Un racconto ideale – Riaperture PhotoFestival 2021

di - 23 Settembre 2021

La V Edizione di Riaperture PhotoFestival a Ferrara si proietta lungo le linee dell’IDEALE, come in un discorso mai concluso e sempre incluso nella perfezione dei tracciati netti e lineari della città, orchestrandosi in 49 mostre (19 del Circuito Ufficiale e 30 del Circuito OFF) per 38 locations inedite e suggestive, tra cui alcune normalmente non accessibili e aperte eccezionalmente per il festival, fino al 03 ottobre 2021. Questa riapertura abbraccia la città nei suoi luoghi inconsueti – Palazzo Massari, Chiesa di San Giuliano, Chiesa di San Paolo, Ex Refettorio di San Paolo, Ex Ipsia-Ex Monastero di Santa Caterina Martire, Porta degli Angeli – e nella vitalità delle attività commerciali del centro storico che accoglie i trenta progetti fotografici del Circuito OFF, aperto quest’anno tramite open call.
Nella ricerca e costante tensione verso un’elevazione, un’astrazione e un compimento, la manifestazione ferrarese è un racconto sviluppato nei contorni di un’idealità reale e immaginifica, una sfida verso l’idea formata in un sentire utopico, nell’altalenante esperienza amorosa, nel fervore di una lotta o nella razionalità di un superamento, che sia dello sguardo, di un punto di vista, di giudizi e incoerenze, o di dinamiche del se’, in un incontro e scontro con le realtà collettive e sociali.

Riaperture PhotoFestival

La netta formatività della fotografia di Franco Fontana, tra i più significativi e importanti fotografi italiani, a distanza di un cinquantennio torna nella città emiliana con la mostra Personale per Ideale: un atto conoscitivo libero e creativo che coglie la realtà e i suoi enigmi in un pensiero visivo, rendendo visibile il filo sottile di ciò che si cela nella sua stessa presenza, ma che prende esistenza nell’acutezza dello sguardo.
Gideon Mendel in Submerged Portraits, parte del progetto Drowning World, immerge il fruitore nel mondo delle vittime delle alluvioni, ancora circondate dalle inondazioni che li privano di un quotidiano familiare, di un riparo sicuro, esposti e fragili testimoni di cambiamenti climatici e condizioni ambientali non più sostenibili. Nella direzionalità esplicita e diretta degli sguardi ritratti la verità della ferita si rivolge all’osservatore e alla sua capacità d’azione, lo interroga e lo incalza in una estensione inesauribile.
Nelle due serie Muse e Human di Christy Lee Rogers un fluire incantato trasporta lo sguardo in fulgenti e sacrali apparizioni, nuovi e rinnovati rinascimenti liberati nella morbidezza dell’acqua, nel movimento dei corpi e delle vesti che scorrono e fluttuano nell’elemento fluido.

Marco Buratti, ph. © Elena Ragazzi

Un mondo distante e trasceso dall’ordinario e dal reale si caratterizza per gli istanti di armonico trascorrere, nel passaggio e nella rifrazione di corpi e di luce.
In Cento case popolari Fabio Mantovani ci trasporta in un sogno utopico infranto, carpito in una visione lucida e acuta, nella purezza delle linee architettoniche, nelle sovrapposizioni di piani, curve, corridoi, ingressi, finestre, in un viaggio nei contesti abitativi popolari attraversati da attimi fugaci e isolati di un vivere quotidiano.
In Donbass stories – Spartaco e Liza di Giorgio Bianchi il susseguirsi di immagini racconta la routine di due vite intrecciate dalla rete, sullo sfondo e all’interno del conflitto nel Donbass: quella di Spartaco, arruolato come volontario nelle milizie filorusse allo scoppio del conflitto e quella di Liza, sarta nel Teatro dell’Opera di Donetsk.
I brevi incontri, la piattaforma social, gli attimi di un vivere semplice, appartenenti alla normalità di ognuno, vengono scanditi e rivolti dai momenti di vita al fronte, colti all’interno dei rifugi militari durante gli assedi, nelle postazioni in trincea: una quotidianità che colpisce per la sua luce regolare, per la continuità del suo ritmo normativo e consuetudinario, quasi naturale.
Chas Chas di Luis Cobelo è un racconto magico, un’avventura lungo le strade di un immaginario possibile e un viaggio in una città del mistero, nel quartiere Parque Chas di Buenos Aires, che si conforma e prende luce attraverso l’eccezionale e il fantastico, nel gioco di storie, rimandi ed enigmi, nel fascino e nelle incognite che si incontrano nella magia dei suoi abitanti.
Ispirato ai fumetti argentini omonimi Chas Chas entra ironicamente e spensieratamente nel dominio di un assurdo fiabesco, in un labirinto visionario appartenente all’onirico in cui ritrovare ogni favola perduta.

Francesco Comello, © Elena Ragazzi

Nell’ambito del concorso fotografico Ideale, il progetto (Un)Vaxxed di Francesco Andreoli indaga la realtà contemporanea nell’ambito del tema vaccinale, raccogliendo, in una inchiesta diretta, meticolosa e neutrale, esperienze e racconti di un presente sfaccettato e molteplice come le diversificate e tante persone, di varia età e contesto sociale, coinvolte nel progetto, in un’ottica ampia che racchiude un dato sociale riguardante ognuno.
In Human Domination On Earth di Karina Castro l’ideale si confronta con l’umanità e il suo impatto sul pianeta, entrando nel vivo dei cambiamenti climatici, in un significativo sguardo su luoghi e paesaggi minacciati e da tutelare, sulle azioni e i cambi di rotta che hanno condotto a moti di speranza per un futuro sostenibile e realizzabile.
Ad animare i weekend di Riaperture Photofestival visite guidate, talk, incontri, workshop, performances, letture e pieces teatrali si interrogano su una reinterpretazione dell’Ideale che abbraccia atti di lotta e sentimenti quotidiani, contestualità odierna e dimensioni sociali, luoghi fantastici e fascinazioni misteriche, nuovi sguardi e rivelazioni su visioni familiari, indagini e possibilità, combattimenti e fragilità.

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