Untitled Association lancia un’edizione speciale di Venezia Art to Date, in occasione della 59ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Ogni giorno, una serie di itinerari per suggerire progetti e iniziative da non perdere, a professionisti del settore, appassionati d’arte o semplici curiosi, tra mostre nel circuito off, eventi collaterali, Padiglioni esterni ai Giardini e all’Arsenale, spazi indipendenti, gallerie private.
Nel giorno dell’apertura al pubblico della Biennale rivolgiamo la nostra attenzione a una selezione di padiglioni nazionali situati all’esterno delle aree di riferimento “istituzionale” dei Giardini e dell’Arsenale. L’itinerario odierno ci porterà per l’appunto sull’Isola della Giudecca, per una visita a ben tre padiglioni, per finire con il progetto speciale di Subodh Gupta al Cipriani.
Approdati sull’isola (da Piazzale Roma: Vaporetto n. 4.1) cominciamo la visita, partendo da Spazio Punch in Fondamenta San Biagio, che ospita il Padiglione Nazionale della Georgia con l’installazione I pity the garden (Mi fa pena il giardino) degli artisti Mariam Natroshvili e Debut Jincharadze. Nel padiglione troviamo un’opera poetica che restituisce un ambiente traumatizzato, avulso dalla realtà oggettiva. Gli spettatori sono invitati a muoversi tra sequenze visive interattive e autogenerate di un puzzle non lineare all’interno di un’esperienza in realtà virtuale che funge da centro nevralgico dell’installazione, costituita da luoghi reali e ambienti frammentati, che illuminano l’universo scosso dall’operato umano. I pity the garden è un’opera che parla allo spettatore, lo immerge in un ambiente ipnotizzante, con la nuova lingua surreale dell’epoca tecnologica.
Accanto a Spazio Punch troviamo SPUMA Space for the Arts, spazio espositivo che funge da sede per il Padiglione Nazionale del Guatemala con l’opera unica Inclusion (Inclusione) dell’artista Christian Escobar (Chrispapita). L’opera – 7 metri di larghezza per 2,8 metri di altezza – è un dipinto acrilico su tela, che, attraverso la tecnica dell’iperrealismo, vuole mostrare “l’ingranaggio umano e inclusivo come motore del cambiamento e del progresso in Guatemala”. Omaggio agli artisti dell’età d’oro dei murales latinoamericani e ai grandi maestri italiani del barocco, l’artista determina, attraverso questa testimonianza, la grande influenza dell’arte italiana sulla cultura guatemalteca. Inclusion propone un invito ad accettare le differenze tra gli esseri umani e a rispettarle, con giustizia ed equità , considerando che ogni individuo nella sua unicità è parte della società .
Da Fondamenta San Biagio ci spostiamo a piedi lungo la riva del Canale della Giudecca per arrivare da GAD – Giudecca Art District, centro di produzione per le arti contemporanee e in questa occasione sede del Padiglione Nazionale del Kyrgizstan, alla sua prima partecipazione ufficiale come nazione alla Biennale di Venezia, con la mostra Gates of Turan, di Firouz Farman Farmaian, a cura di Janet Rady.
L’artista presenta un’installazione multisensoriale frutto di ben otto mesi di ricerca e lavoro insieme alla Altyn Kol Women Handicraft Cooperative, nella quale dieci Shirdak – dei tappeti tipici dell’Asia Centrale – cuciti a mano rappresentano i simboli delle realtà nomadiche dell’antica regione asiatica del Turan. Attraverso l’installazione, arricchita da manipolazioni luminose, cromatiche e sonore, l’artista genera degli scenari destrutturati per animare lo spirito della cultura nomadica del Turan e del suo ruolo all’interno della società post-tribale e iperconnessa di oggi.
Usciti dal padiglione, proseguiamo lungo l’isola per arrivare al Cipriani, A Belmond Hotel, sede della nostra ultima tappa per la giornata di oggi. Nel giardino del lussuoso albergo veneziano troviamo Cooking the World, installazione monumentale dell’artista indiano Subodh Gupta e parte di MITICO, progetto artistico in quattro tappe concepito da Belmond insieme a Galleria Continua, in collaborazione con Hervé Mikaeloff, curatore.
L’intervento di Gupta, nello specifico, consiste in una grande casa formata da migliaia di pentole, padelle e utensili, con all’interno una cucina completamente funzionante, come riflessione sul senso di legame familiare e di intimità nella condivisione. All’interno di questa cucina, l’artista e il suo team prepareranno da mangiare per i visitatori in una performance culinaria che durerà per tutta la settimana inaugurale della Biennale, accessibile tramite prenotazione.
Spazio Punch
Fondamenta San Biagio, 800/O
Giudecca
info@spaziopunch.com
spaziopunch.com
59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
Partecipazione Nazionale
Georgia: I pity the garden
Mariam Natroshvili, Debut Jincharadze, a cura di In-between Conditions
23.04 > 27.11.2022
SPUMA Space for the Arts
Fondamenta San Biagio, 800/R
Giudecca
info@veniceartfactory.org
guatemalapavilion.com
59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
Partecipazione Nazionale
Guatemala: Inclusion
Christian Escobar
23.04 > 27.11.2022
GAD – Giudecca Art District
Hydro Space
Giudecca, 211/C
info@giudecca-art-district.com
59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
Partecipazione Nazionale
Kyrgyzstan: Gates of Turan
Firouz Farman Farmaian, a cura di Janet Rady
23.04 > 27.11.2022
Cipriani, A Belmond Hotel
Giudecca, 10
belmond.com
galleriacontinua.com
in collaborazione con Galleria Continua
Cooking the World
Subodh Gupta, a cura di Hervé Mikaeloff
23.04 > 19.11.2022
performance accessibile tramite prenotazione a questo link
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