurisdizione antica per riflettere su questo concetto. La dicatio ad patriam è un concetto giuridico che vede la collocazione in pubblico di oggetti di privati già in epoca romana; era molto diffuso collocare iscrizioni, monumenti e tabernacoli in luoghi pubblici «E questo avveniva talvolta per prestigio, atre volte per amore dell’arte, avvicinarsi alla cultura e alle “egregie cose”, questo fenomeno ha oggi ha una forma diversa ed amplificata dai valori sociali… ma che ripercorre lo sviluppo della cultura che ci hanno insegnato i romani».
Tommaso Sacchi, assessore alla cultura del comune di Firenze, dopo aver ringraziato i partner dell’opera, ha sottolineato il ruolo della città quale capitale delle arti da più di sei secoli e salutato JR come «un artista tra i maggiori al mondo».
Luigi Salvadori, presidente di Fondazione CR Firenze, ha ricordato come Palazzo Strozzi abbia, sin dal 2016, portato avanti un processo di commistione tra arte, cultura, storia e antropologia con l’installazione site specific dei gommoni di salvataggio di Ai WeiWei, passando per le caratteristiche luminarie di Marinella Senatore per giungere alla Ferita di JR, ribadendo come «la cultura e l’arte debbano essere il volano di una nuova trasformazione verso nuove forme di condivisione. La cultura non può essere considerata un bene di lusso. L’arte deve rendere il mondo posto migliore».
Anche Aldo Cursano in rappresentanza dei sostenitori pubblici dell’opera, ovvero la Camera di Commercio di Firenze, ha ribadito l’importanza dell’installazione quale trasfigurazione artistica del sentire cittadino. Tra gli interventi più significativi, quello della console francese a Firenze, Manon Hansemann, rappresentante dell’Istituto francese di Firenze. La console ha elencato una serie di iniziative che già avevano promosso l’opera di Jr a Firenze, in particolare sottolineando i rapporti fra cinema, fotografia e arte. Elena Pianea della direzione cultura della regione toscana, sopraggiunta in luogo del presidente, ha confermato e ribadito l’interesse per l’operato di Palazzo Strozzi e ha salutato l’opera di JR con l’eloquente slogan: «Siamo feriti ma non siamo arresi!»
L’ultimo intervento è stato quello di Andy Bianchedi, il mecenate dell’opera che ha dichiarato, commosso, di essere «Orgoglioso di supportare il progetto Palazzo Strozzi Future Art che prende il suo avvio con la straordinaria installazione di un artista creativo come JR. Mia madre Hillary Merkus Recordati amava l’arte e adorava Firenze; questa installazione vuole quindi essere solo l’inizio di una collaborazione di qualità con la Fondazione Palazzo Strozzi per progetti e iniziative sempre più importanti».
Per ultimo è intervenuto JR, che ha espresso tutta la sua emozione, «È un piacere essere qui, quest’opera risveglia tante cose per chi le vede», sottolineando come la lettura di un’opera vari a seconda della sensibilità del pubblico, e che la stessa ferita si può caricare di significati negativi e positivi in contemporanea.
«Per me, l’urgenza è un incentivo alla creazione, penso che forse la pandemia mi ha fatto adattare ai tempi, più complicato ma comunque un incentivo a cambiare, a Parigi abbiamo corsi on line nella scuola che ho creato e ci sono artisti che non avrebbero potuto frequentare poiché residenti i posti troppo distanti e che invece ora seguono i nostri corsi», ha concluso JR.
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