L’artista cinese Lu Yang è stato nominato Artist of The Year 2022 della Deutsche Bank. Il riconoscimento, arrivato alla undicesima edizione, è promosso dall’Art Advisory Council dell’istituto bancario, composto dai curatori Hou Hanrou, direttore artistico del MAXXI di Roma, Udo Kittelmann, storico direttore della Nationalgalerie di Berlino, e Victoria Noorthoorn, direttrice del Museo de Arte Moderno di Buenos Aires.
Il premio è assegnato ai talenti emergenti e già riconosciuti che hanno realizzato opere e progetti rilevanti tanto dal punto di vista artistico che sociale. Negli anni scorsi, il premio è stato vinto da Wangechi Mutu, Yto Barrada, Roman Ondak, Imran Qureshi, Victor Man, Koki Tanaka, Basim Magdy, Kemang Wa Lehulere, Caline Aoun, Maxwell Alexandre, Conny Maier, Zhang Xu Zhan.
Nato a Shangai nel 1984, laureato in New Media Art alla China Academy of Art di Hangzhou, Lu Yang è tra gli artisti multimediali cinesi più conosciuti e influenti a livello internazionale. Come artista dell’anno, sarà protagonista di una grande mostra personale che aprirà nell’autunno 2022, a Berlino, al PalaisPopulaire, sede della banca dedicata all’arte aperta nel 2018 e situata al numero 5 di Unter den Linden, nel cuore del centro storico della capitale tedesca.
«Lu Yang rappresenta una giovane generazione di artisti asiatici per i quali non c’è contraddizione nel combinare miti e antiche tradizioni, pensieri spirituali, tecnologie avanzate e scienza», ha dichiarato Anna Herrhausen, Head del Dipartimento Arte e Cultura della Deutsche Bank. «Siamo particolarmente felici di premiare Lu Yang nel 2022, l’anno in cui si celebra il 150mo anniversario della presenza di Deutsche Bank in Asia», ha continuato Herrhausen.
La produzione artistica di Lu Yang include animazioni in 3D, videogiochi installativi, ologrammi, progetti in realtà virtuale. Le sue opere sovrappongono i mondi degli anime e dei manga con la fantascienza, la neuroscienza, la biotecnologia e il pensiero buddista. La danza è un elemento centrale del suo lavoro. L’artista, che non vuole essere riconosciuto con un genere specifico, ha realizzato degli avatar gender-neutral, per interrogare il concetto di realtà, profondamente cambiato dall’esperienza virtuale che, a sua volta, nell’interpretazione di Lu Yang, è paragonabile a un’altra realtà, legittima e parallela.
Nel 2019 le sue opere sono state esposte in occasione di “Micro Era,” una collettiva dedicata all’arte cinese al Berlin Kulturforum. Il suo lavoro è stato presentato in importanti mostre collettive presso l’UCCA di Pechino, il Centre Pompidou di Parigi e al Padiglione Cina della 56ma Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia, oltre che alla Biennale di Design di Istanbul, alla Biennale di Liverpool nel 2016, alla Biennale di Shanghai nel 2012.
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