L’arte contemporanea sembra trovare una sua naturale collocazione a San Gimignano, in quella Toscana culla nei secoli delle più alte espressioni artistiche italiane. Il merito va a Galleria Continua, lanciata 30 anni fa da Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo. Veri precursori del concetto di decentralizzazione, dalla sede nell’ex cinema-teatro del piccolo borgo famoso nel mondo per le sue torri, i tre soci hanno ampliato le attività della galleria approdando a Les Moulins nella campagna di Parigi, Pechino, L’Avana, Roma e tra poco a San Paolo, in Brasile. In galleria, peraltro “diffusa” nel borgo, per celebrare l’anniversario sono arrivati i mostri sacri Michelangelo Pistoletto e Daniel Buren e il giovane, ma già famoso, JR. Le mostre sono aperte fino al 10 gennaio 2021, visibili sempre invece le installazioni permanenti di Anish Kapoor, Underground (2005), Kiki Smith, Yellow Girl (2003-2010) e Joseph Kosuth, La Sedia davanti alla porta (1999-2004). L’artista francese JR (classe 1983) è famoso per le sue installazioni giganti e i progetti in bilico tra arte pubblica e fotografia, che spaziano dalla reinterpretazione delle identità delle metropoli alla condizione femminile.
In questa occasione JR presenta un film realizzato con la regista italiana Alice Rohrwacher, dedicato alla civiltà contadina che sta scomparendo. Omelia Contadina è infatti un provocatorio funerale di agricoltori – gli abitanti dell’altopiano dell’Alfina – riprodotti in formati extra large. La chiusa finale è aperta alla speranza: “ci avete seppellito, ma non sapevate che eravamo semi”. A fianco, anche le opere che riproducono gli stessi personaggi del cortometraggio e un’installazione monumentale, che occupa tutta la platea e il palcoscenico del cinema-teatro. Per riflettere – e riflettersi – Pistoletto propone Messanudo, nello spazio di Piazza della Cisterna, in pieno centro. Quadri specchianti – evoluzione di quelli primigeni degli anni Sessanta – con immagini a dimensione reale di uomini e donne senza veli. Un’umanità nuda di fronte alle sfide del nostro tempo, quasi un’aspirazione a ritrovare il perduto paradiso terrestre. Daniel Buren è invece presente con il film FUORI TEMPO, A PERDITA D’OCCHIO, presentato in anteprima da Galleria Continua (Arco dei Becci). Una maratona di sei ore e 24 minuti che potrebbe spaventare anche i più strenui appassionati, in realtà molto interessante per approfondire l’ultra cinquantennale percorso creativo dell’artista francese: una impressionante quantità di lavori, di cui più del 90 per cento realizzati in situ e spesso inediti.
Da San Gimignano la visita prosegue nel territorio circostante. Sin dagli inizi, Cristiani, Fiaschi e Rigillo, in parallelo alla galleria, avevano fondato l’Associazione Arte Continua e lanciato l’iniziativa Arte all’Arte, per portare opere e artisti anche nei luoghi non preposti a ospitarli. Ed eccoci dunque a Poggibonsi, con le installazioni permanenti di Antony Gormley e Mimmo Paladino. Mentre a Colle Val d’Elsa, nel giardino del Palazzo Pretorio, è tornata l’installazione Concrete Blocks di Sol LeWitt, concepita nel 1997. Infine, va citata la rassegna Le Radici dell’Arte a cura di Philippe Austruy e Galleria Continua, nella Tenuta Case Nuove, a Panzano. Austruy, collezionista, mecenate e già proprietario di tenute vitivinicole in Francia, Portogallo e Italia, ha fatto risorgere con appropriata “grandeur” scenografica la tenuta, tra vigneti, immobili e cantine.
Un progetto ambizioso che include le opere permanenti di Pascale Marthine Tayou, Sun Yuan & Peng Yu (in collaborazione con Salvatore Ferragamo) e Loris Cecchini, presente in particolare nello spazio “Il Vino dell’Arte” nel centro del paese. Un ambiente dedicato alla degustazione di vini, con galleria. Di Cecchini è l’installazione in situ Waterbones, composta da moduli di acciaio inox sul fondo giallo limone della facciata, mentre all’interno campeggiano le sue nuove opere nate da un progetto ispirato dal colore, dalle dune dei deserti e dalle vibrazioni. I quadri sono ottenuti con una tecnica che parte da fotografie rielaborate in tre D con tecnologie digitali. Il modello tridimensionale in resina viene poi lavorato con una vellutazione elettrostatica. Completa il florilegio artistico del trentennale Qui tutto è aperto “Fogli d’Acqua”, una personale di Serse, artista di origini venete ma triestino d’adozione, nella galleria inaugurata pochi mesi fa all’interno dell’Hotel St Regis, nella Capitale. Una nuova serie di lavori di grandi dimensioni dedicati all’immagine del mare, restituito nella sua forma fluida e nei riflessi di luce attraverso disegni a grafite, che raggiungono l’effetto di una stampa fotografica al bromuro d’argento.
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