La mostra è frutto di una selezione di dieci opere di piccole dimensioni, tutte di recente produzione. I dipinti rappresentano ingrandimenti di dettagli di parti del corpo umano e animale, come bocche, lingue, mammelle, mani. Attraverso questi zoom, Tao Siqi (nata a Wuhan) rappresenta e stimola la sensualità e la percezione umana che emergono dalla superficie della tela per entrare nella terza dimensione.
L’epidermide diventa così sia il soggetto rappresentato nei dipinti sia l’oggetto della percezione di chi è posto di fronte alla tela. Come in Catch dove l’artista rappresenta la lingua di un felino, mettendo in evidenza in primo piano le papille filiformi di questa e, al centro, una goccia di saliva, che sembrano proprio uscire della tela e acquisire una propria dimensione corporea. Lo stesso effetto lo si prova guardando l’opera Sweat in cui su una porzione di pelle sono rappresentate delle goccioline d’acqua, che fanno non solo vedere, ma anche provare la sensazione corporea del sudore.
Attraverso questi ingrandimenti di piccolissimi dettagli resi nella loro tridimensionalità, a ogni sguardo emergono sempre dei particolari nuovi e diversi, come guardando attraverso un microscopio: l’universo di elementi si compone e ricompone costantemente.
Il sensualismo delle opere di Tao Siqi è acuito anche dalla forte carica sessuale che l’artista aggiunge ai suoi lavori. Questa dimensione non è mai esplicitata, ma resa allusivamente attraverso la rappresentazione di elementi surreali dalle forme freudiane. Non vi è un carattere osceno e scabroso, ma l’artista rappresenta una dimensione sessuale archetipica, pacificata, come se volesse ricordarci l’assoluta naturalità dell’essere umano, delle sue sensazioni, dei suoi impulsi. Non vi è alcun limite tra il mondo umano e quello animale: un lombrico, un polpo e una lingua sono resi allo stesso modo dal punto di vista stilistico e rappresentativo. Il percorso della mostra è stato suddiviso per cromie: appena si entra in galleria, nel primo spazio sono presenti tre opere sui toni del rosa: Eat Me, Feed e Catch, che vanno da un rosa confetto fino ad arrivare a un rosa quasi magenta. Nello spazio successivo si trovano le cromie del giallo che vanno da un giallo più chiaro di Sweat, a un ocra scuro di Locked Up, fino all’ultimo spazio in cui sono presenti tre opere di un rosso molto intenso Stranded, Writhing Tongue e Shallow.
Attraverso questo gradiente cromatico che sfuma da tonalità più chiare a tonalità più scure, Tao Siqi ci trasporta in quell’acqua profonda (da cui il titolo della mostra Deep Water) in cui si perde la visione d’insieme delle cose, mentre viene enfatizzata la percezione dei nostri sensi. Questo aspetto viene esaltato dalla scelta curatoriale di riservare quasi un’intera parete ad ogni singola opera. In questo modo lo spettatore può immergersi totalmente e senza distrazioni nel corpo della tela.
Il fascino del lavoro di Tao Siqi è quello di riuscire a rendere questa esperienza sensoriale con uno stile semplice, dalle forme fluide e non definite, dai colori vivaci e la capacità di costruire un universo surreale e onirico che ci porta in un’altra dimensione.
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