Lucio Pozzi Consular Relocations, 2025 Acrylic on plywood Fourteen elements, each approx. 28x30x8 cm Installation view of the exhibition Dialogues Between Italy and America: Jannis Kounellis, Maria Lai and Lucio Pozzi at the Italian Cultural Institute in New York, March 14 – May 13, 2025 Courtesy Magazzino Italian Art, Cold Spring, and the Italian Cultural Institute, New York Photo by Marco Anelli / Tommaso Sacconi
Tre visioni, tre poetiche, un ponte tra Italia e Stati Uniti: l’Istituto Italiano di Cultura di New York ospita fino al 28 luglio 2025 la mostra Dialogues Between Italy and America: Jannis Kounellis, Maria Lai and Lucio Pozzi, un progetto espositivo incentrato sulle connessioni tra i tre artisti italiani e il contesto americano. Organizzata in collaborazione con Magazzino Italian Art di Cold Spring, la mostra presenta tre opere emblematiche – una per ciascun artista – che per la prima volta giungono a New York.
Curata da Paola Mura e David Ebony, l’esposizione si inserisce in un percorso più ampio che vede Magazzino Italian Art impegnato nella valorizzazione dell’arte italiana del dopoguerra e contemporanea oltreoceano. Le opere selezionate sono riferite alle mostre attualmente in corso nel muse di Cold Spring: Maria Lai. A Journey to America, Lucio Pozzi: qui dentro / in here e la collezione permanente dedicata all’Arte Povera, di cui Kounellis è stato uno dei protagonisti assoluti.
«Dalla sua fondazione nel 2017, Magazzino Italian Art ha fatto conoscere al pubblico nordamericano la fiorente cultura dell’Italia contemporanea», ha dichiarato il Console Generale d’Italia a New York e Direttore Reggente dell’Istituto Italiano di Cultura, Fabrizio Di Michele. «La nostra collaborazione con il Museo per questa notevole mostra parla non solo degli stretti legami delle nostre organizzazioni, ma anche di quelli tra Italia e Stati Uniti».
L’approccio della mostra si ispira a una riflessione di Umberto Eco, che nel 2007 scriveva dell’importanza di entrare profondamente in una singola opera per trasformare la visita museale in un’esperienza memorabile. Anche Maria Lai, nel 2004, sottolineava la necessità di osservare l’arte in silenzio, da soli, in spazi vuoti. Dialogues Between Italy and America risponde a questa esigenza costruendo un percorso espositivo che invita il visitatore alla contemplazione prolungata, in contrasto con il ritmo frenetico della fruizione contemporanea.
«I tre artisti in mostra hanno tutti instaurato legami duraturi e significativi con gli artisti e il pubblico americano, quel tipo di rapporti che Magazzino si impegna a promuovere. Siamo orgogliosi di collaborare con l’Istituto Italiano di Cultura di New York per portare il loro lavoro e la nostra programmazione nel cuore di Manhattan», hanno affermato Nancy Olnick e Giorgio Spanu, fondatori di Magazzino Italian Art.
Jannis Kounellis è presente con Senza titolo (Omaggio a Fontana) (1986), un’installazione imponente composta da cinque pannelli d’acciaio – quattro rivestiti in piombo, uno smaltato di un rosso vibrante – che creano una tensione visiva e concettuale a evocare il rapporto tra passato e presente, tra incisione e superficie, tra peso e leggerezza. Il riferimento a Lucio Fontana vuole rappresentare un’estensione del concetto di taglio come apertura spaziale e temporale.
Di Maria Lai viene esposta in mostra Per Ille (1984), un’installazione nata dalla collaborazione con la cantante Ille Strazza. Tra arte visiva e musica, un fondale scenico tessuto dall’artista diventa spartito silenzioso per la voce di Strazza che, nel 1984, eseguì Il Canto dei sassi, oggi parte integrante dell’opera. Esposta nella Galleria Borghese dell’Istituto di Cultura, l’installazione assume una dimensione quasi sacrale, enfatizzando il legame tra narrazione, spazio e suono.
Infine, Lucio Pozzi propone Consular Relocations (2025), un’opera realizzata appositamente per la mostra. A 90 anni, Pozzi continua a muoversi con fluidità tra astrazione e figurazione, tra pittura, scultura e installazione. L’opera è composta da 14 elementi, ciascuno ispirato a una divinità marina della mitologia greco-romana, in un gioco di rimandi tra colore, forma e percezione spaziale.
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