Una ferita è un trauma, una spaccatura, uno sconfinamento tra l’interno e l’esterno, un disvelamento del dolore ma anche, quando la cicatrizzazione è in atto, un segnale di possibilità. JR (ovvero Jean René nato a Parigi nel 1983), a Roma in occasione della sua prima personale dal titolo Ferita organizzata nello spazio di Galleria Continua – St. Regis Rome, fino al 4 novembre, parla di «Ferite» o «Brecce» proprio in un’ottica di apertura. Se nel site-specific Anamorphose, Rome 2023 «C’è l’illusione che attraverso il muro si possa avere una vista incredibile sulla città» – spiega “l’urban artivist” francese che è particolarmente legato alla città di Roma, «Mi piace la relazione con questa città che non è la mia, ma mi ci sento bene e mi piace tornare per immaginare altre possibilità» -, le opere fotografiche dei suoi interventi monumentali La ferita a Palazzo Strozzi, Firenze (maggio 2021) e Punto di fuga a Palazzo Farnese, Roma (luglio 2021) mostrano vulnerabilità e allo stesso tempo forza.
Con l’obiettivo dichiarato di fare dell’arte uno strumento che possa creare connessioni, innescando riflessioni e aprire lo sguardo al fine di contribuire a cambiare il mondo, JR realizza opere temporanee, quei suoi giganteschi murales-collage fotografici che entrano nel tessuto urbano, sociale e ambientale – tra i più recenti la “Grotta” sulla facciata dell’Opéra Garnier di Parigi e il progetto a lungo termine realizzato insieme a un gruppo di detenuti del carcere statunitense di massima sicurezza di Tehachapi in California – che trovano posto nell’immaginario individuale e collettivo dello spettatore. Can Art Change the World? è proprio il nome dell’associazione non-profit che l’artista ha creato per sostenere progetti specifici come la Casa Amarela in Brasile, l’École Kourtrajmé nei suburbi parigini, la cucina sociale Refettorio Paris oltre che Inside Out Project.
Le installazioni monumentali d’arte pubblica rappresentano, quindi, solo una parte del suo lavoro, opere effimere la cui unica traccia – come è lo stesso JR a sottolineare precisando che si tratta di progetti autofinanziati, come quelli che facevano Christo e Jeanne-Claude, in cui non c’è uno sponsor commerciale – è nelle opere che li documentano e di cui i collezionisti diventano “Guardiani”. Creando il passaggio, la breccia, l’apertura nella struttura architettonica dell’edificio – Palazzo Strozzi durante la pandemia di Covid-19 era chiuso al pubblico, mentre l’accesso a Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia, è solitamente off-limits per i visitatori tranne in occasione di eventi annuali – JR parte dalla storia stessa dell’edificio, lo studia strato per strato e lo restituisce alla collettività sollecitando un sentimento di eterno stupore.
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