Dai cristalli Swarovski alle carte da gioco, sono alcuni dei materiali, tanto insoliti quanto quotidiani, sempre preziosamente assemblati, usati da Nicola Bolla, artista da scoprire o da riscoprire: una buona occasione è data da “Senza Titolo!”, mostra dal taglio museale, visitabile dal 23 giugno al 16 ottobre 2022, negli spazi storici e stratificati del Galoppatoio e delle Scuderie Reali, dietro il Teatro Regio di Torino, in Piazzetta Accademia Militare 3. Incentrata sulla ricostruzione degli ultimi 25 anni di attività artistica di Bolla, la mostra è curata da Nicola Davide Angerame, coordinatore delle attività di TAG – Torino Art Galleries e membro del board curatoriale di Paratissima, che ha promosso l’esposizione e che da fiera dedicata all’arte emergente amplia le sue funzioni e strutture di piattaforma espositiva.
Questa mostra si svolge in concomitanza con due collettive torinesi che accolgono alcune opere significative di Nicola Bolla presso due musei maggiori, come Palazzo Reale di Torino e la Reggia di Venaria. A febbraio 2022, invece, ha chiuso una mostra al Mart di Trento e Rovereto, dove era stato presentato un nucleo di opere composte con centinaia di carte da gioco, a formare dei mandala.
Nato a Saluzzo nel 1963, Nicola Bolla vive e lavora tra Saluzzo e Torino. Ha esposto il suo lavoro in Europa, negli Stati Uniti e in Asia e ha partecipato a varie mostre internazionali, tra cui due edizioni della Biennale di Venezia, quella del 1995 e quella del 2009. Ha collaborato con gallerie quali Sperone Westwater e Nohra Haime a New York, mentre i suoi lavori sono nelle collezioni Calvin Klein, Yoko Ono e George Michael.
L’artista ha raggiunto la celebrità negli anni Duemila grazie a una serie di installazioni iconiche (Vanitas) fondate su opere scultoree che, attraverso l’utilizzo esclusivo di un materiale estremamente riflettente come il cristallo Swarovski, rileggevano la storia della scultura, invertendone i fattori costitutivi e reinterpretandone o sovvertendone le peculiarità materiche. È il caso di Playing Cards, un’altra serie iconica, coeva alle Vanitas, sculture eseguite con le carte da gioco, come quelle da ramino o salisburghesi.
Di Bolla hanno scritto critici e storici come Claudio Strinati, Luca Beatrice, Alberto Fiz, Roberto Mastroianni, Chiara Canali e Vittorio Sgarbi ma, secondo il curatore Nicola Davide Angerame, sono da approfondire ancora diverse linee interpretative. Seguendo questa impostazione, Bolla e Angerame hanno deciso di mettere in relazione la copiosa opera pittorica con le opere scultoree più popolari, presentando anche vari lavori inediti, alcuni dei quali recentissimi.
La mostra, in forte dialogo con lo spazio espositivo del Galoppatoio e delle Scuderie Reali, è progettata dai suoi autori «Come una polifonia visiva, sensoriale e concettuale, finalizzata a introdurre il visitatore dentro un mondo coerente e sfaccettato costruito in serie di lavori che hanno una radice comune: un gusto tutto contemporaneo per fenomeni e stili che comprendono il Rinascimento come il Barocco, il moderno come l’ancestrale», spiegano gli organizzatori.
Gli LP dipinti, i Fairytales, i Rebus, le Lapidi, gli Orizzonti e i recenti grandi Pigment Painting e Pigment Paper, sono alcune delle serie e delle opere In esposizione, «Alcune importanti e grandi installazioni inedite e site-specific capaci di costruire dimensioni spazio temporali che, a causa degli eventi tragici di questi ultimi mesi, assumono il senso di un vaticinio, di una infausta preveggenza da parte di un artista amletico, da sempre impegnato a riflettere sulla caducità della vita e sul senso dell’esistenza, seppure attraverso un linguaggio artistico elegante, ironico, a volte apparentemente svagato ed a tratti grottesco».
La mostra sarà accompagnata da un catalogo in forma di monografia e libro d’artista realizzato da Arti Grafiche Parini e che sarà presentato a metà settembre con le immagini dei lavori installati, una lunga intervista a Nicola Bolla e i testi del curatore. La mostra è realizzata grazie al contributo di Fondazione CRT e Compagnia dei Caraibi.
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