Un incrocio di tradizioni, esperienze e linguaggi, dosati con la giusta sapienza e con una particolare attenzione al buon gusto, quello del palato ma anche della vista. Zazà Ramen sake bar & restaurant è uno dei luoghi di ritrovo della Milano dell’arte contemporanea fin dal 2013, anno in cui Brendan Becht aprì il locale in via Solferino 48. Un po’ per via della citazione dal sapore molto pop (Zazà è il nomignolo affibbiato da Lupin all’Ispettore Zenigata) ma soprattutto per la passione di Becht, nato in Olanda da una famiglia di collezionisti d’arte e specializzatosi nel fusion food tra Europa – con una predilezione per la cucina italiana – e Giappone. E così, dopo i murales di David Tremlett e i collage di Jann Haworth e una serie di progetti e mostre, la collezione site specific di Zazà Ramen si amplia con un nuovo intervento di Jan van der Ploeg, ideato e realizzato appositamente per l’architettura del ristorante.
Già autore nel 2017, per gli stessi locali, della pittura ambientale No.444, l’artista ha realizzato un nuovo wall painting pensato per la specificità di una particolare area nel basement di Zazà Ramen, proprio di fronte alla vetrata che si affaccia sulle cucine e che costeggia le chiuse di Leonardo da Vinci che avrebbero dovuto allacciare il Naviglio Martesana in via S. Marco. La nuova opera prosegue idealmente quella già realizzata, che peraltro fu presentata in concomitanza con una mostra dell’artista alla Galleria Renata Fabbri. Anche in questo caso, infatti, si tratta di una pittura con sagome geometriche monumentali, dipinte con colori acrilici direttamente sulla parete dello spazio. L’opera è caratterizzata dalla presenza di due grandi rettangoli con gli angoli stondati – chiamati GRIP – che si incontrano al centro, uno di colore arancione e l’altro nero, delineando uno spazio virtuale di incontro tra gli osservatori e clienti del locale e lo spazio dell’opera.
Nato ad Amsterdam, nel 1959, Jan van der Ploeg, è già noto al pubblico di Milano non solo per le sue mostre personali alla galleria Renata Fabbri ma anche per la presenza di sue opere nella collezione permanente della Bocconi Art Gallery dell’Università Bocconi. In Italia ha presentato le sue opere alla galleria Giacomo Guidi di Roma (2014), al Centro Pecci per l’arte contemporanea (2010) e ha partecipato numerose volte a Stazione di Topolo/Postaja Topolo, manifestazione artistica internazionale che si svolge nel mese di luglio a Topolò, paesino nelle montagne delle valli del Natisone.
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