Damien Hirst torna a sorprendere: sul lago di St. Moritz, nel canton Grigioni della Svizzera, un elicottero per carichi speciali ha trasportato l’ultima opera dell’ex enfant terrible britannico, intitolata Praying Monk. Qualcuno ricorda le opere presentate nel 2017 a Venezia, a Palazzo Grassi e Punta della Dogana, nella mostra “Treasures from the Wreck of the Unbelievable”? Sicuramente sì, considerando la “mole”, e si tratta proprio di uno di quei tesori.
Praying Monk è una scultura di 3,6 metri che rappresenta una figura seduta a gambe incrociate che si copre il volto con le mani, rivestite da alghe e coralli, e che fa parte della collezione di opere esposte a Venezia. La serie era stata presentata come parte di ritrovamenti archeologici di diverso genere, provenienti dal relitto Unbelievable, una nave appartenuta a un collezionista vissuto tra il II e il II secolo d.C.. Ovviamente era tutta una fiction. La particolarità del progetto consisteva infatti nella finzione stessa del progetto, appunto Unblelieveble: la nave, il collezionista, le opere non sono mai realmente esistite. Al contrario delle operazioni di ritrovamento subacqueo, “documentate” da un mockumentary.
E così, una delle opere, The Monk, qualche settimana fa è stata trasportata da un elicottero tra le montagne di St. Moritz ed è stata installata giusto al centro del lago ghiacciato. L’operazione fa parte dell’ampia mostra “Mental Escapology”, dedicata a Hirst, in apertura a fine gennaio e visitabile fino a maggio 2021, diffusa tra quattro sedi e curata dall’Art Director Jason Beard, che aveva già collaborato con l’artista per progetti web ed editoriali, organizzata dal dealer Oscar Humphries.
La divisione dello spazio espositivo tra ambienti interni ed esterni, connota le opere di un fascino inedito. Una delle due sedi interne della mostra è il Forum Paracelsus di St. Moritz, che ospita le opere della serie Natural History, i corpi di animali nella formaldeide, e il dipinto Surgical Tools for Caesarean. Nella chiesa protestante al centro della città sono stati allestiti i Kaleidoscope Paintings, trattati sul simbolismo spirituale legato alla farfalla.
Il progetto è stato promosso da Marco Voena, gallerista e entrepreneur cultural della Galleria Robilant +Voena. Si tratta a tutti gli effetti di una mostra grandiosa, pubblica, la prima di Damien Hirst in Svizzera e senza immediati fini commerciali, in una città che tenta, da molto, di ricavare un posto di primo piano nel panorama dell’arte contemporanea.
Riconosciuto soprattutto per le sue opere contrastanti e conturbanti, Damien Hirst si contraddistingue ancora una volta per il suo approccio ad alto impatto. Su Instagram, ha dichiarato che forse l’opera tornerà sott’acqua. Sarà vero? Sicuramente, considerando l’artista, quantomeno verosimile.
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…
Si intitola “Lee and LEE” e avrĂ luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…
Un'artista tanto delicata nei modi, quanto sicura del proprio modo d'intendere la pittura. Floss arriva a Genova in tutte le…
10 Corso Como continua il suo focus sui creativi dell'arte, del design e della moda con "Andrea Branzi. Civilizations without…
Tra progetti ad alta quota e una mostra diffusa di Maurizio Cattelan, il programma del 2025 della Gamec si estenderĂ …
Lo spazio extra del museo MAXXI di Roma ospita un progetto espositivo che celebra la storia della Nutella, icona del…
Visualizza commenti
Mi sarebbe piaciuto sapere cosa avrebbe pensato Leonardo da Vinci della " scultura " , per quanto mi riguarda, pensavo fosse vietato gettare la spazzatura in giro.
Lasciamo che la natura faccia il suo corso..... in primavera il lago si sghiaccia; abbracciando il pensiero di Hirst. A parte l’ironia, non amo particolarmente questo lavoro di Damien Hirst.
Lodevole il progetto di Marco Voena