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Una scultura di Jeff Koons all’asta, per aiutare l’Ucraina
Arte contemporanea
di redazione
Il magnate e collezionista ucraino Victor Pinchuk e sua moglie Olena hanno deciso di mettere all’asta una scultura di Jeff Koons della loro collezione, Balloon Monkey (Magenta), per raccogliere fondi a favore dei civili e dei soldati. L’opera sarà battuta a Londra, da Christie’s, e la sua vendita potrebbe portare 25 milioni di dollari. «Ogni civile ucraino ucciso o ferito dai bombardamenti russi, dalle sparatorie e dalla violenza sistematica è una ferita nelle nostre anime», ha dichiarato Pinchuk. «Con i proventi dell’asta, possiamo aiutare a salvare vite umane. Possiamo contribuire a rendere di nuovo integre le vite distrutte dalla guerra».
Il conflitto tra Russia e Ucraina continua a trascinarsi ormai da febbraio ma i combattimenti non accennano a diminuire di intensità, in particolare nell’area orientale, con la quasi totalità della regione di Lugansk e i Donbass ormai sotto il controllo di Mosca. D’altra parte, la situazione economica della Federazione è sempre più critica, per ammissione dello stesso Putin, in particolare per certi settori, come quello siderurgico e automobilistico, in ginocchio anche a causa delle sanzioni e dell’addio dei grandi brand, come Renault e Volkswagen. La linea del fronte si è dunque spostata verso est e a Kiev i cinema, i teatri e l’Opera Nazionale hanno riaperto le porte già da qualche giorno.
Chi sono Victor e Olena Pinchuk, dall’industria pesante all’Art Center
Considerato tra i collezionisti d’arte più influenti al mondo, Pinchuk è anche tra i più ricchi: secondo Forbes, il suo patrimonio ammonterebbe a circa 1,44 miliardi di dollari, cifra che lo fa entrare al 1.250mo posto nella classifica dei ricchi. Nato a Kiev, il 14 dicembre 1960, tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000 è stato membro del parlamento ucraino e, attualmente, è il proprietario di quattro canali televisivi e di un tabloid. Ma la sua fortuna si deve soprattutto all’industria pesante. Laureatosi presso l’Istituto metallurgico di Dnipropetrovsk, con un dottorato in ingegneria industriale, nel 1990, fondò la Interpipe Company, leader nel mercato mondiale dei tubi al carbonio, delle sezioni strutturali cave, delle ruote dei treni e delle billette in acciaio. Insomma, elementi meccanici e ingegneristici molto precisi e molto tecnici, molti dei quali brevettati. Prima della caduta, anche l’URSS adottò le sue innovazioni nelle proprie fabbriche.
La moglie di Pinchuk, Olena, è figlia di Leonid Kuchma, presidente dell’Ucraina dal 1994 al 2005 e che, tra gli anni ’70 e ’80, fu un personaggio di spicco del Partito Comunista d’Ucraina. Olena gestisce la Fondazione ANTIAIDS, dedicata alla prevenzione e alla cura dell’AIDS in Ucraina, ed è a capo del più grande gruppo mediatico ucraino, StarLightMedia.
Su impulso di Victor e Olena, è stato fondato il Pinchuck Art Center di Kiev, aperto nel 2006, nei pressi di Piazza Bessarabia, in un edificio progettato dall’architetto francese Philippe Chiambaretta. Con la sua collezione, è il primo museo privato aperto in Ucraina dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica e anche il portavoce “ufficiale” dell’arte contemporanea ucraina. Oltre alle varie partecipazioni alla Biennale d’arte di Venezia, il Pinchuck Art Center promuove il Future Generation Art Prize, premio internazionale dedicato agli artisti emergenti (qui la lista del 2021), e il PinchukArtCentre Prize, dedicato invece agli artisti ucraini under 35.
Pochi giorni fa, il 6 maggio, sono state presentate tre mostre per “Imagine Ukraine”, progetto in tre parti a sostegno del fronte culturale ucraino, organizzato «In condizioni in cui non avremmo mai immaginato di lavorare», spiegano dal museo. Nei prossimi giorni, inoltre, il Pinchuck Art Center presenterà, nell’ambito di Liste Art Fair Basel, “The Sky Is Getting Closer”, una rassegna di opere video realizzate negli ultimi otto anni e incentrate sui temi della resilienza e del coraggio, in riferimento alle questioni politiche e sociali dei rapporti con la Russia.
L’opera di Koons all’asta per l’Ucraina
L’opera di Koons che sarà battuta all’asta, realizzata tra il 2006 e il 2013, ha una stima da 7,55 milioni di dollari a 12,58 milioni. Ma nel novembre 2014, Balloon Monkey (Orange), un pezzo della stessa serie, è stato venduto per 25,9 milioni di dollari, il che suggerisce che l’opera potrebbe superare le aspettative. Il ricavato della vendita sarà devoluto per l’acquisto di protesi e medicinali per aiutare i soldati e i civili che necessitano di cure.
«Il vero valore dell’arte è essere al servizio dell’umanità e non potrebbe esserci una vocazione più alta in questo momento che sostenere il popolo ucraino», ha detto Koons in una nota. «Ho avuto l’opportunità di visitare l’Ucraina numerose volte da solo e con la mia famiglia e ho sempre sentito un forte senso di comunità, amicizia e storia». Per l’artista, Balloon Monkey (magenta) assume un nuovo significato alla luce della difficile situazione ucraina. «La mia serie di sculture Balloon Venus dialoga con le statuette delle Veneri preistoriche che ho visto nella collezione del Museo Nazionale di Storia dell’Ucraina», ha aggiunto Koons. In vista del “20th/21st Century: London Evening Sale” del 28 giugno, l’opera sarà esposta fuori dalla sede di Christie’s a St. James’s Square, dal 14 giugno al 3 luglio.
«La mattina del 24 febbraio, la vita di tutti gli ucraini è cambiata per sempre», ha detto Olena in una nota. «Abbiamo bisogno di alleati. Abbiamo bisogno che il mondo ci aiuti, sostenga i nostri sforzi e sia con noi in questa lotta contro il male».