11 agosto 2024

Una Boccata d’Arte: per tutta l’estate lo speciale itinerario culturale lungo la penisola

di

Proseguirà fino al 29 settembre, in 20 borghi e paesi di tutta Italia e con 20 artiste e artisti italiani e internazionali, la quinta edizione di Una Boccata d’Arte - il progetto diffuso d’arte contemporanea promosso da Fondazione Elpis e realizzato in collaborazione con Maurizio Rigillo, Cofondatore di Galleria Continua, e con Threes

Una Boccata d'Arte 2024. Ode De Kort, ( ). Otricoli (Terni). Ph. Daniele Mattioli

«L’avvio della quinta edizione di Una Boccata d’Arte segna un bellissimo traguardo, 100 interventi realizzati in 100 borghi da altrettanti artiste e artisti internazionali dal 2020, anno in cui il progetto è nato con l’idea di sostenere le nuove generazioni, in linea con la nostra missione» dichiara Marina Nissim, Presidente di Fondazione Elpis, spiegando anche che «per l’anniversario speciale dei cinque anni abbiamo scelto di coinvolgere solo artisti under 35, che hanno dimostrato entusiasmo e impegno nella realizzazione degli interventi e nella relazione con il territorio, coinvolgendo con grande sensibilità le comunità locali il cui contributo in molti casi è stato essenziale anche nella fase creativa dei progetti».

Confermandosi un invito al viaggio e alla scoperta di luoghi inaspettati e lontani dai circuiti tradizionali dell’arte contemporanea, la nuova edizione del progetto presenta gli interventi di Nicola Baratto & Yiannis Mouravas a Sant’Angelo Muxaro in Sicilia; Tiphaine Calmettes a Porto Levante – frazione di Porto Viro in Veneto; Mariona Cañadas & Pedro Murúa a Paluzza in Friuli Venezia Giulia; Beatrice Celli a San Sebastiano Curone in Piemonte; Adji Dieye a Magrè sulla Strada del Vino / Margreid an der Weinstraße in Trentino-Alto Adige / Südtirol; Ode de Kort a Otricoli in Umbria; Giulio Locatelli a Sasso di Castalda in Basilicata; Andrea Martinucci a Letino in Campania; Emanuele Marullo a Poggiorsini in Puglia; Villiam Miklos Andersen a Serre di Rapolano – frazione di Rapolano Terme in Toscana; Caterina Morigi a San Ginesio nelle Marche; Lulù Nuti a Motta Filocastro – frazione di Limbadi in Calabria; Agostino Quaranta a Gioia dei Marsi in Abruzzo; Sóley Ragnarsdóttir a Berceto in Emilia-Romagna; Beatriz de Rijke a Guardialfiera in Molise; Elena Rivoltini a Bassiano nel Lazio; Virginia Russolo a Sedilo in Sardegna; Augustas Serapinas a Verrès in Valle d’Aosta; Sofia Silva a Palazzo Pignano in Lombardia e Sasha Tishkov a Dolcedo in Liguria.

Una Boccata d’Arte, 2024. Augustas Serapinas, Aosta Valley Wooden Collars From Lithuania. Verrès (Aosta). Ph. Michela Pedranti

Dal Nord, a scendere, nel borgo di borgo di Verrès (Aosta) l’intervento Aosta Valley Wooden Collars From Lithuania di Augustas Serapinas si focalizza su due aspetti fondamentali, da un lato il legame che gli abitanti hanno con la valle e la loro tradizione, e dall’altro la contaminazione culturale tra due territori europei distanti: la Lituania, paese d’origine dell’artista, e la Valle d’Aosta. In Piemonte, a San Sebastiano Curone in provincia di Alessandria, Beatrice Celli ripercorre – con La Camminata dei Corpi Salienti – alcuni luoghi significativi delle antiche vie del sale, testimoni della connessione tra culture e popolazioni, e generatrici di una nuova geografia del territorio, mentre in Liguria, nel borgo di Dolcedo (Imperia), Her Branches on the Ground, Her Roots in the Sky di Sasha Tishkov è  un intervento artistico che celebra l’ulivo come simbolo di sincretismo tra culture e territori del Mediterraneo.

Una Boccata d’Arte 2024. Tiphaine Calmettes, They Are Looking at Us. Porto Levante – frazione di Porto Viro (Rovigo). Ph. Fiorella Costantini

In Veneto Tiphaine Calmettes interviene nel borgo di Porto Levante – frazione di Porto Viro in provincia di Rovigo – con They Are Looking at Us, che ha concepito come sedute per incoraggiare le capacità immaginative di chiunque visiti questo territorio. Sono posizionate nel paese, come omaggio al mare e alle sue creature, permettendo sia agli abitanti che ai visitatori di immergersi in uno stato contemplativo in grado di mettere in discussione il legame tra finzione e realtà. In Trentino Alto Adige, Can you see me? Mi vedi? Kannst du mich sehen? di Adji Dieye si manifesta attraverso cinque installazioni geometriche nei giardini pubblici di Magrè Sulla Strada del Vino (Margreid an der Weinstraße , provincia di Bolzano), ciascuna delle quali rappresentauna o due di queste figure con ritratti e testi biografici. Le installazioni servono sia da strumenti ludici che pedagogici: i bambini possono giocare e scoprire le storie, mentre gli adulti sono invitati a riflettere sulla resistenza culturale e sull’identità nazionale e culturale. 

Una Boccata d’Arte 2024. Adji Dieye, Can you see me? Mi vedi? Kannst du mich sehen? Magrè Sulla Strada del Vino (Bolzano). Ph. Marta Tonelli

In Friuli Venezia Giulia, a Paluzza in provincia di Udine, Mariona Cañadas e Pedro Murúa presentano Mandi Mandi. L’intreccio diventa suono, un’installazione attivabile dai visitatori che racconta la vita del borgo attraverso cinque tracce sonore. Mentre in Lombardia, Sofia Silva realizza per la Pieve di San Martino  (Palazzo Pignano, in provincia di Cremona) due grandi tele verticali, poste nella navata destra. Tra ciottoli di ghiaia e i resti delle fondamenta risalenti fino al V secolo, due dipinti su sfondo bianco dal titolo Arrossire e Rosseggiare, si sviluppano in altezza e poggiano tra le rovine della chiesa paleocristiana. Proseguendo in centro Italia, l’intervento Sign of Care di Sóley Ragnarsdóttir a Berceto (Parma) in Emilia-Romagna decostruisce l’immaginario antropocentrico della segnaletica classica e sposta l’attenzione sulle altre specie che vivono e transitano in questi antichi camminamenti.

Una Boccata d’Arte 2024. Sòley Ragnarsdòttrit, Sign of Care. Berceto (Parma). Ph. Daniele Signaroldi

In Toscana, a Serre di Rapolano – frazione di Rapolano Terme in provincia di Siena, dove qualche decennio fa c’era una piccola latteria, sulla cui porta ancora oggi si intravede la traccia di una vecchia insegna dipinta a mano, Villiam Miklos Andersen ha rimesso in funzione la latteria come un vano a libero accesso. Lo spazio, così riconfigurato, è aperto al pubblico per tutta l’estate, a ogni ora del giorno e della notte. Dall’interno, una nuova insegna al neon diffonde in strada una luce al contempo estranea e familiare, che colora di ciclamino le notti del paese. La scritta Rock Hard Milk (Latte duro come la roccia) evoca l’attaccamento quasi materno che intercorre fra la comunità di Serre di Rapolano e il travertino, formato da calcio compresso. Sibillina di Caterina Morigi a San Ginesio, in provincia di Macerata nelle Marche, è una sorta di pala d’altare che deve la forma alla facciata, gotico fiorito-fiammeggiante, della chiesa principale del paese, la Collegiata di Santa Maria Assunta, unico esempio di questo stile nella regione. 

Una Boccata d’Arte 2024. Villiam Miklos Andersen, Rock Hard Milk. Serre di Rapolano – frazione di Rapolano Terme (Siena). Ph. Leonardo Morfini

In Umbria, a Otricoli in provincia di Terni, Ode de Kort ha realizzato ( ), una scultura cinetica composta da due parentesi metalliche che, mosse dal vento, incorniciano il cielo e il paesaggio circostante in un movimento circolare, a volte più incerto e altre più deciso. La scultura ci invita a riflettere sul significato dei segni alfabetici e su come questo possa variare tra un numero infinito di possibili interpretazioni. Lo spettatore, infatti, di fronte all’opera — che rappresenta un ulteriore proliferare di questi segni al di fuori del loro contesto canonico, ovvero il testo — può contemplare cosa essi rappresentino, nella forma o nel riferimento ad altro. In Abruzzo, Molise e Lazio il team curatoriale di Threes ha sviluppato tre interventi site-specific: a Gioia dei Marsi (L’Aquila), Agostino Quaranta si è ispirato alla posizione strategica del borgo, ai margini orientali della conca del Fucino, per sollevare domande sul fragile rapporto tra l’uomo, la natura, i mezzi di produzione e l’importanza della memoria storica (Quanto potrebbe costare il ritorno del lago?); nel borgo di Guardialfiera Beatriz de Rijke ha realizzato The Sacred Ordinary, un lavoro in tre atti che riflette sulla trasformazione semantica di oggetti quotidiani in testimoni di storia; e a Bassiano in provincia di Latina, il progetto Archive of Voices di Elena Rivoltini riflette sui concetti di archivio, voce, cura e comunità e prevede la creazione di un archivio affettivo di voci degli abitanti del paese, la stampa di un vinile e la realizzazione di un’installazione sonora site specific nello spazio della Ex Chiesa di S. Maria, situata nel centro storico del borgo. 

Una Boccata d’Arte 2024. Agostino Quaranta, Quanto potrebbe costare il ritorno del lago? Gioia dei Marsi (L’Aquila). Ph. Andrea Fiordigiglio

Raggiungendo la Campania, a Letino, Il tempo, come frusta di Andrea Martinucci – che nasce dall’impulso di scavare nella storia del borgo – si configura in un’installazione video ambientale site specific pensata quindi per il bar di Letino, soprannominato Che Guevara, uno dei cuori pulsanti dell’intero paese. Emanuele Marullo genera in Puglia, a Poggiorsini in provincia di Bari, una riflessione sui binomi gerarchici quali io/altro e centro/periferia, intrecciando, in una sintesi di materia e luce, storie locali e storia universale con I figli di Afelio. In Basilicata a Sasso di Castalda, dove alcune voci raccontano che il borgo fu costruito da donne, uomini e bambini trasportando sulle teste le pietre recuperate in valle – come testimoniano le murature delle abitazioni della parte più antica del borgo intorno a via della Manca, a volte ricavate nella roccia viva, a volte costruite a secco con i sassi – Giulio Locatelli invita gli abitanti a partecipare al Circo tessile, un laboratorio di tessitura per la comunità che si sviluppa in un ciclo d’incontri.

Una Boccata d’Arte 2024. Giulio Locatelli, Circo Tessile. Sasso di Castalda (Basilicata). Ph .Gabriele Fanelli

A Motta Filocastro – frazione di Limbadi in Calabria, Lulù Nuti ha realizzato È tutto vero, una serie di opere in bronzo provenienti dai calchi di alcuni zerbini donati all’artista dagli abitanti del paese; Nicola Baratto & Yiannis Mouravas hanno progettato per il borgo di Sant’Angelo Muxaro, in. Provincia di Agrigento, una seduta dalla forma organica: Legame immisurabile è un intervento che diventa un luogo di riposo ma anche un’opportunità per la comunità di riunirsi e celebrare la propria storia e identità. In Sardegna, a Sedilo, il progetto realizzato da Virginia Russolo trae ispirazione da una tradizione carnevalesca di Sedilo poco nota ma sopravvissuta nella sua integrità: “Sa cursa de su puddu” (La corsa dei galli). L’intervento Campanacci del solstizio (Sos sonazos de primu istíu) parla specificamente alla memoria degli abitanti: sculture metalliche campaniformi, con batacchi in osso, sono sospese lungo un cavo su una delle vie del paese. 

Parallelamente agli interventi attuali, e grazie alle acquisizioni delle amministrazioni e alle donazioni degli artisti, a oggi oltre un terzo dei borghi coinvolti hanno scelto di accogliere in modo permanente le opere realizzate nell’ambito delle quattro edizioni trascorse. Più di trenta interventi diffusi sul territorio – un numero destinato a crescere nei prossimi anni – costituiscono un vero e proprio itinerario visitabile tutto l’anno, che corre parallelo all’edizione. Viaggia e scopri dunque, Una Boccata d’Arte.

Una Boccata d’Arte 2024. Virginia Russolo, Campanacci del solstizio (Sos sonazos de primu istíu). Sedilo (Sardegna). Ph. Gianluca Muscas

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui