29 ottobre 2024

Un attimo di cura: l’opera di Catherine Biocca per la sede di ALA a Napoli

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Presentata l’opera di Catherine Biocca vincitrice della quarta edizione di Ala Art Prize: un'installazione diffusa che invita a concedersi un momento di cura per se stessi

Catherine Biocca, CLOUDY CARE, 2024, Ph. Amedeo Benestante, Courtesy ALA For Art
Catherine Biocca, CLOUDY CARE, 2024, Ph. Amedeo Benestante, Courtesy ALA For Art

Con l’inaugurazione di Cloudy Care, opera di Catherine Biocca vincitrice dell’edizione 2024 dell’ALA Art Prize, il gruppo ALA rafforza il suo legame con l’arte contemporanea. Promosso nell’ambito del programma ALA For Art, nato dall’impegno degli imprenditori Fulvio Scannapieco e Vittorio Genna, il premio punta a creare una collezione a stretto contatto con la comunità che ogni giorno lavora nell’headquarter della società, situato nel Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare, a Napoli.

Catherine Biocca, CLOUDY CARE, 2024, Ph. Amedeo Benestante, Courtesy ALA For Art

«Con il progetto Cloudy Care celebriamo l’importanza dell’arte come mezzo per creare connessioni significative e momenti di riflessione all’interno del nostro ambiente di lavoro», ha dichiarato Vittorio Genna, Vice Presidente di ALA. «L’installazione di Catherine Biocca non è solo un’opera visiva ma un’esperienza interattiva che invita ognuno di noi a prendersi un momento per ascoltare, ascoltarsi e riflettere. Ci aiuta a promuovere una cultura aziendale che fa della centralità delle persone e del benessere individuale e collettivo valori da coltivare. La partecipazione attiva del nostro team, coinvolto non solo in fase di valutazione dei progetti finalisti indicati dal nostro Comitato Scientifico ma anche nella fase di produzione dell’opera, è un ulteriore tassello che si aggiunge al percorso di ALA For Art e ci conferma l’importanza di mantenere aperto quel dialogo tra arte e impresa che arricchisce il nostro lavoro valorizzando il contributo di tutte e tutti».

Effe Minelli, Faunya – Grace, 2023, Installation view, Ph. A. Benestante
Alice Visentin, Vanno e vengono, 2023, Installation view, Ph. A. Benestante

L’opera di Biocca è entrata così a far parte della ALA Corporate Art Collection, unendosi ai lavori di Bea Bonafini, Alberto Tadiello e Mariangela Levita, rispettivamente vincitori della terza, della seconda e della prima edizione di ALA Art Prize, e alle opere di Giulia Piscitelli, Andrea Bolognino, Antonio Della Guardia e Giorgia Garzilli. Per l’edizione 2024 del premio è stata attribuita anche una menzione speciale a Veronica Bisesti, per l’opera Partitura della nascita, mentre i lavori di Eugenio Tibaldi, Alice Visentin, Corinna Gosmaro ed Effe Minelli sono entrati nella collezione, nell’ambito dell’ALA For Art Acquisition Programme 2024. Tutte le opere acquisite sono esposte negli ambienti comuni della sede di ALA.

Corinna Gosmaro, Nesting (2022) – Nesting (2023), Installation view, Ph. A. Benestante
Eugenio Tibaldi, Untitled, 2020, Installation view Ph. Amedeo Benestante

A selezionare Cloudy Care, è stato un Comitato Scientifico composto da Giovanni Carmine, Direttore della Kunst Halle di San Gallo, Eugenio Viola, Direttore Artistico del MAMBO di Bogotá e curatore della Bienal de Art Paiz in Guatemala, e Alessia Volpe, Exhibition Manager presso la Bourse de Commerce – Pinault Collection a Parigi.

Nata a Roma nel 1984, laureata in Scienze Politiche alla LUISS e poi in Belle Arti all’Accademia di Düsseldorf, Catherine Biocca ha approfondito la propria ricerca artistica presso la Rijksakademie di Amsterdam. La sua pratica attinge dall’estetica digitale e pop, miscelando elementi tratti dal mondo virtuale, dai cartoni animati e dalla pubblicità, per creare installazioni immersive che oscillano tra ironia e disincanto.

Le sue opere, che includono sculture animate e installazioni audio-video, sono state esposte in prestigiose istituzioni europee e internazionali, dalla Biennale degli Urali al Kunstverein Nürnberg, fino alla Fondazione VOLUME! di Roma. Rappresentata dalle gallerie greengrassi di Londra, PSM di Berlino e Galleria Eugenia Delfini di Roma, Biocca ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Berliner Senat Stipend e il Mondrian Fonds.

Con Cloudy Care, Catherine Biocca ha interpretato il tema di ALA Art Prize 2024, la cui open call, intitolata Notes on Taking Care, era incentrato sul tema della cura, stimolando riflessioni sul valore dell’empatia e della connessione emotiva. L’opera di Biocca si diffonde in più ambienti dell’headquarter di ALA. La scelta di disporre le installazioni in spazi comuni e di passaggio, come confort zone di pausa e condivisione, invita i dipendenti e i visitatori a interagire con l’opera in modo spontaneo.

Catherine Biocca, CLOUDY CARE, 2024, Ph. Amedeo Benestante, Courtesy ALA For Art
Catherine Biocca, CLOUDY CARE, 2024, Ph. Amedeo Benestante, Courtesy ALA For Art

Tre coloratissime figure, realizzate in materiale morbido e sospese a mezz’aria, evocano nuvole e rappresentano abbracci, simbolo di intimità e connessione. La leggerezza e la tridimensionalità di questi elementi creano un ambiente onirico e accogliente, capace di trasmettere un senso di cura.

Catherine Biocca, CLOUDY CARE, 2024, Ph. Amedeo Benestante, Courtesy ALA For Art
Catherine Biocca, CLOUDY CARE, 2024_Ph. Amedeo Benestante, Courtesy ALA For Art(1)

Ognuna delle opere è completata da un tradizionale telefono a disco montato a parete, attraverso il quale ascoltare messaggi di supporto e gentilezza: frasi in lingue diverse, ispirate alla self-care e raccolte dall’artista da forum online, lette dalle voci stesse dei dipendenti ALA: «Meriti di essere gentile con te stesso, anche nei tuoi giorni più disordinati. Parla a te stesso con la stessa compassione che offriresti a un amico», oppure, «Oggi, concediti il permesso di respirare ed esistere. Chiudi gli occhi, fai un respiro profondo e lascia andare ogni tensione nel tuo corpo».

Le sculture e le parole – ma anche la disponibilità a osservare e ad ascoltare – si fanno così strumento di conforto e introspezione, in un invito a coltivare il benessere individuale e collettivo.

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